Sul podio delle migliori performer dell’ultimo mese tra le pmi quotate si posiziona De’ Longhi con il +33%, seguita da Servizi Italia con il +29% e da Wiit con il +21%
Randone: “In questo scenario consigliamo di aumentare il peso sui titoli mid cap, puntando su quelli che offrono una buona generazione di cassa”
Nell’ultimo mese il mercato azionario italiano ha guadagnato il 3,3%. Ma mentre le mid cap segnavano un importante rimbalzo sulla scia delle speculazioni in merito a uno stop ai rialzi dei tassi, le small cap sono rimaste sottotono. L’indice Ftse Italy Mid-Cap (prezzi al 16 novembre 2023) ha infatti sovraperformato l’indice principale del 3,2%, mentre l’indice Ftse Italy Small Caps ha incassato una sottoperformance dell’1%. Da inizio anno, in altre parole, le piccole di Piazza Affari hanno perso 7 punti percentuali. Intermonte, nel suo ultimo report mensile sulle mid e small cap, ha individuato le migliori e le peggiori performer.
Sul podio delle “best performer” dell’ultimo mese tra le pmi quotate si posiziona De’ Longhi con il +33%, seguita da Servizi Italia con il +29% e da Wiit con il +21%. A battere il Ftse Mib sono anche Aquafil (+20%), Reply (+18%), Safilo (+14%), Fincantieri (+13%), Brunello Cucinelli (+13%), El.En. (+12%), Fila (+11%), Intercos (+11%), Civitanavi Systems (+10%), Webuild (+10%), Salcef Group (+10%), Iren (+10%), Cementir (+10%), The Italian Sea Group (+8%), Tinexta (+8%), Sesa (+8%) e Ieg (+8%). Sul versante opposto, le aziende a media e piccola capitalizzazione che hanno riportato le performance peggiori sono Dovalue (che opera nella gestione di portafogli di credito e immobili derivanti da crediti deteriorati) con il -18%, Talea Group (specializzata nella distribuzione online di prodotti parafarmaceutici e ortopedici) con il -12% e Piaggio (produttore di veicoli a due ruote) con il -9%.
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Guardando alle performance da inizio anno, Buzzi-Unicem (gruppo focalizzato sulla produzione di cemento, calcestruzzo e aggregati naturali) guadagna la prima posizione con una performance del +49%, accompagnata da Maire Tecnimont (attivo nel settore ingegneristico, tecnologico ed energetico) con il +43% e da Saes Getters (produttrice di materiale funzionale avanzato) con il +40%. Le “worst” performer sono invece Antares Vision (società tecnologica che fornisce sistemi di controllo visivo e soluzioni di tracciabilità) che incassa il -67%, Aquafil (produttrice di fili di nylon riciclati e sostenibili) con il -56% e ancora Dovalue con il -56%.
“Nell’ultimo mese, le mid cap italiane hanno segnato un importante rimbalzo, guidato, ancora una volta, dalle speculazioni sul fatto che non dovrebbero esserci più rialzi dei tassi”, spiega Andrea Randone, head of mid small cap research di Intermonte. “La complessità del quadro politico è talmente elevata da poter immaginare che sia un deterrente a una politica monetaria troppo restrittiva. In Italia, la Legge di Bilancio sembra avere spazi di manovra limitati e questo rende le relative discussioni poco rilevanti borsisticamente”. Intanto, aggiunge, i risultati del terzo trimestre hanno offerto complessivamente “spunti abbastanza confortanti”, sottolineando in diversi casi l’attrattività sui fondamentali di diverse società, anche in presenza di “qualche delusione tra le aziende industriali e consumer” che soffrono del rallentamento economico in corso. “In questo scenario noi consigliamo di aumentare il peso sui titoli mid cap, puntando su quelli che offrono una buona generazione di cassa (coerentemente allo scenario higher for longer dei tassi). Nonostante il rimbalzo, i titoli tecnologici continuano a essere interessanti, insieme a qualche utility e qualche azienda che può contare su un order backlog (ovvero la differenza tra nuovi ordini e ricavi nel periodo considerato, ndr) significativo”, conclude Randone.