Nel 2022 i venture capitalist sono stati molto attivi in Italia, investendo 1,8 miliardi di euro – il +48% rispetto al dato del 2021 – in 323 round. Chi sono questi investitori e su quali start-up hanno puntato? Queste e altre evidenze sono emerse dall’Osservatorio Trimestrale sul Venture Capital in Italia, realizzato da Growth Italian e Tech Alliance.
Chi sono gli investitori
A guidare le fila degli investitori in startup c’è la solita CDP Venture Capital, che nel corso dell’anno ha partecipato a ben 57 round di finanziamento. Azimut, con 36, e LVenture, con 24, completano il podio. Seguono LIFTT (15), Club degli Investitori (13), Exor Seeds (13), United Ventures (12), BHolding (12), Primo Ventures (10), Vertis (8). In crescita inoltre la presenza di realtà internazionali. Gli investitori esteri hanno preso parte al 26% dei round, dato in linea con il 2021. Tuttavia, in termini di ammontare raccolto, l’incidenza dei round con presenza di investitori internazionali è aumentata (67% vs 58% nel 2021).
Quali sono le startup finanziate
Quanto alle startup in cui hanno investito i venture capitalist, di seguito la top 5 delle realtà che hanno raccolto più capitali nel corso dell’anno.
Satispay: la regina del 2022 è Satispay, società innovativa nel settore dei pagamenti digitali, che nel corso dell’anno ha raccolto ben 320 milioni di euro ed è entrata ufficialmente nel club degli unicorni (startup con una valutazione superiore al miliardo di euro). Investitori: Addition, Greyhound, Coatue, Lightrock Block, Tencent, Mediolanum, Club degli Investitori.
Newcleo: Satispay è tallonata da Newcleo, start-up nata solo lo scorso anno, che ha obiettivi precisi per portare sul mercato reattori di quarta generazione e un combustibile a base di rifiuti radioattivi. In un round di Serie la startup ha raccolto 300 milioni di euro. Investitori: Azimut, Exor Seeds, Nova Capital, Club degli Investitori, Ersel, international business angels.
Scalapay: chiude il podio, con un round da 212 milioni di euro, c’è Scalapay. Sulla società che permette la rateizzazione degli acquisti sia online che in negozio hanno puntato diversi investitori tra cui: Tencent, Fasanara Capital, Tiger Global, Moore Capital Management, Deimos, Willoughby Capital.
Casavo: al quarto posto si è posizionata Casavo, una startup immobiliare privata con sede a Milano. Attraverso la propria piattaforma online, l’azienda acquisisce immobili residenziali in qualità di Instant Buyer, per semplificare e voelocizzare il processo di vendita degli immobili. Al round di 100 milioni del 2022 hanno partecipato: Exor, Greenoaks, Project A Ventures, 360 Capital Partners, P101, Picus Capital, Bonsai Partners.
MMI: infine chiude la top five MMI, acronimo che sta per Medical Microinstruments. Si tratta di una società fondata a Pisa nel 2015 che produce un robot, con un’estremità simile a un polso che, muovendosi con grande precisione, replica il movimento del chirurgo in scala minore (riducendolo da 7 a 20 volte), evitando i tremori naturali della mano umana. La startup è stata finanziata per 73 milioni di euro da Deerfield Management, RA Capital Management, Biostar Capital, Andera Partners, Fountain Healthcare Partners, Panakès Partners, Sambatech.
Le exit
Infine nel quarto trimestre le startup italiane sono state protagoniste di 11 exit, dato in linea con il terzo trimestre. Tuttavia, a differenza dei due trimestri precedenti, sono state annunciate 3 ipo. I risultati dell’ultimo trimestre portano a 38 gli eventi di liquidità registrati nel 2022, dato in aumento rispetto al 2021 (30). GC stima che il valore complessivo in termini di Enterprise Value delle exit annunciate nel 2022 sia ben superiore a €1B. Al livello settoriale, Fintech (7) e Media (7) sono i due settori con il maggior numero di exit annunciate nel 2022. Quante all’exit più rilevanti da segnalare quella di BrumBrum – startup con un enterprise value di 80 milioni di euro, acquistata per il 100% da Cazoo – e di FaceIT, piattaforma di eGaming acquistata da Savvy Gaming Group con un enterprise value di quasi 429 milioni di euro.