Un mercato che in India arriverà a valere 19,93miliardi di dollari entro il 2025 e, secondo l’India Brand Equity Foundation, sulla buona strada per raddoppiare il proprio fatturato, raggiungendo i 500miliardi di dollari, entro il 2030, rappresentando a fine 2024 il 9,3% del prodotto interno lordo nazionale. Di cosa stiamo parlando? Del settore dell’information technology. E oggi, quando il 76% delle aziende a livello globale esternalizza le proprie funzioni IT, l’India gioca più che mai un ruolo cruciale negli equilibri globali, gestendo circa il 40% dell’outsourcing IT globale, per circa 205miliardi di dollari.
E lo stesso varrà anche nei prossimi anni, nell’ottica di un mercato in crescita che, come segnalato da Uti International, è destinato a una crescita significativa, con una previsione di espansione da 513miliardi di dollari nel 2024 a 780miliardi di dollari entro il 2028.

Negli ultimi anni, però, è arrivato sul mercato un nuovo protagonista indiscusso nel mondo dell’information technology: l’intelligenza artificiale. L’AI ha il potenziale di rimodellare il panorama globale dei servizi IT, portando con sé rischi, ma anche opportunità per l’India.
Intelligenza artificiale made in India
L’intelligenza artificiale deve essere vista come un motore di crescita e non solo come un elemento di disturbo. Basti pensare che nel terzo trimestre dell’anno fiscale 25 (che è iniziato ad aprile 2024 e si è chiuso a marzo 2025), Infosys, una delle più grandi compagnie informatiche indiane, ha utilizzato l’intelligenza artificiale per il 63% delle sue grandi operazioni. Anche le aziende IT indiane hanno iniziato a implementare alcune piattaforme AI che offrono automazione e ottimizzazione in tanti diversi settori, da quello manifatturiero a quello sanitario. Solo per fare alcuni nomi, TCS ignio™, Infosys Topaz, Persistent SASVA™ e Wipro’s Agentic AI.
Proprio partendo dal ruolo cruciale che l’AI continuerà ad avere, l’India ha appena annunciato il lancio del suo primo server di intelligenza artificiale: “Adipoli”. Il server è prodotto da VVDN Technologies, un’azienda indiana che si concentra sulla produzione guidata dal design con una completa integrazione a monte. Il server AI è dotato di otto unità di elaborazione grafica (GPU) ed è stato interamente sviluppato in India, a dimostrazione delle crescenti capacità del Paese nel campo dell’elettronica d’avanguardia e dell’intelligenza artificiale.
L’AI cambia il mondo del lavoro e spinge l’India al passo con i tempi
L’India possiede una delle principali forze lavoro nell’intelligenza artificiale al mondo, con circa 425mila professionisti qualificati. Un numero destinato a crescere anche considerando che entro il 2027 ci saranno 18milioni di nuovi laureati STEM. Un trend in perfetta linea con la domanda in costante crescita.
Avere personale preparato è necessario, ma non sufficiente: le aziende indiane stanno infatti investendo molto in iniziative di riqualificazione e aggiornamenti continui.
La domanda, come anticipato, continua a crescere, e va ben oltre il personale. Con l’ascesa dell’intelligenza artificiale, soprattutto quella generativa, la richiesta di servizi cloud sta aumentando rapidamente e, insieme a questa, quella di una grande potenza di calcolo e storage su larga scala. Questo, secondo gli esperti, “crea un’opportunità significativa per le aziende IT indiane di espandere le loro offerte cloud, aiutando i clienti a implementare e gestire efficacemente le applicazioni AI”.
Bangalore: capitale delle startup indiane (anche AI)
L’ecosistema delle startup in India sta crescendo rapidamente, rendendo Bagalore la capitale delle aziende innovative, seconda solo alla Silicon Valley. Con oltre 128mila startup riconosciute nel 2024, la Tigre ha visto una crescita senza paragoni, considerando le sole 450 startup che erano presenti nel 2016. Solo recentemente, sono nate oltre 70 startup GenAI, che offrono soluzioni di AI verticali specifiche nei settori finanziario, sanitario, delle assicurazioni, retail e manifatturiero. Queste startup hanno attratto finanziamenti per 590milioni di dollari, contribuendo al posizionamento dell’India come il nuovo hub globale dell’innovazione legato all’intelligenza artificiale.
Conclusioni
Se negli anni 2000 internet e il mondo IT sembrava il futuro, oggi il suo posto è stato preso dall’intelligenza artificiale. L’AI ha il potenziale di ridisegnare il panorama dell’information technology a livello globale, portando con sè grandi opportunità per i Paesi pronti a coglierle, come l’India.
La Tigre ha infatti riconosciuto l’opportunità strategica, trasformando il potenziale rischio in un mezzo di crescita scalabile. Così l’India ha iniziato a investire attivamente nella trasformazione, puntando su piattaforme di intelligenza artificiale generativa, riqualificando la sua forza lavoro e offrendo soluzioni cloud avanzate e scalabili.