Mi piace pensare alla contrapposizione di due parole che ci alimentano, come consulenti ma soprattutto come persone: paura e coraggio.
Sono antitetiche, è vero, eppure entrambe convivono in noi ed entrambe sono utili ai nostri scopi.
La paura è uno strumento evolutivo altissimo ed eccellente: ci permette di avere sentore del pericolo e ne facciamo esperienza tutti, sempre, sin da piccolissimi. È finalizzata alla sopravvivenza, infatti accomuna gran parte del regno animale. Chi prova paura avrà una reazione fisica immediata: scappare. Si fugge davanti al leone per non essere mangiati. Chi si ferma, muore. È un semplice meccanismo ancestrale con cui bisogna fare i conti. Questo singolo ordine inviato al corpo è in grado di comprimere tutto il resto. Annichilire pensieri e parole per concentrare tutte le energie presenti nell’esecuzione di quell’ordine così imperativo.
All’inizio si teme di non reggere il ritmo, di non riuscire a costruirsi un portafoglio adeguato, di non essere all’altezza di un lavoro così impegnativo. Ed è proprio in questo contesto che entra con forza la parola coraggio. Questo termine non fa il pari con audace, chi rischia senza avere idea di quel che fa.
Il coraggioso ha fatto i conti con la paura, ci dialoga e la governa. E’, insomma, il contrario di una superficiale faciloneria del ‘faremo tutto’.
‘Il coraggio non è l’assenza di paura ma il ritenere che c’è qualcosa di più importante di essa’ meravigliosa frase attribuita ad Ambrose Redmoon alias James Hollingworth, scrittore e manager di band folk rock. Non dimentichiamo che la base etimologica di coraggio è la stessa di cuore.
Nei romanzi cavallereschi questa virtù era ampiamente esaltata e possiamo spiegarla con perifrasi come ‘a cuore alto’, ‘prestare il cuore’, ‘mettere prima il cuore’, ‘superare il pericolo con cuore saldo’. Ed è proprio questo che intendiamo anche in epoche moderne.
Ascoltare il cuore è la bandiera dell’umano: superare l’istinto perché qualcosa di luminoso brilla in lui. Per citare un autore che amo, Paolo Borzacchiello, ‘piedi per terra e cuore fra le nuvole‘.
La soluzione per chi ha paura di fare? Andare. Ecco, penso sia proprio questa la base del nostro lavoro. Dimenticarsi l’immobilismo e fare sempre, con testa e cuore. D’altronde anche i mercati si muovono sempre.