- Cuniberti: “Ciò che mi spaventa di più è che l’inflazione possa ripartire, soprattutto negli Stati Uniti, generando incertezza azionaria, non solo a Wall Street”
- Per Debach a stupire positivamente potrebbero essere le energie rinnovabili. Sotto l’amministrazione Biden, i titoli del comparto hanno subito forti correzioni
“Se dovesse scommettere su una sorpresa positiva e una sorpresa negativa sui mercati finanziari nel 2025, quale sarebbe?”. È la domanda che nel mese di dicembre We Wealth ha posto agli ospiti di Weekly Bell, la trasmissione che ogni lunedì mattina fa il punto sui mercati finanziari e gli appuntamenti macroeconomici della settimana. Dopo aver elaborato la mappa dei rendimenti attesi per il 2025 – tra azioni, bond, valute e materie prime – abbiamo così identificato 10 possibili eventi macroeconomici, asset e titoli che potrebbero stupire (ma anche disorientare) gli investitori nel nuovo anno.
Mercati: 5 possibili sorprese negative per il 2025
Partiamo dalle sorprese negative. “Prevedere il futuro è praticamente impossibile. Poi con Donald Trump di mezzo diventa ancora più problematico”, risponde Giovanni Cuniberti, docente a contratto della Scuola di management ed economia dell’Università degli Studi di Torino e amministratore delegato di Cuniberti & Partners Sim. “Ciò che mi spaventa di più è che l’inflazione possa ripartire, soprattutto negli Stati Uniti, creando problemi alla Federal Reserve e allo stesso Trump e generando incertezza azionaria, non solo a Wall Street”, dice Cuniberti. Più in generale, per Gabriel Debach, market analyst di eToro, un rischio è rappresentato dal fatto che i mercati stanno al momento prezzando la perfezione. E, proprio perché siamo su livelli record, qualsiasi imprevisto potrebbe farli deragliare.
Secondo Giovanni Schiaffino, head of private banking di Banca Investis, a stupire potrebbe essere anche l’intelligenza artificiale. “Se tutta quell’attesa che c’è sull’Ai e sui benefici che può portare a livello aziendale e di bilancio in termini di efficienza non si verificasse, mi sorprenderebbe in maniera molto negativa. Proprio per il carattere dirompente che ha all’interno dei settori più svariati”, afferma Schiaffino. Altro caso quello del Giappone, citato da Eugenio Sartorelli, membro del comitato direttivo di Siat. “Ha una svalutazione della moneta forte e potrebbe rischiare, se non riesce a controllare l’inflazione”, spiega l’esperto. Il rischio è che la Bank of Japan possa cambiare politica, innescando una nuova ondata di volatilità sui mercati nipponici, precisa. Andando infine sui singoli titoli, Sartorelli cita invece Tesla. “I rating buy sul colosso automobilistico si sono ridotti drasticamente”, fa presente l’esperto. “Penso sia sopravvalutata, quindi potrebbe essere un flop, anche in funzione del fatto che da gennaio in poi le due prime donne – Trump e Musk – potrebbero non andare d’accordo come ci si aspetta”.
Mercati: 5 possibili sorprese positive per il 2025
Passando alle possibili sorprese positive sui mercati finanziari su cui scommetterebbero gli esperti intercettati da We Wealth, Cuniberti cita l’obbligazionario europeo. “Sta vivendo momenti di punti interrogativi, soprattutto quello francese”, ricorda l’esperto. “Ma un taglio dei tassi di interesse firmato Bce potrebbe agevolare l’obbligazionario a tasso fisso”. Per Debach a stupire positivamente potrebbero essere invece le energie rinnovabili. Sotto l’amministrazione Biden, nonostante le aspettative elevate, i titoli del comparto hanno subito forti correzioni, tra valutazioni elevate, difficoltà operative e tassi di interesse in rialzo, ricorda l’analista. “Paradossalmente, sotto l’amministrazione Trump i titoli erano cresciuti. Tra l’altro, ora potrebbero beneficiare anche della nuova traiettoria del costo del denaro”, aggiunge Debach.
Schiaffino menziona a sua volta il mercato cinese, unitamente alle small cap italiane. In particolare, le “piccole” di Piazza Affari sono “molto indietro e hanno quotazioni estremamente interessanti e appetibili soprattutto per l’estero”, afferma Schiaffino. “Potrebbero essere una piacevole sorpresa, tra l’altro in casa”. E a guardare al Belpaese è anche Sartorelli. “Mi auguro che il sistema finanziario estero si accorga che ci sono gioielli ampiamente sottovalutati in Italia. Se fossero valutati con la metà dei multipli con cui vengono valutate le aziende americane, dovrebbero avere un surplus di prezzo dal 30 al 50%”, conclude l’esperto.