Nel 2021 il numero di incubatori in Italia è passato da 212 a 229 (+7% anno su anno). Circa il 57% ha sede nel settentrione
La media dei fatturati risulta pari a 1,52 milioni di euro, leggermente in calo rispetto agli 1,76 milioni dello scorso anno
La mappa degli incubatori
Complessivamente, come anticipato in apertura, nel 2021 il numero di incubatori in Italia è passato da 212 a 229 (+7% anno su anno). Circa il 57% ha sede nel settentrione, in particolare il 35% nel nord-ovest e il 22% nel nord-est. Al primo posto la Lombardia, che ospita il 25% delle organizzazioni, seguita dall’Emilia-Romagna (13%) e dal Lazio (8%). La popolazione complessiva conta inoltre 29 incubatori universitari e 17 incubatori corporate. I business incubator (con lo 0% di organizzazioni incubate a significativo impatto sociale o ambientale) sono 39, i mixed incubator (che vantano da una al 50% di organizzazioni incubate a significativo impatto sociale o ambientale rispetto al totale) sono 28, mentre i social incubator (con più del 50% di organizzazioni incubate a significativo impatto sociale o ambientale) sono 11.
Un mercato da 348 milioni
Tornando ai ricavi, la media dei fatturati risulta pari a 1,52 milioni di euro, leggermente in calo rispetto agli 1,76 milioni dello scorso anno (anche se la mediana è rimasta invariata a 0,36 milioni). Si parla di un mercato che, nel 2020, ha raggiunto i 348 milioni di euro a fronte dei 373 milioni del 2019. Una contrazione legata a “una diminuzione del fatturato medio della popolazione identificata, nonostante un aumento degli incubatori individuati”, si legge nel rapporto.
I servizi offerti
Si tratta, in ogni caso, di un fenomeno piuttosto recente. Il 72% degli incubatori, infatti, è stato costituito negli ultimi 10 anni e le new entry del 2020 ammontano appena a sette. Organizzazioni, tra l’altro, tendenzialmente di piccole dimensioni in termini di dipendenti (circa l’80% ne ha otto o meno). Quanto infine ai servizi offerti, la maggior parte ritiene “molto rilevante” mettere sul piatto un accompagnamento manageriale, un supporto allo sviluppo delle relazioni e un supporto alla ricerca di finanziamenti. Viene invece definito “abbastanza rilevante” offrire spazi fisici, una formazione imprenditoriale e manageriale, servizi amministrativi, legali e giuridici, e un supporto nella gestione della proprietà intellettuale o nello sviluppo e scouting di tecnologie.