I ristori verranno ripartiti in funzione della sofferenza economica patita dall’impresa o dal professionista che ha dovuto sospendere l’attività a causa delle restrizioni imposte
Cinema, musei, catering, palestre. Queste sono solo alcune delle attività – tra le quali rientrano anche le sale congressi e le discoteche – che, più di altre, sono state penalizzate dalle misure restrittive adottate dal legislatore per arginare la diffusione dei contagi
Come si apprende dalle informazioni rilasciate dallo stesso Mise, 20 milioni di euro sono destinati alle attività che, alla data di entrata in vigore del Dl. 105/2021, vale a dire al 23 luglio 2021, sono risultate chiuse in conseguenza delle misure di prevenzione.
Tra le risorse stanziate, buona parte è destinata ai proprietari e gestori di discoteche e sale da ballo (ma anche ad altri beneficiari) che potranno richiedere i contributi a fondo perduto fino a 25.000 euro.
A favore dei titolari di altre attività, altresì marcatamente penalizzate, quali palestre, impianti di risalita, parchi tematici, cerimonie, fiere, cinema e teatri, sono destinati contributi fino a 12 mila euro.
Occorre specificare che l’importo del contributo varia in base ai ricavi e compensi certificati nell’anno di imposta 2019 e sarà erogato in ragione del numero di richieste – ammissibili – che perverranno.
Ad ogni modo, il contributo non sarà inferiore alla soglia di 3 mila euro e l’accreditamento dello stesso, come accaduto per i precedenti ristori, sarà diretto sul conto bancario o postale del beneficiario.
Nel dettaglio, si prevede che il contributo massimo ottenibile sarà così ripartito: 3 mila euro destinati ai soggetti con ricavi o compensi certificati fino a 400 mila euro; 7.500 euro per i soggetti con ricavi o compensi fino a un milione di euro; 12 mila euro per ricavi o compensi oltre un milione di euro. Infine, per i soggetti che non hanno dichiarato redditi (dunque in assenza di ricavi/compensi) per il 2019, è previsto il contributo minimo di 3 mila euro.
Si aspetta un successivo provvedimento, che verrà pubblicato dalla stessa Agenzia, per conoscere nello specifico i termini per la presentazione della domanda, le modalità di trasmissione dell’istanza e ogni altro aspetto utile per la compilazione della stessa.