Gli Stati Uniti sono stati i più aggressivi nell’imporre sanzioni (si parla di 37,2 miliardi di dollari di multe dal 2008 al 2022) seguiti da Europa, Medio Oriente e Africa con 11 miliardi
A pagare le multe più consistenti sono state Bnp Paribas (8,9 miliardi di dollari), Goldman Sachs (6,8 miliardi) e Hsbc (2,4 miliardi)
Nel 2022 sono state inflitte a banche e istituzioni finanziarie internazionali oltre 5 miliardi di dollari di sanzioni per violazione delle norme antiriciclaggio e altri reati finanziari, per un totale di 56 miliardi dalla crisi del 2008 a oggi. A pagare la multa più salata è stata Danske Bank, al centro di un grosso scandalo per aver riciclato più di 230 miliardi di dollari provenienti dalla Russia e altri Stati ex-sovietici. A causa delle operazioni della filiale estone, ha dovuto versare infatti 1,2 miliardi di dollari al Dipartimento di Giustizia statunitense, 678,6 milioni all’Unità speciale anticrimine danese e altri 178,6 milioni alla Sec. Ma nel mirino delle autorità di vigilanza sono finite negli ultimi anni anche colossi come Bnp Paribas, Goldman Sachs e Hsbc.
Bnp Paribas: multa record di 8,9 miliardi
Secondo un’indagine condotta dalla società irlandese Fenergo e visionata dal Financial Times e Il Sole 24 Ore, gli Stati Uniti sono stati i più aggressivi nell’imporre sanzioni (si parla di 37,2 miliardi di dollari di multe dal 2008 al 2022), seguiti da Europa, Medio Oriente e Africa con 11 miliardi e Asia Pacifico con poco più di 5,1 miliardi. In Italia le multe complessive hanno sfondato il tetto dei 120 milioni di dollari, superata di gran lunga dalla Francia con 7,5 miliardi e dall’Olanda con quasi 1,5 miliardi. Guardando invece alle singole banche, ad aver pagato multe record dal 2008 sono state Bnp Paribas (8,9 miliardi di dollari), Goldman Sachs (6,8 miliardi) e Hsbc (2,4 miliardi). Seguono Jp Morgan Chase (2,1 miliardi), Standard Chartered (2,08 miliardi), Danske Bank (2,06 miliardi), Ing (1,5 miliardi), UniCredit (1,49 miliardi) e Commerzbank (1,45 miliardi).
Riciclaggio e non solo: la risposta delle banche
Bnp Paribas, Ubs, Goldman e JPMorgan non hanno rilasciato dichiarazioni al FT. Standard Chartered, invece, ha dichiarato di considerare “la lotta al crimine finanziario come un processo di miglioramento continuo” e che continuerà a investire nel personale, nei sistemi e nei processi. Hsbc ha invece risposto al quotidiano economico-finanziario britannico di essere “profondamente impegnata nella lotta al crimine finanziario e nella protezione dell’integrità del sistema finanziario globale” e di aver effettuato “investimenti significativi” per rafforzare le proprie capacità in materia di crimini finanziari e compliance.
Cosa sta accadendo nel mondo cripto
In questo contesto, stando a un comunicato diffuso da Fenergo in vista della pubblicazione del report integrale nel mese di febbraio, anche le multe nei confronti delle società di criptovalute e dei loro dipendenti hanno subito un’impennata nel 2022 (+92% rispetto al 2021) raggiungendo i 193 milioni di dollari. Basti pensare a Coinbase, che proprio a inizio gennaio ha accettato di pagare una sanzione di 50 milioni di dollari al Dipartimento dei servizi finanziari dello Stato di New York e di investire altri 50 milioni per prevenire future violazioni. Le più consistenti sanzioni individuali sono state emesse dalla Commodity futures trading commission statunitense ai tre co-fondatori di BitMex, per un totale di 30 milioni di dollari. Colpite anche BlockFi (100 milioni di dollari), Robinhood (30 milioni), Bittrex (29,2 milioni), Binance Holding (3,3 milioni) e Kraken (362mila dollari).
“I recenti scandali, come la caduta di FTX e la multa a Coinbase, rafforzano il valore della governance normativa e di un sistema finanziario prudente che aiuti a scoraggiare comportamenti illeciti che nel lungo termine hanno un impatto negativo sulla società”, ha commentato Rory Doyle, financial crime policy manager di Fenergo. “Se da un lato assistiamo a un più elevato standard di conformità da parte delle istituzioni finanziarie consolidate, dall’altro il settore delle criptovalute ha ancora molto da recuperare. Sfruttare la tecnologia e i dati aiuterà a prevenire i reati finanziari e, in ultima analisi, a ridurre il rischio di azioni di contrasto”.
Esg: multa da 1,5 milioni a Bny Mellon
Lo scorso anno sono state infine emesse anche le prime multe legate agli Esg (Environmental, social, governance). È il caso per esempio di Bny Mellon investment advisor, costretta dalle Sec a pagare una sanzione da 1,5 milioni di dollari per dichiarazioni errate e omissioni sulle considerazioni ambientali, sociali e di buona governance relative ad alcuni fondi comuni d’investimento gestiti dalla società. Sempre la Sec ha inflitto invece a Goldman Sachs asset management una multa di 4 milioni di dollari per carenze nelle politiche e nelle procedure relative agli investimenti sostenibili.