Smart Bank ha recentemente lanciato tre nuovi conti deposito vincolati a 10, 15 e 20 anni a tasso fisso rispettivamente del 5%, 6% e 7%
Grossi: “L’investimento nel mercato azionario mondiale risulta più performante, ma a fronte di un rischio di oscillazione negativo del 35,6%”
Un conto deposito può battere l’azionario? La risposta è: dipende. Ma facciamo un passo indietro. Smart Bank, banca di investimento digitale del gruppo Cirdan, ha recentemente lanciato tre nuovi conti deposito vincolati a 10, 15 e 20 anni a tasso fisso rispettivamente del 5%, 6% e 7% lordo. Si tratta di strumenti che prevedono il pagamento dell’interesse maturato interamente alla scadenza, offrendo l’opzione di chiedere un anticipo di liquidità per un ammontare fino al 70% del deposito versato; un modo per far fronte a eventuali spese inaspettate senza rinunciare all’interesse che continua a maturare sull’intera somma investita originariamente, ma a fronte comunque di un costo per il correntista.
In un precedente approfondimento abbiamo confrontato il rendimento dei tre nuovi conti deposito vincolati offerti da Smart Bank con quello dei Btp a 10, 15 e 20 anni, scoprendo come i primi risultassero più convenienti su tutte e tre le scadenze. Se invece si guarda al mercato azionario mondiale, la statistica restituisce una fotografia diversa. Per calcolarlo Claudio Grossi, partner di Progetica, ha confrontato per We Wealth un ipotetico investimento di 20mila euro per 20 anni in una strategia che garantisce il 7% annuo al lordo dell’inflazione con una strategia che investe sul mercato azionario mondiale, considerando tre scenari: ottimistico, medio e pessimistico.
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“Cominciamo con il dire che il confronto prevede una premessa importante”, dice Grossi. “La scelta di una soluzione di investimento passa per un processo che il risparmiatore non può saltare e che consiste nel:
- definire un obiettivo di vita (come comprare una casa, fare un viaggio, mandare un figlio a studiare all’estero);
- definire un orizzonte temporale;
- e definire un profilo di oscillazione negativa massima sopportabile (spesso identificato con un profilo di rischio definito in termini qualitativi, come rischio basso o rischio alto)”.
Date queste premesse, immaginiamo dunque che un risparmiatore intenda sostenere gli studi all’estero di suo figlio tra 20 anni e che sia in grado di sopportare un’oscillazione negativa pari al 35,6% del proprio investimento. “L’investimento nel mercato azionario mondiale, alla fine del periodo considerato, risulta indubbiamente essere l’investimento più performante, ma a fronte appunto di un rischio di oscillazione negativo – durante la vita dell’investimento, ndr – pari al 35,6%, laddove il capitale investito ha ragionevoli probabilità di essere recuperato dopo 8 anni (nello scenario più prudenziale)”, spiega Grossi. Al contrario, come si evince dalla tabella sottostante, l’investimento che offre un rendimento lordo fisso del 7% ha minori potenzialità nello scenario ottimistico mentre risulta vincente in uno scenario pessimistico.
“Va considerato, nella valutazione, che la strategia del tasso lordo fisso, nei suoi esiti, è legata all’andamento dei tassi dell’inflazione, nel senso che i risultati reali saranno deludenti in caso di alta inflazione, mentre saranno vicini al tasso lordo fisso in caso di bassa inflazione”, avverte Grossi. “Nelle decisioni di investimento, entra in gioco pesantemente il fattore soggettivo che, se supportato dai numeri, ha la possibilità di ponderare i pro e i contro e di essere messo nelle condizioni di scegliere”, conclude l’esperto. Bisogna ricordare, infine, che i conti deposito sono al 100% garantiti dal Fondo interbancario a tutela dei depositi (consorzio di diritto privato costituito nel 1987 su base volontaria e divenuto successivamente obbligatorio dal 2011, ndr) che interviene in caso di liquidazione coatta di una banca. Il limite di copertura, tuttavia, è di 100mila euro per ciascun istituto e ciascun depositante.
Note
Ipotesi delle elaborazioni di Progetica:
• rendimenti stimati con metodologia Proxyntetica© (evoluzione probabilistica su base ex post di 20 anni a rolling di 5 anni al netto dell’inflazione);
• il livello di probabilità delle stime di rendimento è definito in base a differenti scenari che vanno dal 97.73% al 50% di probabilità;
• il livello di probabilità delle stime di perdita massima potenziale è fissato all’84%; corrispondente ad uno scenario particolarmente prudente;
• le elaborazioni non considerano tassazione e costi medi;
• tutti i valori sono espressi in termini reali, al netto dell’inflazione.