Trasferirsi in Italia: come richiedere lo speciale visto per investitori

Da dicembre 2017 i cittadini stranieri provenienti da paesi non Ue possono richiedere una speciale tipologia di visto dalla durata biennale, rinnovabile per ulteriori tre anni
È necessario innanzitutto ottenere un nulla osta rilasciato dal comitato Investor Visa for Italy. La richiesta può essere inoltrata, gratuitamente, interamente online
Roma ha attirato negli anni decine di migliaia di super-ricchi, catturati dal fascino della cosiddetta città eterna. Secondo l’ultima edizione del World’s wealthiest cities report 2023 di Henley & Partners, a fine 2022 accoglieva 56.600 individui con un patrimonio superiore al milione di dollari, 95 centi-milionari (100 milioni e oltre) e 11 miliardari. Un dato complessivamente in calo del -7% dal 2012, ma che le vale la 22esima posizione della classifica delle città più “ricche” di high net worth individual al mondo. A guadagnare uno spazio nel ranking, tra le italiane, sono anche Milano alla 59esima posizione con 12.600 hnwi e Firenze alla 68esima posizione con 7.500 hnwi. Per chi desidera trasferirsi nel Belpaese e investire in asset strategici per lo sviluppo e la competitività del Sistema Italia, la legge di bilancio 2017 ha introdotto nel Testo unico sull’immigrazione un visto speciale. Si tratta dell’Investor Visa for Italy, dedicato ai cittadini stranieri provenienti da paesi non Ue o dello spazio Schengen che siano disposti a impegnare dai 250mila euro ai 2 milioni di euro.
Investor Visa for Italy: come (e quanto) investire
Il permesso di soggiorno, dalla durata biennale e rinnovabile per ulteriori tre anni, può essere rilasciato in cambio di:
- un investimento in una startup innovativa per almeno 250mila euro;
- un investimento in una società di capitali italiana per almeno 500mila euro;
- una donazione filantropica di almeno 1 milione di euro nei settori della cultura, dell’istruzione, della gestione dell’immigrazione, della ricerca scientifica, o della conservazione dei beni culturali e paesaggistici;
- un investimento in titoli di Stato per almeno 2 milioni di euro.
L’investimento o donazione dichiarati al momento della candidatura devono essere effettuati entro tre mesi dalla data d’ingresso in Italia e mantenuti per tutta la durata di validità del permesso.
Come inviare la domanda (e i documenti necessari)
Per ottenere lo speciale visto per investitori è necessario innanzitutto ottenere un nulla osta rilasciato dal comitato Investor Visa for Italy. La richiesta può essere inoltrata interamente online (gratuitamente) attraverso il portale investorvisa.mise.gov.it allegando la relativa documentazione. Oltre ai dettagli di contatto, bisogna fornire una copia del passaporto, un breve curriculum vitae e una documentazione con cui dimostrare la titolarità degli importi da destinare all’investimento o alla donazione oltre alla trasferibilità e alla lecita provenienza di tali risorse; infine, bisogna selezionare la tipologia d’investimento preferita e fornire una descrizione delle sue caratteristiche corredata da un’attestazione di consenso da parte dei destinatari.
L’arrivo in Italia: a chi rivolgersi per il permesso di soggiorno
Una volta ottenuto il visto, l’investitore ha due anni a disposizione per recarsi in Italia e presentare la domanda di permesso di soggiorno alla Questura più vicina entro otto giorni lavorativi dalla data di ingresso nel Paese. Sempre a partire dalla data di ingresso comunicata, come anticipato, è tenuto a effettuare l’investimento o la donazione indicati al momento della candidatura entro tre mesi, pena la decadenza dell’intera procedura. Il permesso di soggiorno ha a sua volta una durata biennale e può essere rinnovato per ulteriori tre anni, a seguito dell’emissione di un ulteriore nulla osta da parte del comitato Investor Visa for Italy che verificherà che l’investimento o la donazione siano stati mantenuti per l’intero periodo di validità del permesso. La richiesta di rinnovo del permesso deve essere presentata almeno 60 giorni prima della scadenza presso la Questura competente.
Secondo gli ultimi dati diffusi dall’allora ministero dello Sviluppo economico (ora ministero delle Imprese e del made in Italy), al 31 dicembre 2021 erano state presentate 64 candidature da cittadini provenienti da 20 paesi differenti, con un tasso di approvazione del 78,1%. In 43 casi si parlava di operazioni d’investimento in società di capitali italiane, ma non mancavano anche operazioni in titoli di Stato (10), in startup innovative (9) e donazioni filantropiche (2). Guardando ai paesi di provenienza dei richiedenti, al primo posto si collocavano Stati Uniti e Russia con 14 domande presentate rispettivamente, pari al 21,9% del totale; seguiva il Regno Unito con 7 richiedenti (10,9%).
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