Unicredit ha chiuso il terzo trimestre mantenendo risultati solidi, anche se in leggera flessione rispetto ai tre mesi precedenti. I ricavi netti hanno raggiunto i 5,98 miliardi di euro, segnando una crescita del 2,6% anno su anno, trainati soprattutto dall’aumento delle commissioni (+8,5%) e alla sostanziale tenuta del margine di interesse, in flessione dell’1%. L’utile netto è cresciuto dell’8,2% annuo, salendo a 2,51 miliardi di euro.
Per gli azionisti la novità più interessante è l’aumento della remunerazione, approvato alla luce dei risultati in piena salute: Unicredit ha migliorato la sua guidance finanziaria per il 2024 a circa 24 miliardi, rispetto alla precedente attesa superiore ai 23 miliardi, “riflettendo ricavi migliorati in tutte le categorie nei primi nove mesi dell’anno. La guidance per l’utile netto è stata aumentata ad oltre 9 miliardi dalla guidance precedente di superiore a 8,5 miliardi, “nonostante gli investimenti significativamente maggiori per proteggere e dare slancio alle performance future, al netto dei quali la guidance per l’utile netto del 2024 è di circa 10 miliardi”. Infine, migliora la redditività attesa al 17%.
Sul fonte della remunerazione, questo si tradurrà in una maggiore distribuzione a partire dal 2025, con una quota di accantonamento sull’utile netto che passerà dal 40 al 50%.
L’immediata reazione sul titolo quotato a Piazza Affari è stata favorevole, ma nel corso della mattinata del 6 novembre il titolo è rientrato sotto la parità.
“Abbiamo riportato il nostro quindicesimo trimestre consecutivo di crescita redditizia e risultati finanziari record con utile netto di 2,5 miliardi, o 7,7 miliardi nei primi nove mesi dell’anno, ed una crescita dell’utile per azione del 31% anno su anno. Le commissioni sono cresciute del 8,5% rispetto allo scorso anno, supportate dall’attività della clientela mentre continuiamo a trasformare il nostro business”, ha commentato l'ad, Andrea Orcel. “Assieme ad un margine di interesse resiliente, costi saldamente sotto controllo ed un costo del rischio ancora molto basso, il nostro RoTE ha raggiunto il 19,7% senza aggiustare per il nostro capitale in eccesso”, ha aggiunto.
In merito all'aumento della distribuzione di dividendi Orcel ha detto che “nell’arco del ciclo, continueremo a dimostrare una redditività solida e distribuzioni eccellenti”. Sul dossier Commerzbank, su cui Unicredit ha avviato e, per ora sospeso, un tentativo di acquisizione di una quota di controllo, l'ad ha ammesso: “Potrebbe o meno, infine, condurre ad una combinazione completa” delle due banche; “questo è in linea con il nostro approccio disciplinato verso le opzioni inorganiche, che continuiamo a valutare secondo criteri finanziari stringenti, mantenendo al contempo opzionalità per il futuro”.
Le attività di consulenza, fee in crescita dai fondi “della casa”
Le attività dei servizi alla clientela che riguardano da vicino la consulenza finanziaria, la sezione Individual solutions, centrali per le entrate commissionali della banca, ha mostrato una solida crescita del 13% nei primi nove mesi, a 2,5 miliardi. In particolare, le polizze hanno visto un aumento del 4% a 0,7 miliardi di ricavi (di cui +13% di prodotti assicurativi non vita), mentre i servizi collegati agli investimenti hanno generato ricavi per 1,8 miliardi nei nove mesi, in avanzata del 17%.
La banca sottolinea come i fondi della casa sotto l'etichetta onemarkets abbiano raddoppiato le vendite nel confronto anno su anno, con masse arrivate 11,6 miliardi in gestione: è un risultato che si traduce in una maggiore entrata per l'istituto, grazie a un maggior trattenimento del valore rispetto alla vendita di prodotti finanziari costruiti da gestori terzi. Nel periodo che va dal 2021 alla prima metà del 2024 l'incidenza delle commissioni sui ricavi è stata del 34% “sette punti più elevata dei nostri peer”, ha dichiarato Orcel.