L’invecchiamento della popolazione italiana, europea e occidentale, nei prossimi decenni porterà a un corrispondente aumento del numero delle persone che dovranno prendere cura di questa fascia di popolazione (caregiver), con impatti significativi sulle loro vite, dal punto di vista economico, sociale e psicologico. Questo quanto è emerso all’interno dell’evento “Caregiver, mutamenti demografici e nuove esigenze di tutela in una società in cambiamento“, organizzato da Intesa Sanpaolo a Milano.
I numeri allarmanti dell’invecchiamento demografico in Italia
I numeri sono allarmanti ed è necessario mettere in atto tutta una serie di azioni per fronteggiare il tema dell’invecchiamento demografico e realizzare strumenti di sostegno per persone sopra i 65 anni d’età, destinate a rappresentare il 35% della popolazione italiana nel 2050.
“Dobbiamo prepararci al 2050 con una elevata popolazione di settantacinquenni. E dobbiamo fare in modo di far vivere bene quella popolazione”, ha spiegato Alessandro Rosina, docente di demografia e statistica sociale alla facoltà di economia dell’Università Cattolica di Milano, durante l’evento di Intesa Sanpaolo, precisando che “noi abbiamo costruito il nostro sistema di welfare sociale negli anni ’50 quando eravamo in una fase di crescita e tantissimi giovani. Adesso quel modello di welfare non può più funzionare”.
Affrontare le sfide della transizione demografica
C’è un grande cambiamento che attraversa tutto il mondo con la transizione demografica. Ci sono squilibri demografici che rendono sempre più difficile affrontare i costi dell’assistenza degli anziani.
“La sfida di vivere bene in età avanzata riguarda tutte le economie mature. In una
transizione verso la longevità, quindi, serve una collaborazione tra le generazioni per trovare soluzioni per questi cambiamenti – ha detto Rosina – Nel futuro non possiamo pensare di avere un welfare che sia solo protezione, ma che ci sia anche supporto e ausilio alle persone”.
Intesa Sanpaolo: un impegno per la protezione
“Il gruppo Intesa Sanpaolo già da diversi anni è attivo sul tema della longevità, per offrire azioni concrete che rispondano alle continue trasformazioni sociali ed economiche del Paese. Nella nostra posizione di leader di mercato, facendo leva sul nostro modello di bancassicurazione, abbiamo sviluppato una risposta integrata per i bisogni immediati e futuri dei senior e dei loro caregiver, attraverso un’offerta finanziaria e assicurativa dedicata, che si è di recente arricchita con proposte innovative nelle aree dei servizi per il benessere, l’intrattenimento e la socialità”, ha dichiarato in apertura Nicola Fioravanti, ad di Intesa Sanpaolo Vita e responsabile della divisone insurance di Intesa Sanpaolo.
Italia: Paese meno assicurato d’Europa
“L’Italia è il Paese meno assicurato d’Europa. Noi abbiamo coperture assicurative completamente nuove e cerchiamo di spiegare ai clienti perché questi prodotti solo utili per loro e i loro caregiver”, ha poi proseguito Alessandro Scarfò, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo Assicura.
“Oggi abbiamo 14 milioni di persone over 65 e nel 2050 ne avremo 25 milioni. Ci troviamo di fronte a una popolazione numericamente forte e con esigenze ben precise. Le esigenze sono di due tipi: una “hard, una soft“. Nella prima categoria si trovano quelle necessità che rispondono al tema della salute e dell’assistenza; nella seconda, invece, rientrano le richieste che riguardano l’intrattenimento e il benessere”, ha detto Scarfò.
Che poi ha parlato di un vantaggio del gruppo Intesa rispetto ai competitor: “Noi abbiamo un vantaggio essendo una bancassicurazione e poi c’è una fiducia sul nostro brand. Questa generazione di senior sta sentendo meno le problematiche perché nei loro anni ha risparmiato e ora si trova in una situazione positiva”, ha aggiunto l’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo Assicura, che ritiene necessario “integrare una serie di servizi, come l’assistenza domiciliare, con cui si possono dare risposte agli assicurati senza gravare sul caregiver. Quindi il caregiver deve essere tenuto all’interno dei servizi stipulati con il senior”, ha concluso Scarfò, ricordando “SpazioXNoi”, un progetto pilota nato da tre mesi, che offre, a persone di uno stesso quartiere, un palinsesto di attività.