Negli ultimi anni sono numerosissimi gli incentivi e gli strumenti messi in campo dal legislatore, anche in via temporanea, per incentivare i cittadini ad avviare lavori di ristrutturazione sui propri immobili (anche con finalità di efficientamento energetico) o per favorire l’acquisto di nuove abitazioni.
Tuttavia, l’elevato numero di misure (e gli ancor più frequenti interventi normativi volti a modificarle, abrogarle o prorogarle) genera spesso confusione e dubbi, tanto per chi è interessato ad effettuare degli interventi sulla propria abitazione, che per chi è interessato ad acquistare o vendere degli immobili.
A tal riguardo, di seguito si mettono in evidenza le principali misure ad oggi in vigore per ‘comprare o ristrutturare casa nel 2024’.
Bonus edilizi: di che si tratta?
Tale misura, in linea generale, riferisce alla possibilità di beneficiare di alcuni vantaggi fiscali per i lavori compiuti su edifici già esistenti, che non prevedono nuove costruzioni.
Rientrano, tendenzialmente, nella categoria agevolata con i bonus edilizi gli interventi:
- di manutenzione ordinaria su parti comuni di edificio residenziale e manutenzione straordinaria, con restauro e risanamento conservativo effettuati su parti comuni di edificio residenziale e su singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale
- di ricostruzione o ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di calamitÃ
- di interventi relativi alla realizzazione di autorimesse o posti auto pertinenziali anche a proprietà comune o interventi finalizzati alla eliminazione delle barriere architettoniche
- di prevenzione del rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi
- di smaltimento amianto o cablatura degli edifici.
Ecobonus: di che si tratta?
La misura incentiva le opere volte al conseguimento di risparmi energetici basati sull’impiego di impianti che operano attraverso fonti rinnovabili.
La detrazione prevista si applica nell’ipotesi di impianti installati al servizio dell’abitazione. Si deve, tuttavia, trattare di interventi effettuati su abitazioni già esistenti, di qualsiasi categoria catastale.
Bonus acquisti: di che si tratta?
Si tratta di una misura che non sconta un particolare vincolo temporale di scadenza ed è pensata per favorire l’acquisto di edifici a uso abitativo-residenziale. La misura è prevista a condizione che:
- l’acquisto o l’assegnazione dell’unità abitativa avvenga entro diciotto mesi dalla data di termine dei lavori
- l’unità immobiliare ceduta o assegnata faccia parte di un edificio sul quale sono stati eseguiti interventi di restauro e di risanamento conservativo o di ristrutturazione edilizia.
Le detrazioni per i bonus edilizi
Per le spese documentate entro il 31 dicembre2024, in via transitoria, per i lavori che ricadono nel novero dei bonus edilizi spetta una detrazione del 50% delle spese sostenute, per un importo massimo (sul quale calcolare la detrazione) pari a 96.000 euro. La detrazione può essere ripartita in 10 rate annuali di pari importo.
Dopo il 2024? Dal 2025 l’agevolazione dovrebbe ritornare nella misura standard, ovverosia pari al 36% delle spese sostenute per un importo massimo pari a 48.000 euro.
Le detrazioni per l’ecobonus
Anche in questo caso, fino al 31 dicembre 2024, spetta in via transitoria una detrazione pari al 50% delle spese sostenute, entro un importo massimo di 96.000 euro.
Concluso il 2024, l’agevolazione tornerà ad operare seguendo il normale regime, ammettendo in detrazione fino al 36% delle spese per un importo massimo non superiore a 48.000 euro.
È possibile fruire anche del c.d. Super Eco Bonus. Questa agevolazione è riservata a condomini ed edifici composti da 2 a 4 unità immobiliari e consente una detrazione del 70% per il 2024 e del 65% nel 2025.
Chi può beneficiare dei bonus edilizi?
Come mette in chiaro un accurato documento predisposto dal Consiglio Nazionale del Notariato, possono beneficiare dei suddetti bonus:
- il proprietario o comproprietario dell’immobile
- il nudo proprietario dell’immobile o il titolare di diritto di abitazione o l’usufruttuario
- il locatario o il comodatario
- i soci di cooperativa a proprietà divisa e, a certe condizioni, a proprietà indivisa
- imprenditori individuali per gli immobili non rientranti tra i beni strumentali o merce
- società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice e soggetti equiparati
Ma non è tutto. Hanno diritto, a certe condizioni, anche:
- il familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile oggetto dell’intervento
- il coniuge separato assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge
- il convivente more uxorio
- il promissario acquirente.
Bonus acquisti per edifici residenziali o ristrutturati
La detrazione, che non sconta specifici limiti temporali, si applica al ricorrere di talune condizioni, quali:
l’acquisto o l’assegnazione dell’unità abitativa deve avvenire entro diciotto mesi dalla data di termine dei lavori
l’unità immobiliare ceduta o assegnata deve far parte di un edificio sul quale sono stati eseguiti interventi di restauro e di risanamento conservativo o di ristrutturazione edilizia eseguiti dall’impresa o dalla cooperativa edilizia.
Come opera la detrazione? Si applica la detrazione nella misura del 36% calcolata sull’ammontare forfetario del 25% del prezzo di vendita o del valore di assegnazione dell’immobile, risultante dall’atto di acquisto o di assegnazione.
L’importo su cui calcolare la detrazione non può comunque eccedere euro 48.000; la detrazione va ripartita in 10 rate annuali di pari importo.
Fino alla fine del 2024, tuttavia, in via transitoria è prevista la possibilità di beneficiare di una detrazione più ampia (sulle spese documentate) pari al 50% e fino ad un ammontare massimo di euro 96.000 per ciascuna unità immobiliare.
Come ha chiarito l’Agenzia delle entrate, e come è stato ripreso e ribadito dal Consiglio Nazionale del Notariato, è possibile fruire della detrazione anche se il rogito è stato stipulato prima della fine dei lavori riguardanti l’intero fabbricato. Tuttavia, per fruire della detrazione stessa occorrerà che i lavori siano ultimati.
Chi ha diritto a fruire della detrazione per l’acquisto di edifici residenziali o ristrutturati?
- il proprietario
- il nudo proprietario
- il titolare di un diritto reale di godimento sull’immobile (uso, usufrutto, abitazione).
È possibile fruire della detrazione Irpef relativamente agli importi versati in acconto?
Sul punto la risposta è affermativa: sarà tuttavia necessario che alla data di presentazione della dichiarazione dei redditi siano stati registrati il preliminare di acquisto o il rogito.