Per il Fondo monetario internazionale seguire l’andamento del debito degli Stati permette di misurare in modo concreto gli effetti della crisi pandemica
La leva fiscale rimane la chiave per affrontare gli impatti della pandemia ancora in evoluzione
In effetti, le chiusure commerciali, l’interruzione delle catene del valore e le trasversali contrazioni economiche hanno esacerbato le precedenti condizioni di indebitamento di molti Stati, tanto che stando alle stime del “Global Debt Database” il debito dei governi, delle famiglie e delle società non finanziarie nel 2020 ha raggiunto i 226 mila miliardi di dollari.
L’aumento di debito, generato dai sostegni economici erogati durante la crisi alle imprese e alle famiglie dai governi, da un lato, ha garantito la tenuta economia degli Stati fiaccati dalla crisi ma, dall’altro, ha portato ad un aumento del fabbisogno finanziario degli stessi governi; in particolare dei Paesi in via di sviluppo, caratterizzati da economie vulnerabili e da pressioni sociali maggiormente acuite dopo che la pandemia ha gettato nella povertà quasi 75 milioni di persone.
Il sostegno fiscale durante l’emergenza di Covid-19 ha salvato vite e posti di lavoro ma, per quanto appropriato, ha aumentato il debito pubblico, il fabbisogno finanziario degli Stati e i punti deboli delle loro economie.
Le iniziative messe in campo dagli Usa – con l’American families plan e l’American jobs plan – e dall’Unione europea – con il Next Generation Eu – però hanno aggiunto, e aggiungeranno fino al 2026, al Pil globale circa 4.600 miliardi di dollari.
In molti paesi dovrebbero essere aumentati gli investimenti pubblici in capitale fisico delle imprese, nell’istruzione e nell’assistenza sanitaria di alta qualità. Inoltre, i trasferimenti fiscali dovrebbero essere più mirati alla riqualificazione e alla riallocazione dei lavoratori, rafforzando gli ammortizzatori sociali.
La leva fiscale, pertanto, ad avviso dell’Fmi è la via migliore per stabilizzare il debito, finanziare maggiore spesa pubblica e permettere agli Stati di migliorare i processi di digitalizzazione e garantire maggiori servizi di base alle imprese.