Analizziamo insieme alcuni dati oggettivi per capire meglio.
Peter Lynch, uno dei più grandi investitori della storia della finanza ha fatto uno studio considerando 30 anni, dal 1965 al 1995 e prevedendo di fare un pac (piano di accumulo) che investe una volta all’anno durante il trentennio.
Ha considerato tre tipologie di investitore, l’investitore “fortunato” che ogni volta investe quando il mercato è nel suo punto di minimo; l’investitore “sfortunato” che investe quando le quotazioni sono al massimo; l’investitore “disciplinato” che investe sempre lo stesso giorno dell’anno, nello studio di Lynch, il primo gennaio, indipendentemente dal valore puntuale delle quotazioni.
Ebbene, l’investitore fortunato ha avuto un rendimento del 11.7% annuo composto, quello sfortunato del 10.60% e quello disciplinato del 11% semplicemente scegliendo di seguire un metodo ed un’ottica di lungo periodo beneficiando di maggiore tranquillità e serenità.
Chris Menon, analista di Morningstar, ha detto che “anticipare i movimenti di mercato è difficilissimo e nel tentativo di evitare i giorni peggiori si perdono quasi sempre anche quelli migliori”.
Una famosa ricerca di JPMorgan ci dimostra che se un risparmiatore avesse mantenuto il proprio investimento da 10.000$ basato sull’indice azionario S&P500 da inizio 2001 fino alla fine del 2020 avrebbe ottenuto un capitale di 42.231$ con un rendimento annualizzato del 7.47%.
Se questo stesso investitore nel tentativo di seguire una strategia di market timing avesse perso anche solo i 10 migliori giorni di questi 20 anni avrebbe ottenuto un capitale di 19.347$ con un rendimento del 3.35%.
Per quanto riguarda l’investimento in fondi comuni il market timing offre risultati ancora peggiori. Numerosi studi dimostrano che chi entra ed esce dal mercato pensando di “cogliere” le occasioni migliori sistematicamente ottiene risultati peggiori del fondo stesso.
A questo punto è chiaro che prevedere il mercato non è possibile e continue entrate/uscite o peggio le “non entrate” in attesa del momento perfetto sono strategie non solo inutili ma nella maggior parte dei casi dannose per gli investitori di medio/lungo termine.
Quindi cosa spinge le persone a seguire questa strategia? Una cosa sola: L’EMOTIVITA’.
In finanza l’emotività non gestita rappresenta un vero e proprio pericolo per il capitale in quanto spinge a prendere decisioni non ragionate o valutate sulla base del “ho sentito che…” “il mio amico ha letto su Google che…” o peggio “dato che tutti fanno così…”
La paura dell’oscillazione dei prezzi, la tentazione di “seguire il gregge” o l’ascoltare il parere di amici e parenti sono tra le cause più comuni delle perdite di capitale.
Come risolvere il problema?
Rivolgendosi ad un bravo consulente finanziario, che ti aiuterà a stabilire obiettivi e predisporre piani finanziari concreti per raggiungerli nei tempi giusti. Questa è la migliore strategia.
Possiamo ora rispondere alla domanda iniziale: “quand’è il momento giusto per investire?” Il momento giusto è ADESSO.