Come tesoreria si fa riferimento a un elemento imprescindibile nell’ambito della finanza d’impresa, in sintesi al cash flow o flusso di cassa, cioè la differenza tra le entrate e le uscite monetarie in un dato arco temporale
La crescita fortissima negli ultimi due anni dei tassi d’interesse ha ridotto al minimo la richiesta di prestiti bancari, costringendo di conseguenza le aziende a comprimere investimenti e produzione
Per mettersi al riparo dai pericoli è necessaria una strategia che affronti (e risolva) ogni punto debole, ogni aspetto critico. Tra i diversi fattori da considerare, si possono indicare in particolare cinque regole per proteggersi dal rischio finanziario
Per imprenditori, manager e amministratori che si occupano di Gestione della Tesoreria in azienda, c’è qualcosa che inquieta di più del rischio finanziario? Forse solo il fatto di passare dal rischio ai suoi effetti concreti, sui conti di cassa e sul bilancio d’impresa. Ecco perché la Gestione della Tesoreria è così importante. Ma in concreto di che cosa si tratta? Quando si parla di tesoreria si fa riferimento a un elemento imprescindibile nell’ambito della finanza d’impresa, ovvero al cash flow o flusso di cassa, cioè la differenza tra le entrate e le uscite monetarie in un dato arco temporale. In altre parole, il cash flow è una misura della capacità dell’azienda di autofinanziarsi senza dover ricorrere all’indebitamento. Per questo gestire in maniera ottimale le proprie risorse finanziarie permette di risparmiare sulle spese bancarie, soprattutto sulle commissioni e sugli interessi di un prestito.
Perché monitorare la Tesoreria
Senza dimenticare che, monitorare costantemente i flussi di cassa, aiuta l’azienda a prevenire un eventuale stato di insolvenza, condizione fondamentale perché, se questa dovesse protrarsi nel tempo, la vita dell’impresa potrebbe essere a rischio. Ma se la scarsa liquidità può condurre all’insolvenza, è bene ricordare che anche l’eccessiva liquidità non è una buona cosa. Per questo motivo, è importante collocare in modo intelligente le eccedenze di liquidità , sfruttandole per creare nuove occasioni di profitto. La gestione del rischio finanziario è una priorità per ogni azienda, ancora di più in questi momenti, caratterizzati da condizioni economiche tumultuose e dall’instabilità dello scenario in cui si opera. La crescita fortissima negli ultimi due anni dei tassi d’interesse ha ridotto al minimo la richiesta di prestiti bancari, costringendo di conseguenza le aziende a comprimere investimenti e produzione.
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I rischi da cui l’imprenditore deve proteggersi
Sono tante le variabili che possono avere conseguenze dirette, e dolorose, sui risultati di cassa, come il rischio di credito, cambio e valuta, tasso di interesse, fornitura delle merci, controparte in affari, liquidità e rischio di mercato. Spesso, proprio il rischio di mercato risulta il più difficile da misurare, seguito da quello di controparte e dal rischio merceologico. Mentre le possibili variazioni legate al tasso di interesse sono considerate le più facili da quantificare in quanto contrattate direttamente con gli istituti di credito.
Le iniziative per una Gestione della Tesoreria efficace
Per mettersi al riparo dai pericoli è necessaria una strategia che affronti (e risolva) ogni punto debole, ogni aspetto critico. Tra i diversi fattori da considerare, si possono indicare in particolare cinque regole per proteggersi dal rischio finanziario, che possono rappresentare un riferimento e un percorso da seguire.
1. Rischio finanziario e gestione della tesoreria
Il primo passo è quello di identificare le aree e le attività che espongono l’azienda a rischio potenziale, perché senza una solida conoscenza di questi fattori è difficile definire e poi seguire strategie e soluzioni efficaci. Solo una volta che si ha un quadro preciso sull’entità dell’esposizione al rischio, si può passare alle misure e iniziative per gestirlo.
2. Attenzione al timing al rischio di mercato
Proprio perché il rischio di mercato, con le sue variabili mutevoli, è spesso difficile da quantificare, è ancora più importante monitorarne l’esposizione aziendale in tempo reale. Un’attività importante che molte aziende non fanno, dato che in molti casi compiono questa analisi solo in retrospettiva e così perdono anche occasioni di crescita.
3. I partner e la gestione della tesoreria
Il rischio di controparte è un altro dei più difficili da misurare. Per verificare la vitalità di un potenziale partner commerciale, e valutare bene la propria controparte in affari, si possono considerare diversi parametri, come il rating di credito commerciale, la struttura patrimoniale, il rischio Paese o Regione, quello del settore di attività , e gli spread dei Credit default swap (Cds).
4. La gestione della tesoreria e gli errori umani
A causa dell’elevato volume di transazioni finanziarie di cui si occupa normalmente un team di gestione della tesoreria aziendale, si possono verificare anche imprecisioni ed errori. È quindi fondamentale disporre di una soluzione integrata che evita l’inserimento manuale dei dati e un processo per scoprire gli errori, correggere le informazioni sbagliate o non aggiornate, e rimuovere dal sistema eventuali dati non corretti.
5. Il sistema di gestione della tesoreria
La tecnologia svolge un ruolo importante nella gestione e nella mitigazione del rischio operativo della tesoreria. I vantaggi di un sistema di gestione della tesoreria dedicato sono molteplici: in primo luogo, ogni tipo di rischio richiede una diversa tecnica di mitigazione, ma, qualunque sia il rischio, ottenere visibilità e controllo sulle esposizioni dell’azienda è un primo passo cruciale. Un sistema di gestione della tesoreria può fornire una visione centralizzata a livello di gruppo di tutte le posizioni in essere, le scadenze e i rischi. Può fornire al management le informazioni giuste al momento giusto per prendere le decisioni appropriate.
6. Creare un fondo di garanzia con una polizza
A queste cinque regole se ne può aggiungere un’altra e cioè la creazione di un fondo di garanzia interno che consenta all’azienda di tutelarsi dai rischi finanziari accantonando della liquidità in strumenti che necessariamente non devono essere di natura bancaria o di pronta liquidità . Per raggiungere questo obiettivo, la società può stipulare un contratto Vita, contraente l’azienda e quindi una persona giuridica, che le permette di avere un tesoretto da parte, abbassando il rischio finanziario, con le garanzie legate a un contratto assicurativo.