- Fronte Irpef, la differenza rispetto al 2023 riguarda la fascia di reddito tra i 15mila e i 28mila euro, che passa da un’aliquota del 25% a una del 23%
- Grillo (Progetica): “L’aliquota inferiore ha impatto non solo sui redditi pensionistici all’interno di questa fascia, ma anche su quelli superiori”
- Nel 2024 le pensioni beneficiano anche dell’aggiornamento al tasso di inflazione dello scorso anno. Il tasso applicato quest’anno è del 5,4%
Piccoli aumenti in arrivo per i pensionati: la nuova riforma dell’Irpef, per chi è in attesa di un arretrato, sarà visibile sul cedolino di giugno; senza dimenticare l’adeguamento annuale degli assegni all’inflazione, vigente dal 1° gennaio 2024. Ma di che cifre stiamo parlando?
Innanzitutto, ricordiamo che la legge delega di riforma fiscale, approvata lo scorso agosto, ha introdotto una “graduale riduzione dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, anche attraverso la riduzione delle aliquote e dei relativi scaglioni”. Gli scaglioni di reddito sono passati infatti da quattro a tre, grazie all’accorpamento dei primi due fino a 15mila euro e tra 15mila e 28mila euro in un unisco scaglione, cui si applica l’aliquota più bassa del 23%.

Aumento pensioni 2024: chi ne ha diritto
“La differenza rispetto al 2023 riguarda la fascia di reddito tra i 15mila e i 28mila euro, che passa da un’aliquota del 25% a una del 23%”, spiega infatti Alessandro Grillo, consultant di Progetica. “L’aliquota inferiore ha impatto non solo sui redditi pensionistici all’interno di questa fascia ma anche su quelli superiori, che beneficiano di un’aliquota marginale inferiore su una parte del proprio reddito”, aggiunge. La tabella sottostante semplifica gli impatti, netti e annui, della minore aliquota su alcune fasce di reddito. Nel caso in cui l’importo lordo annuo della pensione fosse di 20mila euro, si calcola un aumento della pensione netta annua di 100 euro. Per chi ha una pensione annua lorda di 25mila euro, l’aumento della pensione netta annua sale a poco più di 200 euro, mentre oltre i 28mila si calcola un incremento di 260 euro.

Pensioni: di quanto aumentano con l’inflazione?
“In secondo luogo, nel 2024 le pensioni beneficiano della rivalutazione degli importi in base al tasso di inflazione dell’anno precedente”, ricorda Grillo. Il tasso di rivalutazione applicato quest’anno, comunicato dal ministero dell’Economia e delle finanze sulla base dei dati Istat, è pari al 5,4%. “Soltanto le pensioni più basse godono di una rivalutazione piena, che decresce al crescere del reddito pensionistico”, precisa l’esperto. L’applicazione della rivalutazione comporta infatti aumenti che oscillano dal 100% sulle pensioni fino a quattro volte il trattamento minimo Inps al 31 dicembre 2023 al 22% sulle pensioni oltre 10 volte il minimo.

Secondo una simulazione realizzata da Progetica per We Wealth, i due effetti congiunti della riforma dell’Irpef e dell’aggiornamento all’inflazione innescano un aumento di tutti gli importi pensionistici nel passaggio dal 2023 al 2024. Come si evince dalla tabella, si passa da un aumento minimo di 370,25 euro in caso di pensioni lorde annue di 10mila euro a un massimo di oltre 1.087 euro per pensioni lorde annue di 80mila euro.
