Il punto sul settore, nelle parole del presidente di Anasf, Luigi Conte che racconta a We Weath una professione che cambia e si evolve insieme agli investitori
Di Laura Magna
“La categoria dei consulenti finanziari può sostenere il Paese nella crescita economica e culturale dei cittadini”. Luigi Conte, presidente di Anasf, non ha dubbi: la consulenza finanziaria può diventare motore di sviluppo per il Paese. Ma è necessario che “il nostro operato venga riconosciuto e sostenuto da politica, istituzioni e organizzazioni. Quanto più si farà fronte comune su tutte le sfere e gli aspetti che trasversalmente afferiscono alla vita dei cittadini tanto più saremo incisivi sulla crescita dell’economia reale”. A ridosso di ConsulenTia, l’evento ideato da Anasf con il patrocinio di Consob, Ministero dell’Economia e delle Finanze, Roma Capitale e Ocf Ne approfittiamo per fare il punto su una professione che cambia insieme al Paese e alle abitudini di cittadini e investitori, in questa intervista al presidente.
Partiamo proprio dalla base: come è cambiata la professione negli anni e in particolare da quando è stato istituito l’Albo Unico dei consulenti? Quanti sono oggi i consulenti e a che ritmi crescono? E quanto gli italiani ne conoscono e apprezzano il valore?
Le relazioni annuali di Ocf evidenziano da tempo un processo di consolidamento della categoria dei consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede: diminuiscono i professionisti non operativi e aumentano gli iscritti in attività, pari a 35.352 a fine gennaio 2024. L’ultima rilevazione sottolinea anche una crescita dei professionisti under 40 che si attestano al 13.9% del totale a fine 2023. La raccolta netta complessiva realizzata a dicembre 2023 dalle reti è stata pari a 43,9 miliardi di euro, vale a dire il terzo migliore risultato di raccolta di sempre, e sono 4,8 milioni gli italiani che già conoscono il valore della consulenza finanziaria e hanno scelto di affidarsi a noi nella definizione di tempi e risorse per raggiungere i propri obiettivi. Ma c’è ancora molto da fare: la relazione tra la distribuzione percentuale dei consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede e quella della popolazione residente rileva ancora ampi margini di crescita per la categoria.
A ConsulenTia parlerete di educazione finanziaria, uno dei temi cardine dell’associazione. Qualche piccolo miglioramento nella competenza finanziaria degli italiani c’è. Ma non basta: cosa si deve e cosa si può fare per fare un vero salto di qualità?
Il 27 febbraio il Senato ha approvato in via definitiva il Ddl Capitali (S.674-B) che sarà a breve pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale; in esso l’articolo 25 apporta modifiche alla normativa nell’ambito dell’insegnamento dell’educazione civica, al fine di includere specificamente l’insegnamento dell’educazione finanziaria. A ConsulenTia, il primo convegno del 21 marzo, dal titolo “Non si nasce imparati”, porrà il focus proprio su un nuovo modello scolastico che educhi i cittadini ad essere più consapevoli e li stimoli una maggiore coscienza in termini di responsabilità, con l’intento di accrescerne il livello culturale. Attività per la quale il consulente finanziario svolge un ruolo sociale chiave. Per Anasf il modello didattico del progetto ‘economic@mente – Metti in conto il tuo futuro’ rappresenta un punto di partenza importante per l’inserimento dell’educazione finanziaria negli istituti superiori. L’Associazione rinnova la massima disponibilità a collaborare con le istituzioni, con la propria esperienza e le proprie competenze, nell’ottica di fornire un contributo fattivo al progetto di creazione di una cittadinanza economica consapevole e diffusa.
Presenterete un nuovo progetto di ricerca per valorizzare il contributo delle consulenti finanziarie allo sviluppo del mercato in termini di qualità. Ci anticipa qualcosa?
A ConsulenTia daremo spazio all’iniziativa Anasf dal titolo “Consulenza, sostantivo femminile”, con l’obiettivo di superare la logica che vede parlare del mondo femminile solo come un gap da colmare. Presenteremo un nuovo progetto di ricerca dell’Associazione che intende valorizzare il contributo delle consulenti finanziarie allo sviluppo del mercato in termini di qualità. Attraverso il nuovo studio intendiamo enfatizzare il concetto di alterità che caratterizza tutti i colleghi e le colleghe; auspichiamo di comprendere in quali situazioni il o la consulente non concilia agevolmente ed efficacemente la propria attività professionale con quella personale, di esplorare meglio come il carico di lavoro familiare e di cura (che ricade principalmente sulle donne) impatta sullo svolgimento della professione e sulla soddisfazione lavorativa e come alcune variabili di carattere sociale e istituzionale influenzino l’operato della categoria.
I risultati di questa ricerca guideranno l’impegno istituzionale dell’Associazione, che potrà orientare la propria azione di contrasto al divario di genere e di miglioramento delle condizioni lavorative dei professionisti e delle professioniste.
E infine, i giovani consulenti finanziari: perché è importante che interagiscano con i più anziani e come stanno traghettando il cambiamento della professione?
Affronteremo questa tematica in maniera dinamica, come dimostra l’intensa attività della sezione Anasf giovani che vedrà sul palco di ConsulenTia alcuni membri dell’omonimo Comitato nazionale raccontare la propria esperienza. Al convegno Anasf “La forza delle connessioni” proporremo una nuova narrativa della professione del futuro tramite la testimonianza di giovani consulenti finanziari e di role model extra settore che, in un’ottica di interazione generazionale, racconteranno il valore di confrontarsi tra professionisti di più generazioni e generi, in un processo di collaborazione sinergica e virtuosa. In questo senso la modalità di lavoro in team rappresenta una moderna soluzione al problema, ma è una sfida che richiede azioni concrete da parte di tutti, politica e società mandanti incluse.
Cosa risponde alle critiche sollevate sulla sua legislatura in questi ultimi mesi?
L’obiettivo principale della legislatura in corso è sempre stato quello di svolgere azioni innovative, per consentire all’Associazione di affermarsi a livelli sempre più autorevoli. Il nostro impegno è e sarà questo. Sentiamo, altresì, la responsabilità di dare valore solo a concrete proposte utili a stimolare ulteriori azioni finalizzate alla crescita associativa, per proiettare Anasf verso un futuro che confermi nel concreto i migliori auspici. Il tutto nel pieno rispetto dei presidi statutari e regolamentari.