Paura, insicurezza, avidità, orgoglio e rammarico sono le emozioni principali sulle decisioni degli investitori
Le decisioni che spesso vengono prese dall’investitore sono influenzate dalle esperienze passate
E’ una branca di economia finanza e psicologia, dove le persone non sono completamente razionali e i mercati del tutto inefficienti e quindi indaga gli schemi dei comportamenti sociali e individuali nei mercati.
- EMOZIONI
- INFLUENZA
- ERRORI COGNITIVI
- INEFFICIENZE DI MERCATO
- PERDITE VS GUADAGNI.
Le emozioni:
Paura, insicurezza, avidità, orgoglio e rammarico sono le emozioni principali sulle decisioni degli investitori.
Soprattutto nelle fasi più movimentate dei mercati. Paura e insicurezza si evidenziano durante un andamento di mercato in forte discesa.
L’investitore non ha le necessarie conoscenze per bypassare le fasi di mercato di forte turbolenza e quindi preso dalla paura e dall’insicurezza vende generando forti perdite, oppure l’esatto opposto quando cioè i mercati spingono parecchio, non vende e vince il sentimento di avidità e orgoglio.
Si sfocia spesso nel rammarico di non aver venduto prima, quando i mercati si rigirano improvvisamente.
L’ influenza:
Le decisioni che spesso vengono prese dall’investitore sono influenzate dalle esperienze passate.
Questo errore di tipo induttivo può appunto indurre a posizionarsi sul mercato in momenti sbagliati e far perdere molti soldi, altro esempio è l’effetto gregge, fanno tutti così lo faccio anche io.
L’influenza spinge molto sulle scelte dell’investitore, molto dipende come detto prima dalle esperienze passate, ad esempio ha comprato un fondo azionario anni prima e negli ultimi anni ha avuto sempre performance negative, quindi l’investitore farà fatica a riacquistare fondi azionari a prescindere.
E’ importante anche da chi l’investitore riceve l’informazione, capita che un investitore poco informato accolga consigli più favorevolmente da amici che dal proprio consulente, incappando in grossi guai.
Errori cognitivi:
Spesso l’emotività agisce sulle scelte dell’investitore, come eccessiva sicurezza e ottimismo, avendo l’illusione di controllare il mercato.
Sono quegli investitori relativamente informati sulla materia e che hanno avuto successo in passato investendo sui mercati, prendendosi alti rischi (overconfidence), mettendosi nei guai nel momento in cui i mercati si girano improvvisamente oppure si necessita di un cambiamento strategico del portafoglio.
Inefficienze di mercato:
Si hanno quando i mercati si muovono in modo irrazionale e inefficiente per diverse cause, ad esempio errata valutazione dei prezzi. Sono quindi cambiamenti a livello macro.
Questo forse è il punto più complicato da gestire e capire, in quanto l’andamento dell’investimento è causato anche da fattori esterni e tecnici e l’investitore tradizionale non ha le opportune conoscenze per gestire tale andamento.
Perdite VS Guadagni:
Avversione alle perdite, una teoria molto praticata dice che l’avversione alla perdita è 2.5 volte maggiore di quella del guadagno.
Si possono avere in questo contesto acquisti quando i mercati salgono e vendite quando i mercati scendono, oppure rischiare di nuovo su di un investimento in perdita ricomprandolo ( mediando) peggiorando la situazione.
L’avversione alle perdite credo sia fra tutti il punto più “ praticato”, legato anche molto al punto uno.
L’investitore vende quando i mercati scendono perché spaventato e preso dal panico e compra quando i mercati salgono, magari anche da molto tempo, pensando che possano salire all’infinito.
In conclusione, quindi, direi che la gestione del patrimonio non è cosa semplice e l’unica arma vincente per non avere cattive sorprese è farsi seguire e gestire da Professionisti del settore, i quali sono gli attori principali all’interno del Mercato Finanziario.