Spendere milioni in arte e spedire le opere per sempre sulla Luna
Riposeranno per sempre nell’Oceanus Procellarum, “l’Oceano delle tempeste” della Luna. Cosa? Le 125 piccole sculture della serie Moon Phases, Fasi lunari, opera di Jeff Koons. L’artista vivente più pagato le ha inviate sul satellite naturale terrestre a bordo della navicella Odysseus, il primo lander statunitense a essere approdato sulla Luna dopo l’Apollo 15 (1972). Secondo quanto trapelato sulla stampa internazionale, ognuna costa due milioni di dollari, e tutte sono già state vendute: la prospettiva di avere un proprio pezzo di collezione sulla Luna si è rivelata allettante. Ma – come si vedrà più avanti – con un piccolo escamotage l’opera potrà in un certo senso essere sempre con il proprio collezionista.
Il 23 febbraio 2024 è una delle tante piccole date storiche che costellano la conquista dello spazio a opera dell’umanità. Anche se questa volta l’uomo non c’era: c’è invece il prodotto del suo ingegno, la navicella privata Odysseus (Intuitive Machines, NASDAQ: LUNR), allunata poco dopo la mezzanotte (ora italiana) del 23 febbraio appunto. L’operatività del lander rientra nel progetto Nasa denominato Artemis, il cui scopo è riportare l’essere umano sulla Luna nel 2026. Nei quattro metri di altezza dell’astronave è stipata la strumentazione Nasa a supporto delle future missioni umane, oltre che la collezione di opere di Jeff Koons e altro.
Leonardo Da Vinci e Andy Warhol sulla Luna
Le piccole sculture che il veicolo dovrebbe depositare sulla superficie del mare lunare Oceanus Procellarum sono ciascuna all’interno di un cubo trasparente (CubeSat) di 15 centimetri per lato e del peso di poco più di un chilo, prodotto dalla stessa Intuitive Machines. Le opere raffigurano la Luna nelle sue varie fasi; ognuna è battezzata con il nome di un essere umano che ha fatto la storia, da Cleopatra e Leonardo Da Vinci al mitico medico Ippocrate, ad Andy Warhol, che di Koons può essere considerato il padre artistico.
Jeff Koons sulla Luna, tornano in auge gli nft?
Ciascuna Moon Phase è abbinata a un codice nft, coniato con la relativa immagine e venduto su Pace Verso, la piattaforma web3 di Pace Gallery, che rappresenta l’artista. Un piccolo trucco perché il collezionista non possa sentire troppo la mancanza del suo oggetto. L’intenzione di Koons era fin dal principio quella di creare «un progetto nft storicamente significativo. (…) Le esplorazioni spaziali ci hanno fatto capire che possiamo trascendere i vincoli terrestri. Sono queste le idee al cuore del mio progetto nft, che può essere inteso come la continuazione e la celebrazione degli obiettivi aspirazionali dell’umanità dentro e fuori del nostro pianeta».
L’artista ha annunciato trionfalmente l’allunaggio su Instagram: «Siamo atterrati! Congratulazioni a Intuitive Machines e SpaceX (Elon Musk, ndr) per il loro stupefacente risultato di aver realizzato questa storica missione privata sulla Luna! Sono onoratissimo che le mie opere d’arte Moon Phases facciano parte della missione Odysseus!».
In un altro post, ha celebrato il suo lavoro come la «prima opera d’arte autorizzata» a essere collocata sulla Luna, smuovendo qualche critica da una parte del suo pubblico, colleghi artisti inclusi. Koons non è infatti l’unico artista ad essere arrivato sulla Luna a bordo di Odysseus, anche se è quello che ne ha fatto maggiore spettacolo. Con lui, anche Josh Leidolf, creatore di 10 pezzi della serie Love Is In Our Genes proprio per la missione. Alcuni hanno criticato l’esibizionismo di Jeff, altri hanno messo in dubbio l’autorità di chi ha permesso alle sue sculture di essere le prime opere “autorizzate” sulla superficie lunare: normale amministrazione nella dialettica social.
L’altra arte nello Spazio
L’Apollo 15 – missione con equipaggio – già aveva collocato sulla Luna la scultura in alluminio dell’artista belga Paul Van Hoeydonck, Fallen Astronaut (1971). In seguito, c’erano stati altri progetti artistici (il programma Getaway Special della NASA, Ars Ad Astra). Nell’agosto 2021 il ghanese Amoako Boafo ha fatto viaggiare tre sue opere a bordo di una navicella Blue Origin (di Jeff Bezos), sperimentando la resistenza di nuovi materiali al transito atmosferico. Più di recente, l’artista e scrittore Eduardo Kac ha inviato il suo poema olografico Ágora (1986 – 2023) nello spazio profondo a bordo dell’astronave Celestis Enterprise, di fianco alle ceneri di Gene Roddenberry, ideatore e sceneggiatore di Star Trek. Collezionismo, ultima frontiera.