Sotheby’s, le stelle dell’asta del semestre italiano
“Dopo gli entusiasmanti risultati delle aste online di New York e Londra – commenta Marta Giani, responsabile dell’asta – siamo orgogliosi di presentare l‘accurata selezione di opere di artisti e italiani e internazionali che da sempre caratterizza le aste milanesi: Morandi, Fontana, Manzoni, Burri, Boetti, Paolini, Schifano, Angeli ma anche Kusama, Warhol, Rauschenberg, Liu Ye (per la prima volta in Italia), Bill, Hartung, Dominguez, Masson, tra gli altri. Le opere provenienti da collezioni private in gran parte nazionali, sono le protagoniste indiscusse della vendita”.
Nel 1960 Francesco Arcangeli scrive del suo amore per Morandi – che il collezionismo apprezza sempre di più, vedi il suo record di un milione e seicentomila dollari realizzato in online – e lo motiva così: “..pur nel suo equilibrio, nella sua misura, nel suo tono, lo trovo ricco, forte, interessato alle tensioni della mente e all’oscurità dei sensi…”
Perfetta corrispondenza del meritato amore del grande storico dell’arte è la Natura Morta di Giorgio Morandi, del 1951, già in celebri collezioni e vicino ad un esemplare conservato presso il museo i Arte Moderna di Tel Aviv (est. €750.000-1.000.000) e la Natura Morta del 1948 già’ nella raccolta di Antonio Mazzotta e in quella triestina di Giorgio Irnieri. La tela ha una stima di €650/850.000
“Nessuna sperimentazione pittorica degli anni Cinquanta è comparabile all’innovazione che Burri opero’ sulla materia “ afferma Maurizio Calvesi. E di questa innovazione calzante esempio è Composizione con Sughero del 1954, olio, sughero, smalto, vernice oro, vinavil. L’opera – tra le altre – è in mostra a New York al MoMA già nel 1957 e nel 1984 e’ nuovamente esposta alla Pinacoteca di Brera. La stima degli Specialist oscilla tra i 250.000 e i 350.000 euro.
Esattamente dieci anni più tardi, Burri esegue Combustione CP 4 (est. €200/300.000), del 1964 che rappresenta uno straordinario esempio della serie Plastiche da considerarsi una sorta di sublimazione delle sue precedenti esperienze artistiche.
La Pop romana – I capolavori presenti nell’asta del semestre italiano di Sotheby’s
Nel 1964 a New York alla mostra personale organizzata dalla Odyssia Gallery, En Plein Air di Schifano suscita grande interesse presso l’ambiente artistico della metropoli. Si tratta infatti di una delle versioni più alte della serie “En plein air” dell’artista italiano.
Il gruppo di opere con questo titolo segna profondamente il percorso di Schifano verso la figurazione e dialoga alla pari con i riferimenti americani dell’artista, approfonditi grazie alle esperienze e agli incontri fatti durante il suo soggiorno a New York che si protrae dal 1963 al 1965. En Plein Air del 1963 reca una valutazione di € 300/400.000. Il quadro proveniente dalla collezione dell’artista, successivamente è stato conservato in un’importante collezione privata italiana.
Anche Franco Angeli protagonista della Pop romana di Piazza del Popolo è stato scelto in questa sede virtuale d’asta con un importante lavoro del 1962, già presentato a Roma e a Milano, dalle allora gallerie italiane più innovative e, rispettivamente, dalla Galleria La Tartaruga e dalla Galleria l’Ariete.
Dolore Acuto è un olio, smalto e ferro su tela, valutato tra gli 80 e i 100. Del bravo e bellissimo Franco Angeli e’ proposta anche San Basilio una tela in 9 parti del 1968, proveniente da una raccolta privata romana € 100/150.000.
Opere di artisti dell’Arte Povera in ricordo di Germano Celant
Un Boetti della serie Aerei, del 1978-79, enciclopedica ed insieme ironica flotta di aerei, in tre pannelli a biro su carta applicata su tela, è stato acquistato direttamente dall’artista dal collezionista milanese che lo propone in asta a € 300/400.000.
Michelangelo Pistoletto e’ presente in questa selezione di giugno con un’opera storica: L’Uomo Nero del 1959, un olio e tempera su tela, l’abbiamo visto nel 2015 da Galleria Continua in Prima dello Specchio: e’ stimato €150/200.000.
Dalla Collezione privata di Helene De Franchis emerge un pezzo di Paolini del 1969 di rilievo museale, Quam Raptim Ad Sublimia (est.€ 150/200.000) e’ un’opera che desideriamo dedicare al ricordo di Germano Celant, l’illustre critico e curatore che ci ha recentemente lasciato.
Sempre dalla raccolta privata della De Franchis proviene – Piccolo Movimento 6, impasto di colore su centina di legno, 6 elementi, di Spalletti. La sua stima oscilla dai €100.000 ai 150.000.
