- Il 2024 si è concluso con slancio sul fronte della raccolta netta, con 33 miliardi di euro di afflussi nell’intero anno
- Gota: “Gli Etf sono mattoncini molto efficienti e a basso costo, ma dovrebbero essere inseriti all’interno di prodotti e servizi a più alto valore aggiunto”
“Capitale paziente, progresso e longevità: sono i tre concetti che definiscono le tre direttrici sulle quali la nostra industria si deve focalizzare per creare valore”. Con queste parole Maria Luisa Gota, presidente di Assogestioni, apre i lavori dell’edizione 2025 del Salone del risparmio, in programma dal 15 al 17 aprile all’Allianz MiCo di Milano. Un appuntamento, dice Gota, che si inserisce quest’anno in un momento storico particolare.
“Un momento storico che ci vede impegnati con le nostre reti, i nostri clienti, per rassicurarli e far capire loro che nella giusta prospettiva – che non è mai di breve termine – questo momento sarà ricordato in futuro come nulla di diverso dalle crisi che abbiamo vissuto negli ultimi anni: una flessione in un sentiero di lunga crescita dei mercati”. Un momento storico, prosegue Gota, in cui le trasformazioni sociali, economiche e geopolitiche cui stiamo assistendo chiamano in causa l’industria dell’asset management come “motore del cambiamento”.
Lo stato dell’industria: 33 miliardi di raccolta nel 2024
La neo presidente di Assogestioni ricorda come il 2024 si sia concluso con slancio sul fronte della raccolta netta, con 33 miliardi di euro di afflussi nell’intero anno. Un dato positivo, ma che necessita di essere interpretato. A contribuire a questo risultato è stata infatti principalmente la categoria dei prodotti obbligazionari, mentre si continua a registrare una certa difficoltà sui prodotti azionari e flessibili. “Sappiamo che la liquidità ferma sui conti correnti è superiore ai 1.500 miliardi, quindi abbiamo un bel lavoro da fare per riorientare le masse gestite da un lato e smobilitare le risorse congelate sui conti dall’altro”, osserva Gota.
Gota: “Inserire gli Etf in servizi a valore aggiunto”
In questo contesto, sono tre i trend mondiali che secondo la presidente stanno caratterizzando l’industria: i mercati privati, i fondi digitali e gli Etf (Exchange traded fund). “I mercati privati stanno avendo successo ma possiamo fare ancora di più, perché credo che ci sia ancora molto spazio nei portafogli, sia degli investitori istituzionali sia della clientela individuale”, afferma Gota. “Da questo punto di vista, vedo con grande favore l’innovazione sui fondi evergreen, che sono un modo per contemperare l’esigenza di liquidità dei clienti con le caratteristiche dei mercati privati”.
Quanto agli Etf, secondo Gota sono “mattoncini molto efficienti e a basso costo” ma che per creare valore dovrebbero essere inseriti all’interno di prodotti e servizi a più alto valore aggiunto. “La logica è quella della complementarietà col resto dell’offerta”, sostiene la presidente. L’ultimo trend è quello dei fondi digitali. “È un trend recente e acerbo ma basato su questa tecnologia di registri distribuiti molto potente. Quindi dobbiamo studiarli, sperimentarli, perché potrebbero avere un’evoluzione veloce e dobbiamo farci trovare pronti”, suggerisce.
“Abbiamo una ricchezza incredibile che è il risparmio dei cittadini italiani. Abbiamo un’economia fatta di piccole e medie imprese che ha bisogno di capitali di debito e di rischio per fare investimenti di lungo termine. Abbiamo una popolazione sempre più longeva. Abbiamo le nostre reti distributive, che sono campioni di consulenza e possono far emergere i bisogni e consigliare al meglio le soluzioni per affrontarli. E abbiamo la nostra industria, ad alta densità di capitale umano, fatta di talenti, di professionalità, di esperienza e di passione. Dunque sta a noi, comunità finanziaria, collegare tutti questi puntini”, conclude Gota.