Seconda puntata dei “Cinque errori da evitare quando si investe”, la collana di We Wealth dedicata all’educazione finanziaria
Suoneremo noiosi, ma lo diciamo lo stesso: gli investimenti più eccitanti e di moda si rivelano spesso un clamoroso errore. Specialmente se investi per accrescere il patrimonio con una strategia di lungo termine
I titoli dei giornali finanziari e l’attenzione dei social network saranno sempre occupati da ascese clamorose e rovinose cadute: questa è la regola di ciò che fa notizia. Ma quando si decide di investire sulla base di impulsi forti, ma superficiali, i rischi sono enormi. Le storie di chi si è improvvisamente arricchito grazie all’ultimo trend di successo sono un potente catalizzatore di attenzione, ma anche di sentimenti di emulazione.
Trovare esempi di mode finanziarie spericolate non è affatto difficile. Se Elon Musk sostiene il Dogecoin e probabilmente sta guadagnando dalla sua improvvisa esplosione, perché non dovrei copiare quello che sta facendo uno dei più grandi imprenditori al mondo? Stiamo parlando della criptovaluta nata per scherzo e diventata un fenomeno finanziario, dopo che alcuni utenti sul social network Reddit avevano deciso, il 28 gennaio 2021, di coordinarsi per “farla diventare una sensazione”. Da lì all’8 maggio successivo il prezzo del Dogecoin è “andato sulla luna”, come si dice nel gergo di Reddit, con un incremento del 9656%. Al 18 ottobre 2022 il prezzo di questa criptovaluta è scesa, rispetto al suo picco del 99,2%. L’avallo di Musk sul Dogecoin è stato talmente mal riposto che lo scorso giugno un investitore americano, Keith Johnson, ha intentato una causa legale collettiva contro il celebre investitore per aver definito come legittimo investimento quella che è, secondo Johnson, “una truffa”: la richiesta di danni ammonta 258 miliardi di dollari.
Anche se non tutte le mode d’investimento appaiono immediatamente come speculazioni a breve termine, come nel caso del Dogecoin, il fenomeno che si attiva nella mente degli investitori, spesso esordienti, è sempre analogo: si osserva una tendenza che sembra inarrestabile e si decide di guadagnare intercettando questa crescita.
Talvolta le mode sembrano anticipare davvero un trend di futuro profitto. Le imprese spaziali di Richard Branson, che nel 2021 si era guadagnato una grande visibilità bruciando sul tempo Jeff Bezos nella corsa ai viaggi spaziali “turistici”, aveva sospinto un grande rally delle azioni Virgin Galactic. Eppure, chi avesse investito in questa società nel picco del 25 giugno 2021, oggi (18 ottobre 2022) avrebbe perso il 91,49% (il titolo Virgin Galactic vale meno della metà rispetto ai livelli pre-covid).
Come gestire razionalmente la voglia di cavalcare i trend
Anche se investire su trend come le criptovalute, l’arte digitale Nft e sulle esplorazioni spaziali suonano come scommesse sul futuro, raramente salire a bordo del trend quando è di grande moda si rivela un’idea vincente per chi investe a lungo termine. Tuttavia, quando la bolla si gonfia e molti investitori guadagnano è difficile “smontare” gli entusiasmi.
“Una delle lezioni del 2022 è stata la discesa delle valutazioni di alcuni settori tematici, all’ultimo grido e che nel lungo termine ‘possono solo salire’. Non è la prima e non sarà di certo l’ultima volta che alcuni investitori si innamorano del tema del momento”, ha raccontato a We Wealth Fabrizio Azzaro, partner del family office Monium Scf, “la causa scatenante delle bolle finanziarie è proprio questo incremento della richiesta del bene nel momento in cui si diffonde l’opinione che rappresenterà una buona occasione per trarre profitto e quindi la paura di perdere il treno della vita (fenomeno noto come FOMO: Fear Of Missing Out) che consentirà di arricchirsi facilmente e velocemente”.
L’illusione, però, non dura mai in eterno. “La bolla molto legata alla componente psicologica: quando l’euforia nei confronti di un determinato bene si esaurisce, eccoci davanti allo scoppio della bolla”, ha proseguito Azzaro. Quando lo scoppio avviene si torna ai prezzi collegati con i fondamentali, e questo ritorno alla “reale valutazione dei beni hanno causato storicamente elevate perdite agli investitori, quasi mai recuperate del tutto”.
Come riconoscere una bolla finanziaria (e distinguerla da una vera opportunità)
Eppure, va detto che le occasioni finanziarie esistono, così come i trend effettivamente promettenti. Come si distinguono da un fenomeno-bolla? Per riconoscere i sintomi della speculazione Azzaro ha ricordato una storia legata alla celebre bolla del 1929. “Il famoso banchiere J.P. Morgan era solito farsi lustrare le scarpe prima di entrare a Wall Street. Un giorno il fidato lustrascarpe chiese a Morgan se fosse un buon momento per comprare azioni, visto che molti ne parlavano. La leggenda vuole che J.P. Morgan non rispose al lustrascarpe, si alzò pensieroso, pagò educatamente e, una volta arrivato nel suo ufficio, vendette tutte le sue azioni”, ha raccontato il consulente, “era la vigilia del crollo di Wall Street del 1929”. Questo aneddoto suggerisce che, nel momento in cui la notizia di un “affare” è giunta alle orecchie di tutti, la speculazione è vicina al termine.
Di fronte a un’opportunità d’investimento alla moda “dobbiamo chiederci se i prezzi non siano già saliti molto nel momento in cui tutti vogliono comprare e siamo tempestati da annunci civetta che ci spingono a investire”. Al contrario, “un’opportunità nascente, secondo il nostro approccio, si crea proprio nel momento in cui i prezzi di un bene o meglio ancora di una asset class sono in discesa e molti investitori stanno vendendo”. Ad esempio, aver investito nell’odiato settore petrolifero a fine 2021 si sarebbe rivelata una scelta corretta, complice la massiccia correzione subita dal settore nella fase pandemica. Un noto investitore allergico alle mode è Warren Buffett, il cui approccio è legato ai business per i quali è possibile comprendere a fondo il potenziale nella generazione di utili (anche per questo, ha resisitito a chi gli chiedeva di vendere le azioni delle compagnie petrolifere).
Quando ci conquista una tendenza nascente, un megatrend come vengono definiti dall’industria del risparmio, come bisogna gestire la pulsione? “Il nostro consiglio è sempre orientato a una massima diversificazione dei portafogli, lasciando alle ‘scommesse’ o ai temi settoriali una piccola percentuale sul totale degli investimenti e sempre solo su richiesta dei clienti più sensibili a questi argomenti”, ha dichiarato il partner di Monium Scf. “Nel momento in cui si manifestano richieste di questo tipo il nostro consiglio da consulenti è di verificare insieme al cliente le opportunità offerte e se il fenomeno è ormai sulla bocca di tutti”.