Dopo un lungo periodo in balia delle onde, il settore bancario italiano sembra aver trovato una rotta solida su cui costruire il suo futuro. La crescita del comparto è stata ulteriormente confermata dopo la presentazione delle trimestrali con le grandi banche italiane (Intesa Sanpaolo, UniCredit, Banco BPM, BPER Banca, Banca Monte dei Paschi di Siena e Mediobanca) che hanno registrato un utile netto aggregato di 6,8 miliardi di euro nel primo trimestre del 2025. Solo per guardarne alcune, Intesa Sanpaolo ha chiuso il bilancio del primo trimestre con un utile netto di 2,615 miliardi di euro: il miglior trimestre della sua storia. Banco Bpm ha registrato 511 milioni di utile netto, anche in questo caso miglior risultato trimestrale di sempre.
La crescita e la forza del settore bancario è chiara anche paragonandola al mercato italiano nel suo complesso: negli ultimi 6 mesi l’indice Ftse Mib è cresciuto del 18,19%, mentre il Ftse Italia Banche del 37,5%. E allungando il periodo di analisi agli ultimi tre anni, il primo ha raggiunto un ottimo +62,7%, che però finisce per impallidire se paragonato al +211,7% dell’indice relativo alle Banche italiane.
Ad attirare ulteriore attenzione sul settore, ci ha pensato il ritorno del risiko bancario in Italia. Sono mesi ormai che il settore è attraversato da una promessa di operazioni straordinarie e ipotesi di consolidamento. Operazioni già avviate o semplicemente ventilate che stanno contribuendo ad accendere l’interesse del mercato, alimentando attese di riorganizzazione e razionalizzazione del panorama bancario nazionale.
Per chi vuole prendere posizione in maniera indiretta sulle sei principali banche di Piazza Affari, Vontobel ha appena ampliato la sua offerta di soluzioni di investimento dedicata a questo comparto, lanciando sul mercato sette nuovi certificati.
7 certificati per entrare nel mondo bancario italiano
L’obiettivo di Vontobel è quella di lasciare libera scelta agli investitori, proponendo non solo diverse banche come sottostanti, ma anche certificati diversi tra loro: passando da Memory Cash Collect certificate che prevedono il pagamento di cedole mensili condizionate, a certificati a cedola fissa, fino a un’altra tipologia ancora di Memory Cash Collect, dotati di airbag per offrire un’ulteriore protezione a scadenza.
Di questa gamma, ad esempio, fa parte un Memory Multi Cash Collect Autocallable con cedola agganciato a Intesa Sanpaolo e UniCredit (ISIN: DE000VK2YT49). Il certificato gode di una barriera posta al 50%, una soglia bonus al 60%, premi mensili condizionati dell’0,80% del valore nominale (pari a 100 euro), per un potenziale rendimento annuo del 9,60%. Quindi, durante le valutazioni intermedie, se anche solo uno dei sottostanti non è pari o superiore alla soglia bonus (per Intesa a 2,93 euro, per UniCredit a 34,63 euro), allora l’investitore non riceve la cedola, che però viene conservata in memoria. Il certificato ha una durata di tre anni, con scadenza fissata al 29 maggio 2028, ma con finestre autocall che si aprono a partire dalla rilevazione di novembre 2025 con meccanismo Step-Down fino all’80%.
Diverso è invece il Multi Cedola Fissa Certificate con barriera con sottostante Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Banco Bpm, Banca Mps e Mediobanca (ISIN: DE000VK2YUJ5). Anche in questo caso, la barriera è posta al 50% del valore iniziale. Ma, per quanto riguarda i premi, questi sono mensili, fissi, quindi indipendenti dall’andamento dei sottostanti, e pari a 1,00 euro, per un rendimento annuale del 12%. Il certificate, emesso lo scorso maggio da Vontobel, scade a fine maggio 2028 ma prevede la possibilità di rimborso anticipato già dopo i primi sei mesi, ovvero a novembre 2025. Il rimborso anticipato è anche favorito dal meccanismo step-down, per cui il livello di rimborso diminuisce fino ad arrivare all’80% del valore iniziale dei sottostanti.
Banche italiane: un esempio virtuoso davanti alle incertezze
Questi nuovi prodotti sono stati pensati sia per quegli investitori che presentano già un’esposizione al settore bancario e che vogliono consolidare i guadagni ottenuti negli ultimi anni, ma anche per quelli che ancora non sono esposti al settore e che cercano un’opportunità per coglierne i rendimenti riducendo il problema di market timing.
Il settore bancario in italia si sta dimostrando strutturato e volto alla crescita, solo una grave recessione potrebbe far vacillare – anche se solo in parte – il comparto. Infatti, rispetto ad altre componenti del mercato, i titoli bancari italiani hanno messo in evidenza una notevole reattività all’allentamento delle tensioni geopolitiche e commerciali, registrando una ripresa rapida e marcata nei giorni successivi, segnale di una fiducia strutturale da parte degli operatori.
Rischio Emittente
Gli investitori sono esposti al rischio che l’Emittente (Vontobel Financial Products GmbH, Francoforte sul Meno) o il Garante (Vontobel Holding AG, Zurigo) non risultino in grado di adempiere ai propri obblighi in relazione al prodotto. È possibile una perdita totale del capitale investito. In quanto titoli di credito, i prodotti non sono soggetti ad alcuna protezione dei depositi.
Rischio di mercato
Gli investitori devono tenere presente che l’andamento dei prezzi delle azioni delle società sopra menzionate è influenzato da molti fattori imprenditoriali, ciclici ed economici, che dovrebbero essere presi in considerazione al fine di formarsi un’idonea opinione sul mercato. Il prezzo delle azioni potrebbe muoversi diversamente rispetto alla previsione degli investitori, portando a perdite di capitale. Inoltre, i rendimenti passati e le opinioni degli analisti non sono un indicatore per i rendimenti futuri.
Rischio di cambio
Qualora il prodotto abbia come sottostante/i titoli non quotati in Euro, il valore del prodotto dipenderà anche dal tasso di cambio tra la valuta straniera e l’Euro nel caso in cui il prodotto non abbia una copertura (opzione quanto).