- Il Ftse diversity and inclusion index – Top 100 è un indice internazionale che classifica oltre 15.500 società quotate in Borsa a livello mondiale e identifica le prime 100 che offrono i migliori ambienti di lavoro in termini di diversità e inclusione
- Nella top10 a livello mondiale dei luoghi di lavori più inclusivi e attenti alle diversità troviamo Accenture, Allianz, Tim, Enel Americas, L’Oreal, Moody’s Corp, Intesa Sanpaolo, Estee Lauder Companies, Discovery e Kering
Valorizzare le diversità – non solo di genere – e promuovere l’inclusione fa bene al business. Più precisamente, le aziende che tracciano e diffondono i risultati del loro cammino in questa direzione offriranno nel tempo performance migliori rispetto alle controparti. È da quest’ipotesi che è partita Ftse Russell (ex Refinitiv) per sviluppare il suo Ftse diversity and inclusion index – Top 100, un indice internazionale che classifica oltre 15.500 società quotate in Borsa a livello mondiale e identifica le prime 100 che offrono i migliori ambienti di lavoro in termini di diversità e inclusione. Un “benchmark innovativo”, si legge sul sito dell’indice, per fund manager e investitori che desiderano investire in società che “promuovono valori e principi ambientali, sociali e di buona governance nella gestione delle loro attività”, impegnando attivamente risorse in questa direzione.
La metodologia
“L’indice è stato progettato sulla base dell’idea che le società che tracciano, riportano e raggiungono obiettivi sui tre pilastri della diversità, dell’inclusione e dello sviluppo delle persone offriranno collettivamente e nel tempo una diversificazione rispetto ai portafogli costruiti utilizzando criteri di selezione diversi, come la sola capitalizzazione di mercato”, continua la nota. Il database sottostante, come anticipato, contiene informazioni su oltre 15.500 aziende; i dati provengono da fonti pubblicamente disponibili e sono raccolti manualmente per garantire che le informazioni aggregate siano standardizzate, comparabili e affidabili. Chiaramente, precisa la nota, la disponibilità pubblica di informazioni Esg (Environmental, social, governance) varia a seconda dei paesi, dei settori e delle capitalizzazioni di mercato. Di conseguenza, il database dell’indice riflette maggiormente le aziende con un maggior grado di divulgazione dei dati Esg: in altre parole, società quotate in paesi in cui le normative in vigore o le richieste degli investitori favoriscono tali divulgazioni. In più, si tratta principalmente di società di medie o grandi dimensioni.
La top10 mondiale
Fatte queste premesse, nella top10 a livello mondiale dei luoghi di lavori più inclusivi e attenti alle diversità identificate da Ftse Russell troviamo Accenture, Allianz, Tim, Enel Americas, L’Oreal, Moody’s Corp, Intesa Sanpaolo, Estee Lauder Companies, Discovery e Kering. Intesa Sanpaolo si classifica così come prima banca al mondo per diversity and inclusion oltre che come unico gruppo bancario italiano nella lista. In un comunicato diffuso dall’istituto si sottolinea come il riconoscimento confermi “l’impegno del gruppo guidato dal ceo Carlo Messina nella valorizzazione delle diversità e nella promozione dell’inclusione come componenti essenziali per la crescita”.
“È inoltre frutto dell’impegno di Intesa Sanpaolo nella promozione di un ambiente di lavoro inclusivo, in grado di accogliere e valorizzare ogni forma di diversità e supportato da un processo di misurazione, valutazione e arricchimento continui dei risultati ottenuti”, cita il comunicato. Tra le 100 aziende più inclusive al mondo sono presenti in realtà anche altre 10 banche: Standard Chartered (al 21° posto), Toronto-Dominion Bank (29°), Banco Santander (30°), Bank of Nova Scotia (31°), Royal Bank of Canada (39°), Bank of Montreal (45°), First Financial Holding Co (72°), Industrial Bank of Korea (87°), Alpha Services and Holdings (90°) ed Emirates Nbd Bank (93°). Restando in finanza, al 40° posto troviamo anche Ubs Group per la categoria “investment management & fund operators”.