Boccaccio (Bper): "Così potenziamo il wealth, ecco le strategie"

Teresa Scarale
Teresa Scarale
22.3.2023
Tempo di lettura: 3'
Il gruppo guidato da Piero Luigi Montani, fra i primi quattro istituti di credito del Paese, accelera sul consolidamento della divisione private e wealth management con l’ingresso di Alberto Boccaccio, figura chiave nella gestione di progetti complessi. We Wealth lo ha intervistato per saperne di più sui piani di sviluppo della banca in questo ambito

Era inizio dicembre 2022 quando il gruppo Bper Banca comunicava di aver riorganizzato l’area business dando vita a tre strutture, sulla base del piano industriale 2022-25: retail and commercial banking, corporate e investment banking, private e wealth management. La divisione private e wealth management nasce da un’esigenza generale del mercato e della clientela, che nel nostro caso ha un DNA derivante dall’aggregazione di diverse banche (si ricordi la cessione di alcuni sportelli Ubi a Bper in virtù della normativa antitrust relativamente all’operazione Intesa-Ubi, ndr). È in quest’area che a marzo 2023 ha fatto il suo ingresso Alberto Boccaccio, ingegnere, che opererà all’interno del gruppo trasversalmente su Bper Banca, Banca Cesare Ponti e Optima Sim, con responsabilità su processi, procedure, progetti, dati e controlli a supporto dei servizi di business del wealth management. Ci abbiamo parlato per saperne di più.

Che ruolo avrà il digitale nei nuovi progetti di Bper Banca, in particolare nel settore del wealth management? 

«La tendenza alla digitalizzazione dei processi bancari non è certo nuova; vi è una spinta significativa che interessa tutto il mercato. Per Bper Banca, la tecnologia si sta progressivamente estendendo ai servizi di investimento, con l’obiettivo di semplificare i processi delle operazioni di vendita e post vendita, a vantaggio di una velocizzazione dei tempi di servizio alla clientela, oltre a essere un grande abilitatore a supporto dell’operatività dei private banker». 

E l’IA? 

«L’intelligenza artificiale è ancora qualcosa in fase di valutazione; è una tecnologia interessante, ma come per tante tecnologie, al di là dell’essere una delle buzzword del momento, si deve tenere conto della sua effettiva applicabilità e coerenza con i fondamentali profili di controllo dell’attività di un intermediario finanziario. Dal mio punto di vista, è l’integrazione a essere premiante, il supporto che viene dato al modello di servizio, più che la sostituzione dei modelli esistenti. Soprattutto per l’area del wealth management». 

Qualche esempio? 

«Per quanto riguarda i servizi e le funzionalità di interesse diretto per la clientela, ci sarà un arricchimento servizi con la possibilità di ottenere informazioni dettagliate sulla propria posizione, nonché l’operatività diretta su alcuni prodotti. L’obiettivo è quello del potenziamento del servizio per supportare l’operatività diretta dei private banker». 

Il grande legame di Bper Banca con il territorio rimarrà? 

«Certo, è parte fondamentale del nostro DNA. Grazie alla sua storia e alla capacità di aggregazione di diverse anime, Bper Banca ha dimostrato di saper mantenere una forte vicinanza alla clientela. Si tratta sicuramente di una base per lo sviluppo di una relazione basata su un rapporto di fiducia che, in particolare sull’area del wealth management, costituisce le fondamenta su cui costruire. Senza la fiducia, tutta la proposta di servizio sarebbe “vuota”». 

Sono previste nuove aperture sul territorio soprattutto in ambito private banking? 

«Un presidio capillare e significativo sul territorio esiste già. Ad ogni modo, per essere più vicini ai clienti è stata riorganizzata la struttura commerciale verso un modello più specialistico, per renderlo più efficiente, efficace e tempestivo verso le esigenze della nostra clientela. La futura strategia di presidio del territorio dovrà riflettere il nuovo rilevante posizionamento della banca a livello commerciale e dunque non escludiamo rafforzamenti su piazze dove siamo ancora relativamente poco presenti nel private banking». 

I vostri servizi di wealth management si legano a quelli corporate? 

«Uno dei nostri assi di sviluppo è sicuramente la sinergia tra servizi wealth per il cliente individuale imprenditore e quelli che Bper Banca offre al mondo imprenditoriale. I servizi forniti alle imprese dipendono dalle esigenze specifiche del singolo cliente. Di certo la capacità di Bper Banca di operare come banca unica per clientela wealth e imprenditoriale verrà ulteriormente sviluppata». 

In occasione della nomina di Alberto Boccaccio, Fabrizio Greco – responsabile della divisione private e wealth management di Bper – aveva dichiarato che «il potenziamento dell’area a supporto del risparmio gestito, dei grandi patrimoni, del private banking e della rete dei consulenti finanziari, con la nomina di Alberto Boccaccio, rappresenta un ulteriore passo volto al miglioramento continuo dei servizi alla clientela, per renderli ancora più efficienti, dedicati e tempestivi». Alberto Boccaccio 52 anni, ligure, ma milanese di adozione, è laureato in Ingegneria e vanta una lunga carriera professionale nell’ambito della consulenza finanziaria presso primari istituti di credito, dove ha ricoperto ruoli di responsabilità occupandosi di progetti complessi. Nel 2003 è in Banca Euromobiliare come responsabile della direzione organizzazione e IT; nel 2009 entra in Barclays con il ruolo di responsabile delle operations, quindi assume il ruolo di coo prima in Italia e poi in Francia. Negli ultimi tre anni è stato coo di Azimut.

Caporedattore Pleasure Asset. Giornalista professionista, garganica, è laureata in Discipline Economiche e Sociali presso l'Università Bocconi di Milano. Scrive di finanza, economia, mercati dell'arte e del lusso. In We Wealth dalla sua fondazione

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