Il lusso del 2021 sarà sempre più ‘Cina e centennial'

Teresa Scarale
Teresa Scarale
22.12.2020
Tempo di lettura: 2'
Millennial e centennial hanno messo il turbo al mercato del lusso in Cina, cresciuto del 48 per cento nel 2020. E le prospettive per il nuovo anno non possono che migliorare. Ne sono convinti Tmall Luxury Pavillion e Bain&Company

In Cina sta crescendo vertiginosamente la quota dei centennial che acquistano lusso per la prima volta a 20 anni. Si tratta della generazione Z

I centennial privilegiano capsule collection, edizioni limitate, prodotti personalizzati, collaborazioni incrociate fra marchi (cross brand collaboration)

Nel 2020 pelletteria e gioielleria sono cresciuti fra il 70% e l'80%. Vestiti e scarpe fra il 40% e il 50%, prodotti di bellezza intorno al 25% e orologi high-tech del 20%

Le restrizioni ai viaggi internazionali hanno avuto un impatto positivo sulla crescita continentale cinese del mercato del lusso

Non solo millennial in realtà. In Cina sta crescendo vertiginosamente la quota dei centennial che acquistano lusso per la prima volta a 20 anni. Si tratta della generazione Z (i nati dopo il 1995). In particolare, i giovani cinesi della generazione Z acquistano per «essere alla moda» e privilegiano capsule collection, edizioni limitate, prodotti personalizzati, collaborazioni incrociate fra marchi (cross brand collaboration). L'acquisto di questo tipo di merce è cresciuto fra il 300 e il 400 per cento fra gennaio e ottobre 2020. Lo rivela un'indagine di Bain&Company (in collaborazione con la piattaforma di e-commerce Tmall Luxury Pavillion).
Nel 2015 la Cina sarà il mercato numero uno al mondo per i beni di lusso. La previsione è di Bain & Company, che in un report delinea le traiettorie di questo mercato nell'ex Celeste Impero. Da aprile 2020, la spesa per i beni di lusso in Cina ha ricominciato a correre. A fine anno, il mercato sarà cresciuto del 48%, per un totale di 348 miliardi di renminbi. Cifra che fa raddoppiare la quota cinese nel mercato mondiale del lusso (dall'11% del 2019 al 20% del 2020).

Raddoppio arrivato anche in presenza di una riduzione del 35% della spesa complessiva in beni di lusso (diminuzione causata dal crollo dei viaggi all'estero per lo shopping più esclusivo). Le aree a maggior traino sono quelle delle ricche città costiere: orientali, sud-orientali, meridionali. È probabile che la Cina riapra i confini con alcuni paesi asiatici nel terzo e quarto trimestre 2021. Per quanto riguarda gli altri paesi del mondo, la situazione non si normalizzerà prima del 2022-2023, dice il report. Con la ripresa dei viaggi all'estero, i consumatori del lusso aumenteranno la loro quota di shopping all'estero.

Il rapporto mostra che nel 2020 pelletteria e gioielleria sono cresciuti fra il 70% e l'80%. Vestiti e scarpe fra il 40% e il 50%, prodotti di bellezza intorno al 25% e orologi high-tech del 20%. Quattro i fattori della crescita del settore nel 2020. Uno, il “rimpatrio”: anche a causa della riduzione dei viaggi all'estero, il lusso si compra in Cina (+75%). Si tratta di un fattore destinato però ad attenuarsi man mano che la circolazione internazionale tornerà a normalizzarsi. Due, l'aumento della domanda da parte di millennial e centennial. Tre, la digitalizzazione: la penetrazione online del lusso è cresciuta dal 13% del 2019 al 23% del 2020. Infine, molta parte della crescita del lusso (offline) in Cina si deve ai duty-free dell'isola Hainan, attivi da un decennio. Nel 2020 si è avuta una vera e propria esplosione delle vendite, quasi raddoppiate (98%).

Oltre 75% di millennial e generazione Z afferma che continuerà a spendere in beni di lusso. Il 40% prevede di spendere la stessa cifra nei mesi a venire, un altro 40% prevede di aumentarla.
Caporedattore Pleasure Asset. Giornalista professionista, garganica, è laureata in Discipline Economiche e Sociali presso l'Università Bocconi di Milano. Scrive di finanza, economia, mercati dell'arte e del lusso. In We Wealth dalla sua fondazione

Cosa vorresti fare?