Solo il 4,9% delle abitazioni private italiane è coperto dai rischi catastrofali, come terremoti, eventi atmosferici e alluvioni
Escluse le tasse, il prezzo medio dell’estensione della polizza incendio alle catastrofi naturali costa circa 127 euro per abitazione. Ma il costo è molto variabile a seconda della zona
L’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna ha provocato, al momento, almeno 14 morti e 15 mila sfollati. Oltre a quello delle vite umane, è ancora presto per un conto preciso dei danni economici, ma si parla di stime nell’ordine dei miliardi di euro.
Le risposte più efficaci alle catastrofi naturali sono di tipo preventivo, ma la tutela del patrimonio immobiliare esposto a rischi di questo genere, può anche fare ricorso a particolari assicurazioni multirischio estese alle calamità naturali. Purtroppo, i dati più aggiornati attualmente disponibili (fine marzo 2022) indicano che solo il 4,9% delle abitazioni private italiane è coperto dai rischi catastrofali, come terremoti, eventi atmosferici e alluvioni. Nelle province più colpite in questi giorni la situazione assicurativa è molto più favorevole nel bolognese, dove risultano assicurate oltre l’8% delle case (anche se il dato potrebbe non comprendere il caso di alluvione), mentre nelle province di Forlì-Cesena e Ravenna non si raggiunge il 2%, secondo i dati dell’Associazione nazionale delle imprese assicurative (Ania).
Nononstante la limitata diffusione delle assicurazioni casa contro le calamità naturali, il trend di progressivo aumento, anche grazie alle agevolazioni fiscali introdotte nel 2018, sembra essersi avviato: nel 2016 erano solo 600mila le abitazioni assicurate contro i rischi catastrofali, mentre a fine marzo 2022 il numero è salito 1,5 milioni. “Le somme assicurate”, aveva scritto l’Ania lo scorso settembre, “per il solo rischio terremoto sono pari a circa 198 miliardi, quelle per il solo rischio alluvione a 56 miliardi mentre sfiorano i 140 miliardi di esposizione quelle per le polizze con entrambe le coperture catastrofali”. Il conto complessivo segna 393 miliardi assicurati contro varie tipologie di catastrofi, contro i 175 del 2016.
Una polizza poco richiesta, ma anche poco offerta
Nel 2015, l’Ania aveva fatto un appello per colmare il pesante gap di domanda e offerta di polizze ricordando alcune delle limitazioni che frenavano anche le stesse compagnie assicurative dal proporre soluzioni contro alluvioni o terremoti. “Innanzitutto, gli assicuratori sono alle prese con un forte rischio di antiselezione, cioè con il pericolo di dover fronteggiare richieste di polizze provenienti soltanto da proprietari di abitazioni ubicate a ridosso di corsi d’acqua e circoscritte ai soli piani terra o seminterrati”, aveva affermato l’Ania, “inoltre, non è sempre semplice condividere una definizione univoca dell’evento che fa scattare la protezione assicurativa, ingenerando pertanto una potenziale ambiguità sulla portata delle coperture”.
Come accennato, dal 2018 chi sottoscrive una polizza di assicurazione casa che copra dalle calamità naturali può portare in detrazione Irpef il 19% del premio assicurativo pagato – di fatto uno sconto sul costo della polizza riconosciuto dallo Stato. I numeri hanno mostrato che questa novità ha avuto un certo impatto positivo nell’incentivare una maggiore diffusione di queste polizze, ha affermato l’Ania: “Limitando l’osservazione alle sole polizze con estensione alle calamità naturali che sono state sottoscritte a partire dal 2018 fino a marzo 2022, si osserva che queste rappresentano circa il 77% delle polizze attive (1,4 milioni)”, ha dichiarato l’associazione, “sembrerebbe quindi che le agevolazioni fiscali stiano producendo degli effetti positivi, anche se il risultato, complessivamente, è ancora molto limitato”.
