Balestriero: “Con un solo procedimento si avranno decisioni valide in tutti i paesi che aderiscono all’accordo, che al momento sono 17”
Le cause di competenza della divisione centrale di Milano rientrano nella sfera delle “necessità umane”: farmaceutico, agroalimentare e moda
L’atteso annuncio è arrivato: il comitato amministrativo del Tribunale unificato dei brevetti, nella riunione del 26 giugno, ha confermato Milano (al posto di Londra) come sede di una delle tre sezioni della divisione centrale della corte, insieme a Parigi e Monaco. La sezione milanese diventerà operativa nel 2024 e giudicherà i contenziosi brevettuali nella farmaceutica, nell’agroalimentare e nella moda. Ecco come funziona. E a chi dovranno rivolgersi le aziende italiane, ed europee, che operano in altri settori.
“Dal 1° giugno è partita una riforma che prevede l’istituzione di un tribunale unico, una nuova corte internazionale con giurisdizione sui brevetti unitari e sui brevetti europei”, spiega a We Wealth Maria Balestriero, of counsel dello studio legale Portolano Cavallo ed esperta di proprietà intellettuale. “La sua peculiarità risiede nel fatto che con un solo procedimento si avranno decisioni valide in tutti i paesi che aderiscono all’accordo, che al momento sono 17 (Austria, Belgio, Bulgaria, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Slovenia e Svezia, ndr)”. La futura ratifica da parte di altri sette paesi firmatari dell’accordo (Cipro, Repubblica Ceca, Grecia, Ungheria, Irlanda, Romania e Slovacchia) consentirà di estendere la copertura a quasi tutto il territorio dell’Unione europea.
Tribunale unificato dei brevetti: come funziona
“Tra l’altro si tratta di un procedimento con una procedura snella e con giudici altamente specializzati, selezionati in tutti i paesi aderenti all’accordo e affiancati anche da giudici tecnici”, continua Balestriero. “In altre parole, le decisioni in una materia così complessa come quella brevettuale che avranno importanti risvolti tecnici, saranno prese contemporaneamente da giudici togati e giudici tecnici che esamineranno il caso. Un passo avanti importante”, osserva l’avvocato. Ma com’è organizzato questo nuovo tribunale? “L’appello è una corte unica, con sede in Lussemburgo. Invece il primo grado è suddiviso in tre divisioni centrali (con sede a Parigi, Monaco e Milano) e in diverse divisioni locali e regionali. Semplificando al massimo, le cause di nullità dei brevetti europei e dei brevetti unitari saranno di competenza delle divisioni centrali, mentre le cause di contrattazione saranno da instaurare davanti alle divisioni locali o regionali, sebbene le azioni riconvenzionali di nullità potranno essere decise dalla divisione locale o regionale già competente per la domanda principale di contraffazione”.
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A Milano la sede su moda, farmaceutica e alimentare
Le cause di competenza della divisione centrale di Milano, in particolare, rientrano nella sfera delle “necessità umane”: farmaceutico (tranne che dei brevetti con certificati complementari di protezione), agroalimentare e moda, come anticipato in apertura. A Parigi sono assegnate invece competenze nell’ambito dei trasporti, elettricità, tessili e carta, fisica, oltre alle cause relative ai brevetti chimici e farmaceutici dotati di certificato complementare di protezione. A Monaco, infine, spettano le cause relative ai brevetti nella chimica e nella metallurgia (senza certificati supplementari di protezione), ingegneria meccanica, energia, riscaldamento, armi ed esplosivi. “Questa spartizione, frutto di un compromesso politico, potrà determinare delle complessità nel funzionamento del sistema, in particolare, ad esempio, proprio nel settore farmaceutico dove uno stesso prodotto può essere protetto contemporaneamente da brevetti dotati di certificato complementare di protezione (Parigi) e senza certificato complementare di protezione (Milano)”, osserva Balestriero.
Aziende, cosa fare in caso di violazione del brevetto
“È importante che le aziende si rivolgano ad avvocati e consulenti specializzati, perché sono cause molto complesse e valutare la corretta strategia ad esempio in relazione a dove instaurarle è altrettanto complicato”, suggerisce l’esperta. Analizzando infine pro e contro del nuovo sistema. “Quella di Milano è innanzitutto un’ottima notizia, perché la si riconosce come un polo centrale in questa corte internazionale che sta rivoluzionando tutto il sistema brevettuale. Un sistema che consente adesso decisioni uniche e rapide in tutti i paesi che fanno parte dell’accordo. Ma c’è anche un lato opposto della medaglia. Il rischio è che, se si subisce una causa di nullità, con un’unica azione si rischia di perdere il brevetto in tutti e 17 i paesi. Per questa ragione è stata prevista per i primi sette anni (eventualmente prorogabili per altri sette) la possibilità per i titolari dei soli brevetti europei classici di richiedere l’opt-out, ovvero tenere fuori i propri brevetti dalla giurisdizione esclusiva del Tribunale Unificato”. In questo caso, conclude Balestriero, i titolari di brevetti europei classici potranno continuare a portare avanti cause e procedimenti distinti in ogni singolo paese. Che potranno avere esiti distinti, ovviamente. “Può succedere, ad esempio, che uno stesso brevetto europeo sia ritenuto valido e contraffatto in un paese, nullo in un altro, valido non contraffatto in un altro ancora. Invece, col nuovo sistema si otterrà un’unica decisione, rapidamente”.