Giovanni Bellini, lunetta trittico
il San Girolamo penitente e La visita dei tre angeli ad Abramo di Antonello da Messina della Pinacoteca Civica di Reggio Calabria; il Trittico di San Lorenzo di Giovanni Bellini e bottega, 1461-62 circa, dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia; il capolavoro di Giovanni Bellini, La Trasfigurazione, del Museo di Capodimonte, da cui giunge anche la Madonna con Bambino e i santi Elisabetta e Giovannino di Agnolo Bronzino; il Polittico di Sant’Anna di Capodistria di Cima da Conegliano, del 1513, dal Museo di Palazzo Ducale di Mantova; il cartone preparatorio di Giulio Romano, La battaglia di Costantino contro Massenzio al Ponte Milvio, 1521, dalla Pinacoteca Ambrosiana di Milano;
Crocefisso Santa Maria Novella, Firenze
gli Arazzi con episodi della guerra di Troia (o effetti dell’Ira, o della Collera) del Museo dell’Università di Bologna; la meravigliosa Pala detta di San Domenico di Romanino dalla Pinacoteca Tosio-Martinengo di Brescia; il baldacchino con la Vergine e il Bambino da Predazzo; le Croci processionali dal Museo dell’arte Sacra della Marsica a Celano; i dipinti di Santa Cecilia e Santa Apollonia, letteralmente ritornati all’antico splendore dopo un’avventura rocambolesca, da Tolve;
il Sole di Pellizza da Volpedo dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma; il dipinto ‘Dinamismo di un corpo umano’ di Umberto Boccioni del 1913, proveniente dal Museo del Novecento di Milano; la maestosa Campana di Luigi Mainolfi del 1979-80 dalla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino.
L’iniziativa coinvolge 80 qualificati laboratori di restauro e decine di conservation scientist impegnati nella diagnostica, in tutta Italia, oltre all’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, l’Istituto Centrale per il Restauro di Roma e il Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” di Torino. Dal 1989 ad oggi, sono ormai oltre 2000 le opere “restituite” alla collettività. Visitabile fino al 25 settembre 2022, l’esposizione presenta il risultato dei restauri di 87 nuclei di opere per un totale di oltre 200 manufatti. La curatela scientifica è di Carlo Bertelli, Giorgio Bonsanti e, da questa edizione, Carla Di Francesco.