Invesco aveva stimato una spesa di 20 milioni di dollari per costi di licenziamento e riorganizzazione nel terzo trimestre, per poi dichiarare costi per 39 milioni e prevederne ulteriori 15-20 milioni nel quarto trimestre
Prudential prevede oneri di ristrutturazione per 200 milioni di dollari nel quarto trimestre. Bloomberg ha precedentemente riportato come la società licenzierà circa 243 dipendenti; nel mirino anche i dirigenti
Dopo le banche d’affari, anche le società di gestione patrimoniale statunitensi si avviano verso un round di licenziamenti. Stando a quanto risulta al Financial Times, Charles Schwab, Prudential e Invesco hanno annunciato tagli ai costi in un contesto di fuga dei clienti verso investimenti meno rischiosi e con commissioni più basse. Complessivamente, si parla di 2.240 uscite solo per le prime due, mentre la terza ha comunicato spese di riorganizzazione per circa 39 milioni di dollari nel terzo trimestre dell’anno, pur registrando una contrazione solo marginale dell’organico.
Il quotidiano economico-finanziario britannico aveva stimato lo scorso giugno 11mila tagli di posti di lavoro per i colossi della finanza, dopo il boom di assunzioni post-covid. Una dinamica, quest’ultima, che sembrerebbe riflettersi anche sul ramo dell’asset management. “All’epoca (nel 2021, ndr) erano in competizione per i talenti in un mercato in crescita”, spiega al Financial Times Chris Connors, direttore della società di consulenza Johnson Associates. “Ma ora si trovano ad affrontare il calo delle commissioni, i deflussi dalle strategie attive e la contrazione di margini. Non credo che le prospettive per il 2024 siano troppo ottimistiche per il settore dell’asset management tradizionale”, aggiunge, definendolo invece “cauto e moderatamente pessimista”. Le previsioni negative hanno inoltre coinciso con un’ondata di liquidità nei fondi monetari, specie negli Stati Uniti. Afflussi che hanno subito un’impennata in primavera, quando la crisi delle banche regionali a stelle e strisce ha indotto gli investitori a cercare rifugi più sicuri in cui parcheggiare i propri risparmi. Mentre i gestori patrimoniali, parallelamente, incassavano continui deflussi dai fondi comuni di investimento tradizionali.
In questo contesto, Charles Schwab (con asset gestiti per 7,8 miliardi di dollari) ha confermato che sta licenziando dal 5 al 6% dei suoi 35.900 dipendenti, ovvero circa 2mila professionisti in gran parte in aree non legate ai clienti. “Si tratta di passi difficili ma necessari per garantire che Schwab rimanga altamente competitiva, anche in futuro”, ha dichiarato il colosso dei servizi finanziari statunitense in una nota. In una call con gli analisti della scorsa settimana, da Prudential hanno invece fatto sapere di prevedere oneri di ristrutturazione per 200 milioni di dollari nel quarto trimestre. Bloomberg aveva precedentemente riportato come la società licenzierà circa 243 dipendenti, includendo anche ruoli dirigenziali. Invesco infine, come anticipato in apertura, aveva stimato una spesa di 20 milioni di dollari per costi di licenziamento e riorganizzazione nel terzo trimestre, per poi dichiarare costi per 39 milioni e prevederne ulteriori 15-20 milioni nel quarto trimestre. “Parte dell’aumento delle spese di licenziamento e riorganizzazione nel terzo trimestre è dovuto al fatto che abbiamo anticipato alcuni di questi risparmi, in modo da iniziare a realizzarne i benefici negli ultimi tre mesi dell’anno”, ha rassicurato lo scorso mese Allison Dukes, chief financial officer di Invesco, in occasione di una conferenza stampa.