Molto buoni di dati del segmento Alternative investment market di Borsa Italiana. L’anno pandemico non ha affondato i ricavi, che anzi sono aumentati anche grazie al mercato estero
Un giro d’affari che sfiora i 5 miliardi di euro al 31 dicembre 2020, una crescita del fatturato pari al 3%, di cui un terzo derivato dai mercati esteri. Sono i bei dati dell’Osservatorio Aim per il segmento di Borsa Italiana dedicato al mercato alternativo del capitale. 148 le società quotate, 8,2 miliardi di euro la capitalizzazione. La crescita dei ricavi ha interessato il 48% delle società, evidenziando nell’11% dei casi un tasso di crescita superiore al 50%. L’82% delle società presenta ricavi inferiori a 50 milioni di euro, mentre il 5% superiori a 100 milioni di euro.
“Le società Aim hanno reagito positivamente agli effetti dell’emergenza sanitaria segnando una crescita media di fatturato 2020 pari a +3% con i settori Telecomunicazioni (+42%), Chimica (+19%), Tecnologia (+14%) ed Healthcare (+5%) che hanno sovraperformato il mercato. I ricavi medi delle aziende quotate su Aim Italia ammontano a 35,7 milioni di euro con un Ebitda medio pari a 4,8 milioni di euro”, commenta Anna Lambiase, ceo & founder di IR Top Consulting. “La raccolta media su AIM nel primo semestre 2021 ha raggiunto 8,0 milioni di euro, superando il dato medio delle IPO pre Covid-19 del primo semestre 2019 (4,9 milioni di euro) e rilevando nel primo semestre 2021 una domanda da parte degli investitori in media superiore a 3,8 volte l’offerta”.
Le società Aim impiegano 19.600 dipendenti al 31/12/2020 (147 il dato medio, 84 il dato mediano), con una crescita, in media, pari al +23% rispetto al 2019 (circa 18.900 dipendenti). I settori che occupano, in media, maggior numero di risorse sono industria (28%), tecnologia (22%), servizi (14%), moda e lusso (8%). Lo status di società quotata richiama l’interesse di talenti a tutti i livelli, che possono maturare un percorso professionale riconosciuto anche dal mercato: +62% è la crescita del numero delle risorse impiegate dalla data di ipo ad oggi (cagr +12%).
Il trend positivo prosegue nel 2021. Secondo le analisi dell’osservatorio, nei primi sei mesi del 2021 il mercato Aim Italia ha registrato 13 nuove quotazioni, di cui 2 ipo quotate sul segmento professionale e 1 spac. Le ammissioni risultano in crescita rispetto allo stesso periodo del 2020 che registrava 3 ipo. Il trend positivo si conferma anche confrontando il dato 2021 con il relativo periodo del 2019 (pre Covid-19) quando le ammissioni sono state 11. I collocamenti del 2021 si sono realizzati principalmente nei mesi di maggio e giugno, contando 7 nuove società, e si sono concentrate su 4 settori: la tecnologia è al primo posto con 5 ipo (38%), seguono servizi (3 società, 23%), finanza (3 società, 23%), energia ed energie rinnovabili (2 società, 15%). Relativamente alla distribuzione territoriale, il 54% delle ipo 2021 proviene dalla Lombardia (7 società), il 23% dal Lazio (3 società), il 15% dal Veneto (2 società) e l’8% dall’Emilia-Romagna (1 società). Il 38% delle nuove ipo è costituito da pmi innovative (5 società).
Un giro d’affari che sfiora i 5 miliardi di euro al 31 dicembre 2020, una crescita del fatturato pari al 3%, di cui un terzo derivato dai mercati esteri. Sono i bei dati dell’Osservatorio Aim per il segmento di Borsa Italiana dedicato al mercato alternativo del capitale. 148 le società quotate, 8,2 …
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