Il mondo dei private clients, caratterizzato da una costante evoluzione normativa e interpretativa, è al centro di un’importante revisione derivante dalla Legge di Bilancio 2024 e dalle riforme in via di implementazione dalla Legge Delega Fiscale.
In un recente webinar promosso dall’Associazione Italiana Private Banking (AIPB), esperti del settore hanno esaminato le implicazioni di tali provvedimenti e delineato le prospettive future.
In particolare, hanno guidato la discussione, mettendo in luce le novità e le sfide emerse dalle recenti riforme, Stefania Pedroni, Presidente della Commissione Tecnica AIPB Wealth Advisory e Private Insurance, Stefano Loconte, fondatore di Loconte e Partners e vice Presidente dell’anzidetta commissione, Marco Cerrato partner di Maisto Associati e Alberto Chiesa head del wealth planning di Mediobanca.
Uno sguardo alle novità principali
Stefano Loconte ha approfondito le modifiche apportate allo Statuto dei diritti del contribuente, una delle principali innovazioni introdotte dalla Legge Delega Fiscale.
Lo Statuto, implementato con legge ordinaria nel 2000, grazie a questi ultimi interventi diventa non solo emanazione di principi costituzionali ma anche del diritto dell’UE e della Convenzione europea dei diritti dell’uomo.
Come ha sottolineato Loconte “non solo la riforma ha apportato un ampliamento degli enti statali che devono rispettare le regole dello Statuto, dunque anche gli enti periferici, ma ha rafforzato significativamente, tra le altre cose, il principio del contraddittorio nei procedimenti di accertamento fiscale.
Verrà, infatti, garantito al contribuente il diritto di esprimere le proprie osservazioni prima della formalizzazione di un avviso di accertamento.
“Si tratta”, osserva Loconte “di un cambiamento significativo nell’ambito dei rapporti fisco-contribuente, in quanto l’amministrazione finanziaria prima di notificare l’avviso di accertamento potrà preliminarmente inviare una bozza dell’avviso al contribuente il quale, di conseguenza, potrà
entro 60 giorni esprime le sue osservazioni, di cui l’amministrazione dovrà tenere conto”. Siffatta modifica, pertanto, promuove una maggiore trasparenza e equità nel processo.
Marco Cerrato ha poi posto l’accento sulle nuove nozioni di residenza, evidenziando i cambiamenti nei criteri utilizzati per determinare la residenza fiscale sia per le persone fisiche che per le società.
“La legge delega” ha specificato Cerrato “ha introdotto una serie di modifiche in tema di residenza fiscale, passando da criteri basati principalmente sulla presunzione assoluta a criteri più flessibili che – che per le persone fisiche, ad esempio – tengono conto della presenza fisica e del centro degli affetti”.
Si tratta di modifiche che avranno un impatto significativo sulle strategie di pianificazione fiscale dei private clients, richiedendo un’attenta valutazione delle implicazioni che possono derivare da questa novità.
Guardando alla disciplina della “residenza delle persone giuridiche, se prima questa era incentrata su 3 criteri (sede legale, sede amministrazione, oggetto principale), ad oggi quest’ultimo criterio è stato abrogato e la sede dell’amministrazione diventa alternativamente: sede di direzione effettiva o sede di gestione straordinaria”.
La riforma del regime di residenza fiscale risponde dunque all’esigenza di rendere coerente la normativa vigente con la prassi internazionale e con le convenzioni sottoscritte dall’Italia per evitare le doppie imposizioni; permetterà inoltre di coordinare le nuove regole con la disciplina della stabile organizzazione e dei regimi speciali vigenti per i soggetti che trasferiscono la residenza in Italia.
Successivamente è stata la volta di approfondire le novità in materia di rideterminazione del valore dei beni (partecipazioni e terreni) posseduti dai private clients.
Sul punto, ha spiegato Alberto Chiesa, “sono molte opportunità e le sfide associate a tali cambiamenti”. Sarà dunque sempre più importante ricorrere a consulenti esperti per valutare il valore degli asset e pianificare strategie adeguate per massimizzare i vantaggi offerti da tali disposizioni.
“Le nuove disposizioni”, ha commentato Chiesa, “consentono ai contribuenti di rivalutare i propri asset alla data del 1 gennaio 2024, con l’applicazione di un’imposta sostitutiva (invariata) del 16%”.
In particolare, la circostanza che i commi 52 e 53 dell’art. 1 della legge di bilancio 2024 ripropongono le disposizioni in materia di rivalutazione dei valori di acquisto delle partecipazioni negoziate e non negoziate in mercati regolamentati e dei terreni, edificabili e con destinazione agricola, anche agli asset posseduti alla data del 1 gennaio 2024, permette di affermare che la riforma “offre agli investitori un’opportunità per adeguare i valori dei loro beni alle attuali condizioni di mercato, con la possibilità di rateizzare il versamento dell’imposta in tre rate annuali di pari importo”.
Nuove sfide nel mondo dei Private Clients
In conclusione, il webinar – con le osservazioni finali e la moderazione di Stefania Pedroni, Presidente della Commissione Tecnica AIPB Wealth Advisory e Private Insurance – ha offerto uno sguardo approfondito sulle recenti evoluzioni normative nel campo della pianificazione patrimoniale e fiscale per i private clients, fornendo agli operatori del settore importanti spunti per adattarsi alle nuove disposizioni e offrire un servizio sempre più efficace e orientato alle esigenze dei propri clienti. Ciò che ne risulta è che se il perimetro di modifica delle normative è chiaro, ancora non lo sono le ricadute concrete sui contribuenti. Necessario è pertanto, in questa fase intermedia, comprendere appieno le implicazioni di tali cambiamenti e adottare strategie proattive per adattarsi al nuovo scenario normativo.