Le quattro motivazioni sottostanti il mercato degli orologi vintage di lusso possono chiaramente sovrapporsi (somma delle quote superiore al 100%). Anche se, per citare il guru mondiale dell’orologeria di lusso, il banditore Phillips Aurel Bacs, «non si sceglie un orologio. Ce ne si innamora e basta».
L’apprezzamento per il vintage è più diffuso nelle fasce più giovani del mercato. Il 42% dei millennial e il 34% della gen-Z afferma di essere interessato ad acquistare un orologio di lusso usato. «Oggi i consumatori più giovani sono più propensi ad acquistare articoli di seconda mano, forse come effetto della sharing economy o per una maggiore coscienza sociale», commenta Giovanni Faccioli, Fashion & Luxury Market Leader di Deloitte Italia. «Il settore orologiero dell’usato continuerà a beneficiare di questo cambiamento generazionale negli anni a venire, da far certamente rientrare nel contesto di una tendenza più ampia verso comportamenti di acquisto più sostenibili tra i giovani».
La sostenibilità (catena di fornitura equa, impatto ambientale dei materiali, imballaggi) è importante per il 93% degli intervistati; il 72% dei brand orologieri sta aumentando gli investimenti in sostenibilità e il 16% intende farlo. Dl resto, il 61% (che sale al 70% nelle fasce millennial del mercato) dei consumatori la pretende dai marchi.
E cosa ne è del mercato dopo la pandemia? Un quarto del campione prevede che l’industria orologiera svizzera raggiunga i volumi di vendita pre-pandemia entro la fine del 2021. Il 36% invece ritiene di dover attendere la fine del 2022 e il 25% la fine del 2023 per un ripristino della situazione pre-covid.
La Cina resta, ed è sempre più, il mercato di sbocco principale per gli orologi svizzeri. Un dato su tutti: nel corso del primo lockdown in Europa (primavera del 2020) l’export è più che raddoppiato, fino a raggiungere il 2% del totale. Bisogna notare che da allora, la quota di esportazioni verso l’ex Celeste Impero ha registrato un fisiologico calo. Tuttavia, nel secondo trimestre 2021 rimane ancora a 4 punti percentuali sopra lo stesso periodo nel 2019.