Lucio Fontana, con opere dal 1949 al 1966, scelte per esemplificare la sua maestria in tecniche e materiali diversi
Si va dalla Gamba di tavolino in grès porcellanato del 1949 (est.€80/120.000) alla Crocefissione del 1957-58 in terracotta smaltata, est. €90/120.000, alla formella in terracotta del 1951, Concetto Spaziale, buchi, acquistata dal collezionista direttamente dall’artista (est.€120/150.000), al grande piatto in terracotta dipinta con graffiti e taglio – valutato € 100/150.000.
Dello stesso anno e’ il Concetto Spaziale in smalto con buchi e graffito su ottone già passato dalla Galleria del Naviglio di Milano (est.€60/80.000).
Scrive Enrico Crispolti: “Mai come nei Barocchi Fontana ha dato vita alla propria fantasia intesa etimologicamente come manifesto di forme e colori” e in questa suggestiva e articolata carrellata di opere di Fontana un barocco non può mancare; si tratta infatti del Concetto Spaziale del 1956, olio, tecnica mista e vetri su tela valutato € 500/700.000.
L’uso sapiente della pastosità’ della materia, propria del vero scultore quale Lucio Fontana usava definirsi, si esprime sommamente nel Concetto spaziale ad olio del 1963, proveniente da una prestigiosa collezione privata,stimato. € 450/550.000.
E giungiamo, passando dalla coppia di Concetto Spaziale, Natura, in ottone, multiplo, al bel taglio blu del 1966, Attese, est. €300/400.000.
Sotheby’s, lavori di artisti stranieri acquistati da lungimiranti collezionisti, presenti nell’asta del semestre italiano
Oltre a un Rauschenberg del 1974 e a un minuto e prezioso Warhol, già esposto da Ileana Sonnabend a Parigi, in questa Contemporary Milan spicca un’opera di Kusama, Dots Accumulation, esempio quanto mai aderente alla creatività dalla ripetizione compulsiva propria dell’artista giapponese.
Dots e’ del 1993 e ha una valutazione di € 120/180.000.
Dell’artista che la Fondazione Prada sta presentando con successo in Storytelling a Milano – Liu Ye – e’ in asta The Last Tempter del 2006, un acrilico su tela, valutato €180/250.000.
Max Bill e Hans Hartung sono inclusi con opere degli anni Sessanta.
Il primo con 4-Farbige Spur im Weiss del 1969, (est. €40/60.000) e Hans Hartung con più lavori, tra i quali segnaliamo, T1963 R41, pittura vinilica su tela, opera del 1963, stimata €130/180.000.
Anche Jean-Paul Riopelle è’ qui presente con un lavoro storico, datato 1957, Jonques valutato in catalogo €100/150.000 e non manca Serge Poliakoff, con Composition Abstraite, una tela del 1968, esposta a Parigi nello stesso anno, est. €70/100.000.
André Masson Fiançailles d’insectes del 1934 e nel 1976 al MoMA, val. €60/80.000.
Oscar Dominguez, Mon Modèle,1957, in esposizione al Reina Sofia di Madrid nel 1996, est.€ 150/200.000.
Gruppo di Sculture dal 1961 ad oggi
All’interno della sequenza dell’asta milanese e’ possibile “leggere” una percorso sulla scultura grazie ad una scelta di opere datate dagli anni Sessanta ai giorni nostri.
Merda d’artista n. 82 di Manzoni eseguita nel 1961 in stretta relazione al credo di Kurt Schwitters per il quale “Tutto ciò che un artista sputa è arte” è in asta a € 120/180.000. Nel 1981 la nostra n.82 ebbe la sua celebrazione alla storica mostra Identité Italienne del Pompidou di Parigi e nel 2007 al Madre di Napoli.
Tempo Ferito I (titolo quanto mai attuale) esposto a Roma presso la Galleria, d’Arte Moderna e Contemporanea nel 1979, è una scultura, di grande suggestione, di Leoncillo, del 1963, in ceramica, smalto e ingobbiatura (est. € 50.000-70.000).
Racconto di Notte II, ceramica smaltata e ingobbiata è la seconda bella scultura di Leoncillo ad apparire in questo appuntamento internazionale d’asta.
Già in mostra alla GNAM di Roma nel 1979 , Racconto, ha una valutazione di €220.000-260.000.
Fausto Melotti e’ l’apprezzato autore di Planetario,1981, acciaio e ottone, che proviene da una collezione privata tedesca e ha una stima di €60.000-80.000.
Del 1988 e’ Senza Titolo (Colonne) elenchi telefonici e ferro, l’ambiente scultoreo firmato da Stefano Arienti (val.,€ 20.000-30.000).
Il percorso si conclude con Ettore Spalletti (opera già’ citata) e la sua scultura è realizzata nel 2001.
A conferma dell’ottimo attuale lavoro dell’Archivio Dorazio sono stati scelti tre lavori di Dorazio da presentare in questa selezione d’asta di 60 lotti, tra i quali citiamo – per brevità – Match del 1968, stimato €120.000-180.000.
Infine, un omaggio doveroso va a Lucio Del Pezzo, artista torinese da poco scomparso, con un suo lavoro storico, del 1963, Ebdòmero, legno sagomato, stimato €15.000-20.000.