Molti asset manager ci hanno provato in passato, sbattendo sempre contro il muro dell’autorità di vigilanza americana sul mercato. BlackRock, tuttavia, ha deciso di fare la sua mossa e ha avanzato alla Securities and Exchange Commission (Sec) una sua richiesta di autorizzazione per un Etf in Bitcoin spot, il cui sottostante sarebbe fatto di criptovalute vere e proprie, non derivati future che semplicemente ne replicano l’andamento – già disponibili negli Usa dall’ottobre 2021.
“Le quote intendono costituire un mezzo semplice per effettuare un investimento simile a quello in Bitcoin piuttosto che acquisire, detenere e scambiare Bitcoin direttamente su base peer-to-peer o di altro tipo o tramite uno scambio di asset digitali”, afferma il documento depositato da BlackRock presso la Sec. BlackRock andrebbe a depositare i Bitcoin acquistati come sottostante dell’Etf, presso il servizio di custodia di Coinbase, l’exchange che assieme a Binance è stato recentemente citato in giudizio dalla Sec per diverse violazioni collegate alla (contestata) natura di titoli finanziari che il regolatore attribuisce a tutti i cripto-asset.
BlackRock, raggiunta da We Wealth, non ha potuto commentare sulle caratteristiche tecniche dell’Etf in questione e su eventuali differenze rispetto agli strumenti rigettati in prededenza dalla Sec, per via di “restrizioni regolatorie” legate alla domanda di autorizzazione.
La nuova richiesta avanzata da BlackRock “è una notizia straordinaria, indipendentemente dalla risposta della Sec”, ha dichiarato a We Wealth il fondatore del servizio di custodia di crypto CheckSig, Ferdinando Ametrano, “il più grande asset manager al mondo chiarisce che c’è una pressante richiesta degli investitori per avere modalità semplici ed affidabili di investimento in Bitcoin”. Di conseguenza, “il prezzo di Bitcoin ne beneficerà senza alcun dubbio, perché quegli investitori, prima o poi, entreranno comunque su Bitcoin, tramite questo Etf o altre strade”.
Quella relazione fra Etf crypto e mercato
L’arrivo degli Etf in Bitcoin future nell’autunno del 2021 era coinciso con il termine del rally che avrebbe portato la criptovaluta principe al suo massimo storico a 68.990,90 dollari, mai più raggiunto né avvicinato in seguito. Il 16 giugno 2023, all’indomani della richiesta depositata da BlackRock per il suo nuovo Etf, il Bitcoin è in crescita del 2,73% a 25.543 dollari, secondo i dati Coindesk. In passato, l’arrivo sugli Etf dedicati al Bitcoin è stato interpretato come un passaggio importante per l’entrata nei portafogli “di massa” o “mainstream”, potendo contare su infrastrutture più famigliari ed evitando di entrare in possesso diretto di Bitcoin, con il rischio di custodia che ne consegue. Al momento il primo e più rilevante Etf in Bitcoin future, il ProShares Bitcoin Strategy ETF gestisce masse per 800 milioni di dollari – considerando che il suo arrivo sul mercato è coinciso con il record del Bitcoin, la sua performance ad oggi è negativa per oltre il 40%.
Mentre la Sec ha autorizzato numerosi Etf basati su future in Bitcoin, scambiati sul mercato regolamentato Cme, nessun gestore è mai riuscito ad ottenere l’autorizzazione per un Etf basato sul possesso diretto della criptovaluta. L’argomento utilizzato in passato dalla Sec per motivare il suo diniego consisteva nella supposta manipolabilità del mercato del Bitcoin, in opposizione a quello dei future, che è sottoposto a una vigilanza ufficiale. A livello giuridico non ci sarebbero stati cambiamenti tali da giustificare un mutamento nelle posizioni che la Sec aveva già espresso nel 2021, quando un Etf in Bitcoin spot di VanEck era stato respinto. La stessa risposta negativa l’hanno poi ricevuta anche Fidelity, Cboe Global Markets e Nydig, mentre Invesco, sempre nel 2021, aveva deciso di ritirare la propria richiesta di autorizzazione non ritenendo interessante per gli investitori puntare su Etf basati solo su Bitcoin future.
“A mio avviso la Sec di Gensler è stata finora impeccabile, ma ha ereditato scelte sbagliate fatte in precedenza, come l’opposizione all’Etf su Bitcoin”, ha affermato Ametrano, “il prestigio e la rilevanza di BlackRock potrebbero finalmente far cambiare linea su questo tema”.
Grayscale, infine, ha deciso di contestare nelle sedi legali l’impostazione della Sec, contraria alla conversione in Etf del suo Grayscale Bitcoin Trust. La tesi di Grayscale è che il regolatore Usa agisca sulla base di un ingiustificato pregiudizio ai danni del Bitcoin “fisico”.
Per i servizi di custodia di critpovalute potrebbe incidere l’arrivo degli Etf fisici su Bitcoin? Togliere il problema della custodia per i clienti finali degli Etf non renderebbe più marginale il servizio. “Il custodian gioca un ruolo chiave per gli emittenti di Etf in quanto garantisce la sicurezza del processo di custodia dell’asset sottostante. Così come accade per i veicoli di investimento tradizionali, gli investitori vogliono avere la certezza che il loro investimento sia custodito in piena sicurezza”, ha affermato Ametrano. “La partnership tecnologica fra emittenti di Etf e custodian è quindi un elemento imprescindibile per l’evoluzione di questo settore. In CheckSig, ad esempio, sfruttiamo la trasparenza intrinseca della blockchain per dimostrare mensilmente di avere il continuo e pieno controllo dei beni a noi affidati”.
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Il Bitcoin da inizio anno, un risultato notevole
Dopo lo schiaffo subito dalle criptovalute nella seconda metà del 2022, durante la quale l’immagine del settore si è incrinata a causa del fallimento di Ftx, uno dei maggiori exchange al mondo, il Bitcoin ha rialzato la testa nella prima metà di quest’anno. Al 16 giugno la performance della criptovaluta per eccellenza è del 54,05%. Se il Bitcoin fosse un’azione dell’S&P 500 rientrerebbe nella top 15 per ritorni da inizio anno, mentre l’indice nel suo complesso è avanzato del 15,7%, alla chiusura del 15 giugno. Il Nasdaq Composite, l’indice che in passato aveva mostrato le maggiori correlazioni con l’andamento delle criptovalute, è in rialzo del 32,69% da inizio anno.