Dal 2010 al 2019 c’è stata una crescita delle nuove iniziative del 255%
E il volume di investimenti attratto è stato di 35 milioni di dollari
Nonostante ciò si continua ad assistere ad un continuo incremento nel numero di iniziative che dal 2010 al 2019 sono cresciute del 255%. In questa arena si conteggiano al momento una quarantina di iniziative di cui 18 multiline, 17 focalizzate nel P&C e 4 nel settore salute. Nel 2019 il volume di investimenti attratto è stato di 35 milioni di dollari, un valore non elevato se lo si confronta con Francia e la Germania ma non del tutto trascurabile.
Il report evidenza, tra le start-up italiane più promettenti che si propongono sia come abilitatori di nuove tecnologie, che come fornitori di servizi ad altre imprese: Yolo, un intermediario digitale B2B2C, che ha sviluppato una tecnologia per la distribuzione attraverso ecosistemi esistenti e canali distributivi non convenzionali, anche nel campo della cosiddetta instant insurance. Claider, che ha completamente re-ingegnerizzato il processo di denuncia e gestione di un sinistro offrendo una customer experience completamente digitale. Insoore, una piattaforma per il riconoscimento delle immagini a supporto dei processi di gestione dei sinistri. E Virtuoso, una piattaforma digitale a supporto dei programmi di welfare e wellbeing aziendali con la quale motivare i collaboratori ad assumere stili di vita migliori ai fini di una buona salute.
Spostando il focus fuori casa si può notare come la curva di sviluppo dell’insurtech a livello globale sembra promettere ulteriori e significativi sviluppi, coprendo molti dei settori assicurativi e segmenti della catena del valore sia in termini di crescita del numero di startup che in termini di investimenti attratti dall’Europa non solo negli Usa ma anche dall’Asia. Non tutte le startup stanno cercando di sostituirsi ai players tradizionali, molte sono focalizzate su specifiche soluzioni B2B proprio per le imprese tradizionali operanti nell’industria assicurativa. Questo potrebbe essere uno strumento da sfruttare per le assicurazioni classiche per essere più competitive grazie all’introduzione di nuove tecnologie. Ed è proprio per questa ragione che molte compagnie di assicurazioni, soprattutto quelle di dimensione internazionale, hanno creato e stanno creando unità organizzative dedicate all’incubazione di startup insurtech con l’obiettivo di accelerarne lo sviluppo. L’Italia è indietro in questo processo anche se è in atto un trend incoraggiante e si stanno moltiplicano le iniziative pubbliche e private volte a favorire lo sviluppo di un ambiente favorevole alla nascita di nuove iniziative.