Una nuova analisi di Cross Border Growth Capital ha messo in evidenza trend e caratteristiche delle startup innovative italiane. Quelle a vocazione sociale (le cosiddette “Siavs”) si contraddistinguono per la presenza di un maggior numero di donne, giovani e personale altamente qualificato
In Italia, su 12.014 startup iscritte al registro delle imprese innovative, quelle a vocazione sociale sono attualmente 267
Rispetto all’intera popolazione delle startup innovative, le cosiddette “Siavs” presentano una maggiore percentuale di donne, giovani e personale altamente qualificato
Team più giovani, qualificati e con una presenza femminile più marcata. Si presentano così le startup a vocazione sociale rispetto al più ampio ecosistema italiano delle neo-imprese innovative. È quanto emerge da una recente analisi di Cross Border Growth Capital.
L’indagine condotta dall’ l’advisor specializzato in aumenti di capitale e operazioni di finanza straordinaria per startup e pmi, ha messo a confronto i dati relativi alle startup innovative con quelli delle cosiddette “Siavs” (startup innovative a vocazione sociale). Si tratta nello specifico di quelle aziende che offrono soluzioni innovative alle esigenze più impellenti del terzo settore, in ambiti che vanno dall’healthcare, all’education, al wellness, fino alla digital transformation.
Su 12.014 startup iscritte al registro delle imprese innovative, quelle a vocazione sociale sono attualmente 267 (erano 14 nel 2013). In particolare, nell’ultimo anno, le Sivas sono cresciute del 19%, contro il 10% registrato dall’intero cluster di startup innovative. Oltre a ritmi di crescita più alti, le startup innovative a vocazione sociale si contraddistinguono per alcune caratteristiche chiave. Guardando al team, per le Siavs, il tasso di personale altamente qualificato è pari al 31%, contro il 26% per le startup innovative. Un secondo elemento di differenziazione riguarda la percentuale di donne in azienda. Nello specifico, il 7% delle startup innovative a vocazione sociale ha una presenza femminile “esclusiva”, il 12% “forte” e il 4% “maggioritaria”. Dati che scendono rispettivamente al 4%, 6% e 3% per l’intera popolazione delle startup innovative. Queste percentuali, secondo lo studio, si riflettono anche si riflettono anche sulla presenza giovanile (under 35), che è “esclusiva” per il 10% delle Siavs.
Infine, nonostante le differenze sopraelencate, il report evidenzia anche alcuni elementi comuni tra le startup innovative alle Siavs, come le dimensioni ridotte in termini di fatturato e forza lavoro. Dai dati emerge infatti che, in entrambi i casi, circa 4 società su 5 impiegano meno di 4 dipendenti, mentre 2 società su 3 fatturano meno di 100 mila euro.
In Italia, su 12.014 startup iscritte al registro delle imprese innovative, quelle a vocazione sociale sono attualmente 267Rispetto all’intera popolazione delle startup innovative, le cosiddette “Siavs” presentano una maggiore percentuale di donne, giovani e personale altamente qualificato
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