A fine dicembre scorso si è concretizzata la vendita del Codice Santini a favore del Ministero della Cultura per la somma di 330 mila euro. La vendita è stata curata dalla casa d’aste Il Ponte nell’interesse della famiglia proprietaria e si è conclusa dopo un processo iniziato con l’asta del 27 febbraio 2024 dove il libro è stato inizialmente offerto all’incanto con una stima compresa tra i 380 e i 450 mila euro.
È poi arrivata la manifestazione di interesse del Ministero che già dal 2012 aveva notificato il libro come patrimonio culturale nazionale. Ora con l’acquisizione da parte del MIC la destinazione finale del Codice sarà Palazzo Ducale di Urbino, cui in precedenza il testo era appartenuto essendo stato inserito nell’ultimo inventario redatto da Francesco Scudacchi nel 1632.
Codice Santini, i dettagli della vendita
“Sin dalle prime fasi, il Ministero della Cultura ha manifestato un forte interesse per il Codice, concretizzatosi nell’offerta di 330mila euro. I precedenti proprietari, entusiasti della prospettiva che il manoscritto potesse essere ammirato e studiato da generazioni future di studiosi e visitatori a Urbino, hanno accolto con favore la proposta, rendendo possibile questa straordinaria operazione culturale”, spiega Stefania Pandakovic, Capo dipartimento Libri e Manoscritti presso Il Ponte Casa d’Aste e figura di riferimento nel mercato dei libri antichi e d’artista riconosciuta come una delle voci più autorevoli nel settore.
“In Italia non è sempre garantito che operazioni di questa natura si concludano con successo. Da un lato, purtroppo, gli enti pubblici e statali non dispongono sempre delle risorse necessarie per acquisire beni di tale valore; dall’altro, il nostro patrimonio culturale è già così vasto e ricco di tesori significativi, che ogni acquisizione deve essere giustificata da un valore davvero straordinario” precisa Stefania Pandakovic che aggiunge “se il Codice fosse stato venduto sul mercato internazionale, senza quindi i vincoli imposti dal Ministero della Cultura, avrebbe potuto raggiungere un valore di svariati milioni di euro”.
Uno dei fattori chiave dell’operazione, spiegano da Il Ponte, è stata, oltre all’importanza storica del libro e alla qualità dello stato di conservazione, la sua “valorizzazione” attraverso il coinvolgimento di esperti autorevoli che hanno condotto studi approfonditi sull’opera. Tra questi il Prof. Pietro C. Marani, Presidente dell’Ente Raccolta Vinciana, e il Dott. Claudio Giorgione, curatore dal 1997 del Dipartimento “Leonardo, Arte e Scienza” presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci.
Il mercato dei libri antichi
Il mercato dei libri antichi è in ascesa negli ultimi anni. In Italia le vendite presso le case d’asta generano un fatturato complessivo di circa 5,5 milioni di euro senza considerare quelle gestite dai librai antiquari. I dati forniti da Il Ponte confermano la tendenza positiva.
Il 2024 ha segnato un anno record per il dipartimento che ha superato la soglia di 1,6 milioni di euro di fatturato dopo i già importanti risultati del 2023 (1.232.833 euro), del 2022 (1.524.772) e del 2021 (1.544.981 euro). “Sempre nel 2024, è stata venduta un’opera monumentale di geofisica e vulcanologia realizzata nel 1779 da Sir William Hamilton per 81.900 euro. A risultare particolarmente contesi e ricercati in questi ultimi anni, anche una versione della “Commedia” di Dante Alighieri del 1477 (euro 93.750), l’opera Imitatio Christi di Thomas à Kempis del 1473 (93.750 euro) e una Biblia Sacra edizione vulgata di Salvador Dalì (87.500 euro)” aggiunge Pandakovic.
A livello internazionale è da segnalare la vendita del Codex Sassoon, la più antica e completa bibbia ebraica nota, avvenuta il 17 maggio 2023 in un’asta di Sotheby’s a New York per la straordinaria cifra di 38,1 milioni euro (poco oltre la stima minima di 30 milioni di dollari). Il prezzo finale rende il Codex uno dei manoscritti più costosi mai venduti.
Il fattore chiave
A influire sulla crescita di questo mercato sono state le innovazioni digitali degli ultimi anni che hanno contribuito a rendere il mercato dei libri antichi da locale a internazionale. Oggi grazie all’accessibilità alle piattaforme digitali l’offerta può essere rivolta a un pubblico maggiore e senza limitazioni geografiche. Di fatto si è creato un solo mercato internazionale a cui partecipano mercanti e collezionisti di qualsiasi Paese. Ad alimentare le vendite sono nella maggior parte dei casi i libri inseriti nei passaggi generazionali di grandi collezioni o in patrimoni ereditati di famiglia in famiglia.
Oltre il Codice Santini: le tendenze del mercato
“Al momento gli oggetti legati a Leonardo da Vinci, come il Codice Santini, rappresentano una delle categorie più ricercate dai collezionisti a livello globale. Altri manoscritti che possono raggiungere cifre considerevoli sono quelli legati alle scoperte scientifiche e territoriali che hanno cambiato il corso della storia”, conclude Stefania Pandakovic che dà appuntamento ai collezionisti alla prossima asta dedicata ai Libri antichi e d’artista che si terrà il 25 e 26 febbraio da Il Ponte.
In copertina: Il Codice Santini, Courtesy Il Ponte Casa d’Aste