Passaggio generazionale: due errori da evitare

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Cosa significa “passaggio generazionale”? Si tratta di un’attività necessaria nel momento in cui una persona, o una famiglia, sente la necessità di decidere come trasmettere ai propri cari – ai figli, al coniuge o a persone che ritiene meritevoli, in assenza di eredi diretti – i suoi beni.  A un certo punto della vita è necessario cominciare a censire e valutare i beni di cui si dispone, per gestire nel migliore dei modi il passaggio generazionale.

QUANDO PENSARCI

Non c’è un’età definita per cominciare a pensare a questi temi: è anzi opportuno farlo il prima possibile, anche perché, in base alla normativa attuale, l’imposta di successione è solo del 4% per i trasferimenti effettuati in favore del coniuge o di parenti in linea retta (ascendenti e discendenti) da applicare sul valore complessivo netto, eccedente per ciascun beneficiario, la quota di 1 milione di euro. Per questo consiglio ai clienti di provvedere appena possibile, perché le leggi possono sempre cambiare e con la situazione attuale pianificare la successione presenta grandi vantaggi, anche dal punto di vista del risparmio fiscale.

ERRORE 1: NON PIANIFICARE

il primo errore – molto comune in Italia, dove pochissime persone hanno una visione e pensano al futuro del proprio patrimonio – è non fare nulla: una decisione assolutamente sbagliata. Ogni famiglia, ogni imprenditore, ogni cliente dovrebbe fare una valutazione sul proprio patrimonio, stabilire a chi vorrebbe trasmetterlo o in vita o mortis causa e cominciare a valutare un percorso, con il proprio consulente patrimoniale, con il proprio commercialista, il proprio notaio di fiducia ( e in alcuni casi anche l’avvocato di famiglia). L’importante è agire e non aspettare che qualcun altro decida per noi.

ERRORE 2: IL FAI DA TE

Il secondo errore è agire nel modo sbagliato, magari prendendo decisioni senza l’aiuto di un professionista. Un esempio pratico è quello dell’imprenditore che possiede un’azienda e un patrimonio finanziario, e ha più figli di cui alcuni sono interessati all’impresa di famiglia e altri no. Non fare nulla o agire male può mettere a rischio il patrimonio dell’imprenditore e anche il futuro dell’azienda, che magari ha decenni o addirittura secoli di vita. Oggi, tra l’altro, le normative in vigore in Italia consentono numerosi benefici fiscali: fare bene il passaggio generazionale vuol dire risparmiare tanti soldi per noi stessi e per le persone a noi care, che riceveranno questi beni in futuro. 

AFFIDARSI A UN PROFESSIONISTA

Il mio consiglio è quindi di valutare con attenzione gli aspetti patrimoniali con il supporto di un professionista. Si possono anche confrontare le indicazioni fornite dai diversi esperti interpellati e poi prendere una decisione: ma l’importante è avvalersi di un sostegno professionale. Se si presenta un problema di salute non ci si cura in autonomia, ma ci si rivolge al medico che fa un’attenta visita, sulla base della quale, se riscontra delle patologie, prescrive al paziente le cure più adeguate. Lo stesso vale per quanto riguarda il patrimonio: il consulente, il commercialista, il notaio fanno un censimento dei beni del cliente, e sulla base delle sue esigenze – a chi vuole trasmettere il patrimonio e con che tempistiche – elaborano un piano di lavoro ad hoc. Questo affinché non solo le disposizioni del cliente siano rispettate, ma anche perché se non si fa nulla la legge prevede la suddivisione dei beni in quote legittime, in parti uguali e indivise.

L’altro aspetto importante riguarda le imposte sulla successione, che al momento in Italia sono particolarmente basse – come accennavamo in precedenza, SOLO il 4% sulle cifre eccedenti 1 milione di euro per ogni erede diretto – ma non sarà sempre così. Si parla da tempo di modifiche alla normativa, che andranno con ogni probabilità nella direzione di aliquote sempre più alte e franchigie sempre più basse, in linea con quanto accade con il resto d’Europa. Per queste ragioni è fondamentale pianificare per tempo il passaggio generazionale: in primis per far sì che le proprie volontà vengano rispettate, e in secondo luogo per approfittare dei vantaggi fiscali previsti dalla normativa esistente. 

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