- La data di pagamento della tredicesima varia in base alla tipologia di contratto e al settore. Nel caso dei dipendenti statali, il decreto Legge 350 del 25 settembre 2001 prevede che debba essere erogata con lo stipendio di dicembre
- We Wealth ha chiesto a smileconomy – società indipendente di ricerca e consulenza finanziaria, assicurativa e previdenziale – di calcolare la rendita che si potrebbe ottenere investendo ogni anno una tredicesima da 1.800 euro
Scocca l’ora della tredicesima. Quest’anno oltre 32 milioni di italiani – tra pensionati e dipendenti – incasseranno l’attesa mensilità extra, per un totale di 51,3 miliardi di euro, in crescita del 7,8% rispetto allo scorso anno secondo Confesercenti. Un’iniezione di liquidità che sarà in parte destinata a spese fisse e conti in sospeso, ma anche ai regali di Natale e a altri acquisti per le feste, ormai alle porte.
Quando si riscuote la tredicesima
La data di pagamento varia in base alla tipologia di contratto e al settore. Nel caso dei dipendenti statali, il decreto Legge 350 del 25 settembre 2001 prevede che la tredicesima debba essere erogata con lo stipendio di dicembre. Diversamente dal solito, però, per vedere l’importo sul conto occorre tendenzialmente attendere la metà del mese: gli insegnanti delle scuole materne ed elementari ricevono la mensilità extra il 14 dicembre, il personale amministrato dalle direzioni provinciali del Tesoro con ruoli di spesa fissa il 15 dicembre, mentre per insegnanti supplenti e altri dipendenti pubblici la data da segnare in calendario è il 16 dicembre. Quanto ai lavoratori del commercio e ai metalmeccanici, nella peggiore delle ipotesi arriverà il 24 dicembre.
La tredicesima è uno stipendio intero?
La tredicesima si calcola in base alla retribuzione totale del dipendente: per ogni mese (o frazione superiore ai 15 giorni) di lavoro, si matura un dodicesimo di tredicesima. L’importo totale accumulato va poi moltiplicato per il numero di mesi effettivamente lavorati. Nel caso dei lavoratori part-time, lo stipendio di riferimento dev’essere invece proporzionato in base alle ore lavorate. In caso di periodi di aspettativa non retribuita, la tredicesima non viene maturata. In altre parole, rientra nel calcolo la paga base contrattuale, l’indennità per vacanza contrattuale ed eventuali scatti di anzianità, mentre non rientrano l’indennità sostitutiva, il lavoro straordinario, l’indennità per ferie, l’indennità di reperibilità e i rimborsi spese.
Investire la tredicesima: la simulazione
Ma cosa accadrebbe se, anziché spenderla o accantonarla sul conto corrente, si decidesse di investire la tredicesima? We Wealth ha chiesto a smileconomy – società indipendente di ricerca e consulenza finanziaria, assicurativa e previdenziale – di elaborare una simulazione sulla rendita che si potrebbe ottenere investendo ogni anno una tredicesima da 1.800 euro. L’ipotesi considera tre profili di età (30enni, 40enni e 50enni che vanno in pensione a 67 anni) e due linee di investimento bilanciate 70-30 e 30-70 con un mix di obbligazionario governativo europeo e azionario mondiale. Come evidenziato dalla tabella sottostante un o una 30enne, in uno scenario equilibrato, potrebbe crearsi un capitale compreso tra 77.015 e 121.924 euro nell’arco di 37 anni, a seconda della linea di investimento scelta. In uno scenario prudenziale – che elimina un terzo delle “annate positive” dei mercati – si raggiunge comunque una forbice tra i 57.745 e i 75.764 euro.
“Come sempre, emerge il valore del tempo e dei mercati: prima si inizia e più ci si fa aiutare dalle componenti azionarie, meglio è”, spiega Andrea Carbone, divulgatore, economista, formatore e ideatore di smileconomy. “Ricordiamo che, idealmente, prima di investire i propri risparmi bisognerebbe chiedersi: per quale obiettivo voglio risparmiare; di quanti soldi ho bisogno; quando ne avrò bisogno; e quale priorità ha questo obiettivo rispetto ad altri”, prosegue l’esperto. Una volta definiti questi punti, si può passare a identificare la linea di investimento e l’ammontare necessario, come nelle nostre simulazioni, che mostrano il rapporto tra capitale ottenibile, tempo e versamento. “Se per le prime quattro domande siamo spesso noi stessi risparmiatori ad avere le risposte, per la messa a terra attraverso delle strategie di investimento appare invece opportuno farsi aiutare da consulenti”, suggerisce Carbone.