Cosa frena lo sviluppo delle assicurazioni casa sulle calamità naturali? “Le criticità che la frenano sono in primo luogo culturali, sia lato clienti che lato intermediari, e secondariamente in termini di assunzione del rischio, sempre più complessa con il cambiamento climatico in atto che amplifica intensità e frequenza degli eventi, che inevitabilmente si riflette nei costi da sostenere da parte degli assicurati”, ha dichiarato a We Wealth, Marco Bertani, responsabile innovazione dell’agenzia Leonardo Assicurazioni. Un altro elemento ricordato lo scorso settembre dall’Ania, riguarda più nello specifico “la gestione dei danni relativi a calamità naturali, che tradizionalmente si basa sull’intervento ex-post da parte dello Stato”. Questa modalità di gestione dei danni, attuata ripetutamente nel tempo, scriveva l’Ania, “ha accresciuto la convinzione che esista un garante di ultima istanza disposto a farsi carico della ricostruzione”.
Eventi traumatici come quello avvenuto a metà maggio in Emilia-Romagna, inoltre, cambiano decisamente le mappature del rischio, con conseguenze importanti sul costo delle assicurazioni casa sulle calamità naturali. “Quando aree così vaste e storicamente non a rischio così elevato vengono colpite duramente, ci si rende conto che di fronte ai mutamenti climatici in atto le logiche di assunzione del rischio tradizionali non vanno più bene”, ha dichiarato Bertani, “avere mappe aggiornate e dettagliate e saper valutare adeguatamente l’esposizione per la compagnia è fondamentale, altrimenti, se la compagnia ha il dubbio che il danno possa non essere gestibile, piuttosto non accetta il rischio (anche inserendo stop loss bassi) o alza molto il premio, col risultato che il rischio resta scoperto”.
Da tempo l’industria assicurativa chiede che lo Stato intervenga per coprire le compagnie dal rischio che i danni superino le stime eseguite per le aree maggiormente esposte, come ricordato da Bertani, così come l’ipotesi di rendere obbligatoria questa particolare polizza per ‘livellare i rischi’ e abbassare il costo dei premi anche per chi vive nelle aree più vulnerabili. L’aspetto negativo di una domanda di assicurazioni casa che arriva con grande prevalenza dai soggetti che abitano in zone ad alto rischio, incide negativamente sui costi della polizza. “Sicuramente assicurare un immobile, che sia residenziale o industriale, in una zona esposta a rischi catastrofali come l’Emilia-Romagna (ricordiamo il terremoto in Emilia del 2012 che colse tutti di sorpresa perché non era considerata zona sismica) è piuttosto costoso in rapporto agli altri rischi tradizionalmente oggetto di copertura (incendio, scoppio, responsabilità civile, furto)”, ha dichiarato l’esponente di Leonardo Assicurazioni.
Le stesse compagnie assicurative devono stare attente a quante assicurazioni di questo genere hanno nel proprio “portafoglio” in determinate zone, perché quando una calamità naturale colpisce le domande di rimborso arrivano contemporaneamente da molti soggetti. “Solo le compagnie di maggiore solidità patrimoniale e solvibilità possono avere capacità adeguata rispetto a questi rischi e mantenerli assicurati nel tempo”, ha affermato Bertani, ricordando che in alcuni casi compagnie più piccole preferiscono evitare di rinnovare la polizza.
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Assicurazione casa contro calamità naturali: quanto costa in media
Il tema dei costi delle assicurazioni casa contro le calamità naturali può essere fuorviante nei dati medi, in quanto la variabilità è molto ampia anche a distanza di pochi chilometri. I dati complessivi rilevati dall’Ania, comunque, indicano che, escluse le tasse, il prezzo medio dell’estensione della polizza incendio alle catastrofi naturali costa circa 127 euro per abitazione (e 147 euro per ciascuna polizza in essere, poiché talvolta copre più di un immobile).
“Fare un esempio numerico, soprattutto in questo momento dove le mappe del rischio alluvionale andranno aggiornate in funzione dei nuovi eventi occorsi, sarebbe fuorviante”, ha aggiunto Bertani, “la variabilità comunque è molto elevata da zona a zona, anche a distanza di pochi chilometri per quanto riguarda le alluvioni. Va fatta una quotazione caso per caso, verificando la vicinanza di corsi d’acqua e la storicità delle esondazioni. Come sempre, l’intermediario preparato fa la differenza”.