Nel corso di questa primavera, Sotheby’s offrirà agli incanti 17 opere di Jean Dubuffet, parte della collezione di Mary e George Bloch. Tredici quadri – collezionati dai coniugi tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni 2000 – sono stati aggiudicati alle Modern and Contemporary Evening & Day Auctions di Londra (tenutesi gli scorsi 6-7 marzo), mentre la restante parte del gruppo verrà battuta a Parigi durante le Art Moderne et Contemporain Evening & Auction (rispettivamente il 23 aprile e online tra il 17 e il 24 aprile).
George e Mary Bloch e la passione per l’arte
George Bloch, nato a Vienna nel 1920 in una famiglia di rinomati industriali viennesi, fu educato in Inghilterra (dove si appassionò sin da ragazzo alla collezione del British Museum) prima del trasferimento dell’intera famiglia a Shanghai alla fine degli anni ’30 (a seguito della morte del padre nel 1936 e all’Anschluss del 1938). Maturato in Asia, George costruì la propria fortuna a Hong Kong, creando un business legato alla manifattura di giocattoli, articoli per la casa, componenti dei computer, oltre che all’import di orologi. Negli anni Sessanta conobbe Mary – nata a Tianjin da emigrati russi – che sposò nel 1969 (in seconde nozze). Il loro fu un “meeting of minds”: la coppia iniziò da subito a collezionare opere d’arte prima in Asia (anche grazie alla conoscenza del mandarino da parte di Mary) e poi nel resto del mondo (soprattutto in Italia, Francia, Inghilterra e Stati Uniti).

George e Mary Bloch. Courtesy Sotheby’s
George spiegò che la coppia era completamente autodidatta (i due visitavano e partecipavano a lezioni di storia dell’arte in tutti i musei in cui il signor Bloch si recava per lavoro) e non si poneva restrizioni di tipo “regionale o culturale” nello scegliere i pezzi della propria collezione. Con l’aiuto delle gallerie Perls (di New York) e Waddington (di Londra), i Bloch crearono negli anni diverse collezioni. Tra queste, quella con più di 1700 “snuff-bottles” cinesi (ovvero le bottigliette che contenevano il tabacco), arte del sudest asiatico, porcellane cinesi e avorio giapponese è ad oggi conosciuta in tutto il mondo (ricordiamo che la collezione di arte cinese della coppia è stata venduta da Sotheby’s Hong Kong nel 2005 per 8.4 milioni di dollari, mentre le “snuff-bottles” sono state aggiudicate tra il 2010 e il 2015, con il record mondiale per il genere registrato da una “snuff-bottle” in vetro smaltato, venduta per 3.2 milioni di dollari).

Jean Dubuffet, Zone habitée (1980), stima £450,000-650,000. Courtesy Sotheby’s
La collezione d’arte moderna dei coniugi Bloch all’asta
Anche la collezione Bloch di arte moderna non è da meno, tant’è che Mary diventò negli anni parte dell’Advisory Board della collezione Peggy Guggenheim di Venezia. In poco più di quarant’anni, infatti, i Bloch acquistarono opere (tra le tante) di Pablo Picasso, Alberto Giacometti, Henry Moore, Barbara Hepworth, Joan Miró, Alexander Calder, Jean Arp, Barry Flanagan, Germaine Richier, Ju Ming e Jean Dubuffet (l’unico criterio decisionale era che entrambi i coniugi amassero l’opera prescelta). La coppia nutriva una fascinazione particolare nei confronti di Dubuffet – per cui Mary dichiarò che con il pittore fu “amore a prima vista” – arrivando ad acquisire alcuni dei suoi pezzi più importanti grazie alla mercante d’arte Leslie Waddington.

Jean Dubuffet, Le Retour du soldat (1964), stima £1.2-1.8 milioni
Dubuffet protagonista
Tra i 17 lotti dell’artista offerti da Sotheby’s, diversi hanno già totalizzato un buon risultato (ma non eccezionale) il 6 e il 7 marzo scorsi. Le Guilleret (1961), parte della serie Paris Circus (oggi custodita in musei quali il Guggenheim, la Tate Modern e il Centre Georges Pompidou) e acquistato dai Bloch nel 1985, è stato aggiudicato per 2.2 milioni di pound (contro una stima d’asta compresa tra i 2 e i 3 milioni). Le retour du soldat (1964), compreso nella serie L’Hourloupe (iniziata dal pittore nel 1962 e sviluppata nel corso di dodici anni) e parte della collezione dei coniugi dal 1988, è stato battuto per 2.1 milioni di pound (partendo da una stima d’asta di 1.2 milioni). Il terzo highlight del gruppo, Zone habitée (1980, parte della serie Partitions), è stato comprato per 558.800 (con stima di 450.000 – 650.000). Il top lot tra i Dubuffet offerti alla Modern & Contemporary Day Auction è stato invece Visage rose en pomme de bambou (1950), aggiudicato per 355.600 pound (con stima d’asta compresa tra i 300.000 e i 400.000). I più interessati collezionisti potranno ancora aggiudicarsi i restanti Dubuffet della collezione Bloch durante le aste parigine, il cui contenuto non è ancora stato totalmente svelato da Sotheby’s.

Jean Dubuffet, Le Guilleret (1961), stima £2-3 milioni