Camilla Cionini Visani, ItaliaFintech: “È chiaro che abbiamo assistito a una concomitanza di eventi che hanno innescato un forte rallentamento nell’ambito degli investimenti nel fintech, ma sono più che convinta che resti un settore dalle grandi prospettive”
Lo scorso anno il valore delle operazioni di venture capital nel settore del fintech, secondo i dati raccolti da Pitchbook, è diminuito su base annua del 39%; ma è comunque aumentato del 43% e del 42% rispetto ai livelli del 2020 e del 2019
Da inizio anno l’ecosistema del fintech ha assistito a quello che Rudy Yang, senior analyst, emerging technology di Pitchbook, ha recentemente definito in un’analisi “un elenco infinito di segnali apocalittici”. Basti pensare al crack della Silicon Valley Bank, seguito dai casi Silvergate Bank, Signature Bank e Credit Suisse (soccorsa dalla ex rivale svizzera Ubs con un’operazione da 3,35 miliardi di dollari); ma anche a Stripe, la cui valutazione è crollata del 47% nell’ultimo round di finanziamento, o alle azioni della Block, precipitate dopo la scommessa al ribasso del fondo attivista Hindenburg Research. Le attuali condizioni di mercato possono spaventare insomma, spiega Yang. Tuttavia, rassicura, la storia insegna come dalle ceneri di una crisi possono schiudersi anche nuove opportunità. We Wealth ha selezionato, sulla base degli spunti raccolti da alcuni analisti, 6 storie di fintech ben posizionate per uscire vincenti dall’attuale crisi.
“In generale credo che il fintech is here to stay (è qui per restare, ndr)”, osserva Camilla Cionini Visani, direttrice generale di ItaliaFintech intercettata da We Wealth. “È chiaro che abbiamo assistito a una concomitanza di eventi che hanno innescato un forte rallentamento nell’ambito degli investimenti nel fintech, spingendo gli investitori a uno sguardo più cauto nei confronti delle società con prospettive di profittabilità spostate più avanti nel tempo e a privilegiare investimenti con un ritorno in utile in un orizzonte più a breve; ma dobbiamo ricordarci che venivamo da un biennio (2020-2021) in cui aveva catturato la maggior parte delle risorse dei fondi di venture capital e private equity. E sono più che convinta che resti un settore in crescita e dalle grandi prospettive”.
Il fintech come catalizzatore di innovazione
Ciò che è cambiato in questo scenario piuttosto, secondo Cionini Visani, è che ci si sta rendendo sempre più conto dell’importanza della collaborazione tra fintech e mondo bancario e assicurativo tradizionale, che iniziano a considerare la tecnofinanza un “catalizzatore di innovazione” piuttosto che un antagonista. “Le fintech vincenti, a mio avviso, sono quelle che collaborano e favoriscono quest’innovazione”, dichiara l’esperta. “Quello che abbiamo imparato da questa crisi è che diventare un player B2C profittevole e sostenibile sia una sfida non impossibile, ma quantomeno complessa. Almeno in questa fase di mercato, in altre parole, le fintech più appetibili e con business model vincenti sono quelle B2B o B2B2C”.
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5 fintech (+1) ben posizionate per uscirne vincenti
Come anticipato in apertura, We Wealth ha selezionato – sulla base degli spunti raccolti da alcuni analisti – 6 storie di fintech ben posizionate per uscire vincenti dall’attuale crisi. È il caso di Opyn, human fintech che, attraverso la sua tecnologia proprietaria, offre servizi finanziari digitali che consentono ad aziende e istituti finanziari di crescere e innovare. Nata nel 2012, oggi gode di partner come il Gruppo Azimut, Cdp e Fei. Nel 2022 ha ampliato la propria offerta con Opyn pay later, il servizio compra ora, paga dopo dedicato al B2B sia online che nei negozi fisici. Un’altra categoria ben posizionata nell’attuale fase di mercato è quella delle fintech con licenza bancaria, come Banca Progetto o Banca AideXa, in grado di operare in modo digitale ma che – con le regole di una banca e una serie di sistemi di controllo e gestione dei rischi – riescono a unire il meglio dei due mondi. Guardando all’intelligenza artificiale e alle sue declinazioni all’interno delle grandi banche si segnala Altilia con la soluzione “Esg – alternative data for credit management” volta a semplificare la valutazione dei rischi e delle metriche di sostenibilità delle imprese a caccia di finanziamenti. Chiudono il cerchio Moneyfarm (società di consulenza finanziaria indipendente con approccio digitale specializzata in investimenti di medio-lungo termine e fondata nel 2011 da Paolo Galvani e Giovanni Daprà) ed Euclidea (società fintech di gestione patrimoniale mobiliare), due realtà del mondo del risparmio gestito che potrebbero beneficiare dell’arrivo di nuove generazioni di giovani risparmiatori che desiderano gestire il proprio patrimonio in modo smart e digitale.