Utmost, expertise “Made in Ireland”

In un mondo dove i confini fisici contano sempre meno, i clienti del private insurance hanno la possibilità si rivolgersi a operatori presenti in numerosi hub assicurativi internazionali. Per evitare che la pluralità di scelta possa tramutarsi in confusione, occorre saper guardare all’identità dei private insurer e alla loro expertise

Di fronte ai cambiamenti socio-economici derivanti dalla pandemia prima e dalle tensioni geopolitiche poi, le compagnie d’assicurazione sono chiamate a rispondere in maniera flessibile, senza però sacrificare la propria solidità finanziaria. “Il contesto attuale – spiega Ugo de Grenet, head of wealth protection di Utmost PanEurope – sconta gli effetti di una regolamentazione sempre più pervasiva, che comporta un amento dei costi e la conseguente riduzione dei margini. Ciò ha fatto sorgere in questo segmento del wealth management una duplice esigenza. In primo luogo, quella di continuare a focalizzarci sul nostro core business controllando la dinamica dei costi. In secondo luogo, quella di rispondere alle sfide poste dal passaggio generazionale che l’attuale contesto demografico ed economico ha reso sempre più complesse”.

L’importanza di affidarsi al giusto partner

Per essere all’altezza di questa sfida occorre avere una comprovata expertise e un network di professionisti in grado di gestire le esigenze del cliente. “Per questa ragione – spiega Stefano Cortoni, strategic account manager di Utmost – il nostro gruppo ha deciso di concentrarsi sui servizi di private insurance irlandese pensati per una clientela con grandi patrimoni. Nel corso del tempo la compagnia è cresciuta grazie alla creazione di sinergie ed economie di scale, e il suo percorso di espansione si caratterizza per stabilità e sostenibilità nel tempo”. Non a caso, Utmost ha effettuato 14 operazioni di acquisizione negli ultimi sette anni, espandendo il suo network e migliorando così la sua efficienza operativa e commerciale. “Il nostro è un progetto di lungo periodo, e riflette la natura delle nostre soluzioni. Siamo convinti che per il cliente sia fondamentale sapere che nel suo futuro, non importa quanto lontano, potrà sempre fare affidamento su una compagnia capace di crescere rimanendo finanziariamente solida e al tempo stesso capace di affrontare le sfide di un mondo in continua evoluzione”.

I numeri confermano l’ambizione e il successo del gruppo Utmost, che ha oggi in gestione oltre 72 miliardi di attivi e serve più di 560.000 clienti in tutto il mondo. La solidità della compagnia irlandese è stata riconosciuta anche dall’agenzia statunitense Fitch, che ne ha confermato il rating IFS (Insurer Financial Strenght) al gradino “A” e “Outlook stabile” anche dopo lo shock causato dalla pandemia sull’economia globale. “Siamo tra le compagnie assicurative cross-border indipendenti con il rating più alto del panorama internazionale e ci caratterizziamo per uno degli indici di solvibilità più alti tra le compagnie di private insurance“, aggiunge de Grenet.

I vantaggi del private insurance irlandese

Utmost non ha solo scelto di concentrarsi sulle soluzioni di private insurance di tipo unit linked, ma di farlo basandosi stabilmente in Irlanda. Il paese europeo “è oggi un hub di primaria importanza nel mondo del private insurance in quanto presenta alcune caratteristiche peculiari che la distinguono dagli altri centri assicurativi presenti in Europa continentale” commenta de Grenet. “Innanzitutto, per quanto concerne gli aspetti fiscali, un significativo vantaggio offerto dalla regolamentazione irlandese – che non trova riscontro in altre giurisdizioni europee – è l’assenza dell’IVA sulle commissioni di gestione patrimoniale e di custodia gravanti sui fondi di polizza. In secondo luogo, sotto il profilo della tutela degli attivi la normativa irlandese riconosce ai contraenti un diritto di prelazione assoluto rispetto a qualsiasi altro creditore della compagnia. Gli asset dei clienti sono inoltre segregati da quelli della compagnia”. Infine, aggiunge il consulente, “l’Irlanda è un paese membro dell’Unione Europea ed è perciò assoggettata alle direttive comunitarie sulle assicurazioni: ciò assicura il rispetto da parte delle compagnie assicurative di stringenti requisiti di natura patrimoniale introdotti dalla regolamentazione Solvency II.

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