Di questa pandemia si legge, si parla e si “tocca con mano” ogni giorno. Non è certo finita, non è certo alle nostre spalle, è a fianco a noi, quotidianamente.
Ha letteralmente modificato il nostro modo di vivere e di pensare, così come i nostri rapporti personali e professionali.
La pandemia ci ha strappato i nostri cari e dai nostri cari, isolandoci, fermandoci e spingendoci a riflettere, presi da molte preoccupazioni. Le priorità sono cambiate per molti di noi, guardiamo ai nostri progetti anche da un altro punto di vista.
Vorrei riportarvi al 2020… come stavate?
Tutto c’era tranne che notizie confortanti, la bussola era persa.
Moltissime persone sono morte.
Molte attività sono sparite.
Tutti temevano per la loro salute.
I mercati finanziari hanno subito una variazione negativa molto importante.
Tutti temevano per il loro patrimonio.
Di quanto sopra, a mio parere l’ultimo rigo non deve sussistere.
Il 2020 però ci ha aiutato a comprendere il valore della programmazione.
Pur avendo non solo recuperato interamente la perdita del periodo Marzo Aprile 2020 e superato i valori di fine 2019, a fine anno molti investitori sono rimasti sorpresi dal controvalore delle loro posizioni, una sorpresa positiva ovviamente, molto piacevole e che, in certi casi, ha comportato (finalmente) un cambiamento di paradigma nel loro approccio all’investimento.
Nonostante per i miei assistiti sia chiaro il mio metodo di lavorare, il 2020 ed il 2021, ribadiscono ancora di più quanto sia necessario pianificare. Perché? Perché il mal di pancia non deve venire per i nostri investimenti, quanto per le preoccupazioni dovute ad altre e ben più importanti componenti del nostro patrimonio: la salute ed il benessere della persona.
Proprio per dedicarci a queste, non possiamo permettere ai mercati di crearci turbative e mal di pancia vari.
Chiunque di noi era preoccupato durante il ribasso (più unico che raro) durante il Lockdown, personale dipendente, liberi professionisti, imprenditori temevano non solo per la loro salute ma anche per i loro risparmi. Giustissimo.
Portando avanti da sempre l’idea che non debbano essere i mercati a preoccupare, a toglierci la serenità, ribadisco come investire non sia obbligatorio; per farlo però, cercherei con metodo di evitare al massimo gli stress emotivi che sono l’unico vero nemico dell’investitore.
Cerchiamo di anticipare questo stress, questo “mal di pancia finanziario”. Programmiamolo.
No, non credo di essere un “uccello del malaugurio”, quanto realista. Sebbene personalmente non mi interessino le previsioni dei “guru” in merito a come sarà il 2022 da un punto di vista finanziario, da professionista sono un “divoratore” di informazioni, di letture specifiche. Ebbene, nessuno ci azzecca mai al 100%.
I mercati possono fare solo due cose: SALIRE e SCENDERE.
Non sappiamo per quanto tempo, ma sappiamo che non è mai infinito, anzi, spesso è ciclico. Quindi? Certamente prima o poi il mercato subirà un calo. Non sapremo ex ante di quanto, né per quanto tempo.
Con queste informazioni potremmo programmare un calo dei mercati finanziari esattamente allo stesso modo con cui ne programmiamo la crescita nel tempo; con una differenza importante: nel tempo i mercati statisticamente crescono, quindi la programmazione in questo caso è davvero più semplice. Per i cali è diverso. Non dobbiamo prevedere una flessione dei mercati, ma il “come ci sentiremo durante tale fase”. E per farlo serve un metodo, una programmazione.
Avete letto bene. Programmiamo un calo dei mercati; creiamo progetto, un “cassetto per le emergenze finanziarie”, una parte di patrimonio non sottoposta alla volatilità azionaria che avrà quindi un duplice uso:
- Non se, ma QUANDO i mercati perdono non tutto il mio patrimonio è sottoposto allo stesso livello di turbolenza
- Potrei sfruttare questo “cassetto” per comprare durante la fase di ribasso in maniera programmata e con metodo (anche perché non sapremo ex ante quanto durerà, ma non sarà certamente infinita); il 2020 ha raccontato molto e bene quanto sia proficuo acquistare durante un momento di ribasso, nonostante la matematica aiuti, una “prova sul campo” ha reso molto bene l’idea.
Forse un approccio razionale, un progetto creato appositamente per affrontare da investitore anche mercati volatili, turbolenti ed in discesa, allevierebbe i vari “mal di pancia”…