La percentuale di donne nei cda su scala globale è pari al 20,6%, una quota quasi doppia rispetto all’inizio del decennio
Nelle società europee il 29,7% dei membri del cda è donna
Tra i Paesi con la maggiore rappresentanza di donne figurano quelli in cui si implementano quote rosa o target meno formali, come la Norvegia, la Francia, la Svezia e l’Italia
Lo studio del Csri conferma quanto emerso da precedenti ricerche, ovvero che le aziende con una presenza più massiccia di donne in ruoli decisionali realizzano una performance migliore a livello di mercato azionario e utili. E per l’Italia un traguardo significativo: essere tra i primi 4 paesi al mondo con un alto numero di donne nei cda.
Donne e consigli di amministrazione
L’edizione 2019 del report Csri conferma il costante aumento della presenza femminile nei consigli di amministrazione. La percentuale di donne nei cda su scala globale è attualmente pari al 20,6%: una quota quasi doppia rispetto all’inizio del decennio e del 15,3% superiore al dato rilevato nel rapporto del Csri del 2016.
Il quadro delineato è però geograficamente disomogeneo: il Giappone si colloca ad esempio in fondo alla classifica, con appena il 5,7% di donne nei cda, ma più vicino al 29,7% dell’Europa. Nella regione Asia Pacific (Giappone escluso) il miglioramento è stato più lento, anche se il quadro si presenta alquanto disomogeneo tra i Paesi, con quote che variano tra il 3% e il 30%.
In Nord America sono stati osservati i progressi più significativi in assenza di pressione normativa, con una rappresentanza femminile nei board aziendali passata dal 17,3% nel 2015 a quasi il 24,7% attuale. In Sud America, invece, la quota femminile nelle posizioni dirigenziali è aumentata solo gradualmente verso un 7,8%.
Quote rosa nel management
La quota di donne in posizioni manageriali è aumentata e pari oggi al 17%. Sul piano geografico, gli Stati Uniti (21%) e la regione Asia-Pacifico (19%) evidenziano un maggiore equilibrio di genere rispetto a quanto riscontrato in Europa (17%). Una situazione quasi paradossale, segnala Credit Suisse, data l’enfasi posta sulle quote rosa nei cda in molti paesi europei.
Tuttavia, l’effetto spillover (fenomeno per cui un’attività economica volta a beneficiare un determinato settore o una determinata area territoriale produce effetti positivi anche oltre tali ambiti ndr) di questo trend verso posizioni dirigenziali senior è stato limitato.
Appena il 5% delle aziende esaminate nel CS Gender 3000 ha ceo donne e meno del 15% cfo donne. Le posizioni occupate dalle donne sono ancora escluse dai vertici operativi e decisionali. Un terzo di tutte le funzioni shared services è assunto da donne. Gli uomini occupano l’80% delle posizioni di responsabilità nel settore informatico.
Lo studio ha rilevato che i contrasti lungo la linea gerarchica sono meno marcati nella regione Asia Pacific che altrove. Qui si concentra la quota più elevata di ceo (5,6%) e cfo (18,9%) donne. I dati per Europa e Nord America sono invece, rispettivamente, 4,1% e 4,5% per le ceo e 13,3% e 13,6% per le cfo.