Banca Cesare Ponti e l’arte
Da qualche giorno un angoletto di piazza Duomo a Milano riluce di dorata allegria. La storica sede meneghina di Banca Cesare Ponti, banca private di Bper, ospita All that glitters is not gold, mostra dell’artista Fabrizio Dusi (Sondrio, 1974), a cura di Giorgia Ligasacchi. Non è tutto oro quel che luccica è un modo di dire che è in realtà è un verso del Mercante di Venezia di Shakespeare, da Dusi trasformato nella scritta neon che accoglie i visitatori e saluta i passanti all’angolo fra piazza Duomo e via Mengoni. Un’espressione giocosamente irriverente se associata alla storica sede di una banca privata, severa nella sua eleganza di legni scuri e boiserie. Il contrasto regalato dallo stile pop-fumettistico di Dusi (oltre al neon i materiali utilizzati sono ceramica, legno, materiale isotermico) illumina gli ambienti, facendo riflettere con un velo di ironia sulla mancanza di ascolto reciproco e il bisogno di interlocutori tipico della civiltà contemporanea. Una riflessione che nell’oro delle coperte isotermiche utilizzate – simbolo di protezione e accoglimento – esplode in un tripudio di ottimismo. A latere dell’inaugurazione, ne parliamo con Francesca Ferrari – responsabile wealth e investment development Bper Banca (foto apertura, ©Teresa Scarale).
Fabrizio Dusi, All that glitters is not gold, 2023
Come si inserisce questo progetto site-specific nella strategia del gruppo Bper?
«L’obiettivo è quello di essere un punto di riferimento anche nella gestione del patrimonio artistico. C’è un forte parallelismo fra private banking e arte. Entrambi si fondano sulla cura e l’attenzione. Il nostro obiettivo è quello di intessere un dialogo profondo con i nostri clienti in modo da intercettare quelle che sono le loro esigenze più profonde, per poterli accompagnare nella realizzazione dei loro obiettivi di patrimonio e di vita grazie allo strumento prezioso della pianificazione patrimoniale. L’arte, nella sua cura della bellezza dei significati e nell’interpretazione del collegamento con la realtà deve permanere nel tempo, come il patrimonio. Come i nostri obiettivi di vita.
Fabrizio Dusi, Folla, 2023
Avete molti collezionisti fra i vostri clienti?
Abbiamo diversi clienti che hanno nel loro patrimonio anche l’arte come uno degli asset principali. Noi ci confrontiamo non solo con la galleria che ne cura lo sviluppo come banc ama ciponiamo anche come elementi di affiancamento dei clienti nella ricerca di modalità per la cura del patrimonio. Il tema della cura del deposito della gestione del patrimonio. Mettiamo in collegamento artisti collezionisti con chi è interessato a parlare d’arte
Banca Cesare Ponti, foto ©Teresa Scarale
Il servizio di art advisory del gruppo Bper è interno o esterno?
«Lavoriamo assiduamente con partner specializzati. La nostra specializzazione nell’advisory non finanziaria ci permette di indicare ai nostri clienti i professionisti più adeguati alle loro esigenze, e di accompagnarli in questo percorso».
Oltre all’arte, avete riscontrato fra i vostri clienti anche la presenza di altre collezioni di pleasure asset?
«Certamente. Il patrimonio è ormai evoluto. Oltre alle opere d’arte, vediamo splendide collezioni di orologi, auto d’epoca, gioielli. Per non parlare del patrimonio immobiliare di pregio. Tutti gli asset devono essere guardati nella loro interezza, perché una corretta gestione di questo patrimonio permette di pianificare adeguatamente, a tutto vantaggio della propria tranquillità . Il nostro servizio di gestione patrimoniale travalica quella prettamente finanziaria: è in grado di abbracciare tutte le tematiche complesse che il wealth management genera. Per i propri figli, nipoti, per la propria azienda e i propri interessi. Il private banking è un’attività razionale dalla visione allargata. E Fabrizio Dusi è riuscito a creare un dialogo fra questa e l’arte».
Fabrizio Dusi, foto ©Umberto Torromacco
La mostra All that glitters is not gold di Fabrizio Dusi da Banca Cesare Ponti
L’artista stesso ci racconta che il suo percorso, iniziato dalla ceramica e dalla decorazione, si è naturalmente evoluto verso altri linguaggi: «Faccio arte per comunicare, sembra banale ma e? cosi?, e? anche un modo per farsi ascoltare», afferma. Si unisce la curatrice Giorgia Ligasacchi: «quello di Fabrizio Dusi è un ritratto complesso e drammatico dell’umanità odierna, uno specchio esatto e coerente che riflette e indaga le dinamiche sociali fra le persone con una attenzione particolare alle distanze che ci uniscono. La speranza è racchiusa nell’ottimismo cromatico e nella scelta stessa del linguaggio pop contemporaneo – semplice, diretto e comprensibile a tutti – che si fa portavoce di un messaggio positivo e di fiducia verso il prossimo, verso una ritrovata comunicabilità e armonia umana». Aggiunge Sabrina Bianchi, responsabile brand e marketing communication e patrimonio culturale di Bper Banca: «Il nostro desiderio è poter coinvolgere ogni visitatore affinché, grazie ai lavori di Dusi, possa riflettere sulla rilevanza del modo di comunicare, anche in un mondo contemporaneo che sta vivendo una continua trasformazione del delicato equilibrio tra fisico e digitale».
Fabrizio Dusi
La scelta dello spazio espositivo sottolinea l’importanza dell’arte e della cultura nella vita quotidiana, come strumento di crescita personale e collettiva, ma anche del dialogo tra le persone, aperto e incentrato sui valori reali, sulla cura e sull’attenzione, che Bper Banca ha come obiettivi della propria missione. «Ospitare questa mostra nella storica sede di Banca Cesare Ponti – dichiara Fabrizio Greco, amministratore delegato e direttore generale di Banca Cesare Ponti – è per noi un privilegio e un’occasione preziosa per poter aprire i nostri spazi ai cittadini e per rafforzare le relazioni, che sono al centro della mission della Banca. Vogliamo, infatti, avere un confronto continuo, aperto e proficuo con i nostri clienti, proprio come l’artista sembra suggerire tramite le sue opere. La mostra è un’opportunità per riflettere sull’importanza di una corretta comunicazione che da sempre caratterizza l’operato di Cesare Ponti, fondato sul dialogo e l’ascolto delle persone». Realizzata in collaborazione con il team arte di Pavesio e Associati with Negri-Clementi, con il patrocinio del Comune di Milano, l’esposizione sarà visitabile in piazza Duomo 19 dal 1° giugno al 15 ottobre 2023.