Carlo Trabattoni, Assogestioni: il valore costituzionale del risparmio
Una realtà che «ha contribuito in maniera decisiva a tradurre in pratica il valore costituzionale del risparmio e la sua rilevanza per lo sviluppo del sistema economico e sociale». Con queste parole Carlo Trabattoni, presidente di Assogestioni, ha definito l’associazione che presiede e che si appresta fra pochi giorni ad aprire i battenti del Salone del Risparmio (dal 9 all’11 aprile 2024 presso Allianz MiCo Milano Congressi). Uno sviluppo che, in tempi globalmente incerti come questi, passa dalla stabilità che solo una gestione professionale del patrimonio può dare. Per Trabattoni anzi l’asset management è «fonte vitale di stabilità».
Salone del Risparmio 2024, alla ricerca di nuovi equilibri
Del resto il titolo della prossima edizione del SdR è “Alla ricerca di nuovi equilibri. Come investire negli scenari globali”. E come si stanno definendo i nuovi equilibri? Con i «movimenti dei tassi d’interesse, la deglobalizzazione, l’invecchiamento demografico, la tecnologia e la lotta al cambiamento climatico», tutti fattori che non si possono non considerare nella costruzione di un portafoglio di investimenti», spiega il presidente. Argomenti di non poco conto, ma che stanno alla base delle decisioni patrimoniali delle famiglie italiane. Assogestioni nasceva nel 1984. Allora non si chiamava così, ma Assofondi: il riferimento era alla (a quel tempo) neonata legge 77 sull’istituzione dei fondi comuni d’investimento mobiliare.
La crescita esponenziale del risparmio gestito in Italia negli ultimi 40 anni
A dirlo oggi sembra impossibile, ma a quel momento l’Italia non conosceva praticamente nulla del mercato dei capitali. Oggi invece, a 40 anni di distanza, l’investimento diversificato con strumenti gestiti professionalmente è «diffuso e riconosciuto». Ricorda Carlo Trabattoni: «Nel 1985 il patrimonio dell’industria ammontava a 20mila miliardi di lire, ovvero il 2,4% del Pil italiano di allora. Al giorno d’oggi, il mercato italiano vale 2.300 miliardi di euro, più dell’intera economia nazionale, mentre i cittadini che investono in fondi comuni superano gli 11 milioni».
Un traguardo storico per l’Associazione, che tuttavia non intende fermarsi. Assogestioni vuole assumere questi numeri come il trampolino per raggiungere «nuovi e ancor più ambiziosi obiettivi», come emergerà da un Salone che si preannuncia «ricco di spunti sul futuro dell’industria dell’asset management».
Trabattoni rivela infatti che «c’è una maggiore maturità e consapevolezza da parte dei risparmiatori» ma i dati dell’Osservatorio di Assogestioni sulle scelte di investimento delle famiglie «segnalano ulteriori margini di crescita».
Trabattoni, Assogestioni: il ruolo chiave dei consulenti
I consulenti avranno dunque un ruolo chiave, chiamati come saranno a «dimostrare di possedere le giuste qualità per interpretare le esigenze finanziarie sia come rassicurazione per il futuro sia per assicurare il risparmio nel breve». E se non dovesse essere così, conclude il presidente di Assogestioni nel suo intervento di presentazione del Salone, i rischi sarebbero numerosi. A partire da quello più grave, ovvero la diminuzione di valore reale del risparmio, derivante anche da una scarsa diversificazione, con la conseguenza di perdere l’opportunità di pianificare il proprio futuro patrimoniale. E, per questa via «di sostenere un tessuto economico-produttivo impegnato in fondamentali trasformazioni», conclude Trabattoni.
Come illustra l’ultima mappa mensile del risparmio gestito edita da Assogestioni, il patrimonio gestito in Italia a febbraio 2024 è ancora in contrazione, come nel mese di gennaio. Il sistema continua infatti a registrare deflussi, in questo caso pari a 2,44 miliardi di euro (-2,59 miliardi di euro a gennaio). Cifra che da inizio anno porta la riduzione dimensionale del risparmio gestito nel Belpaese a più di cinque miliardi. Il nuovo Salone del Risparmio non poteva giungere in un momento migliore.