Per l’imperatore della dinastia Nguyen
L’orologio fu venduto nel 1954 durante una visita di Stato all’Imperatore vietnamita Bao Dai della dinastia Nguyen. La storia narra di una primavera del 1954, a Ginevra si teneva un incontro tra i potenti del mondo per negoziare il futuro del Vietnam dopo il lungo conflitto Indocinese. L’imperatore Bao Dai, nell’intento di rilassarsi durante una pausa dei negoziati dall’Hotel Des Bergues, si incamminò fino al celebre rivenditore Rolex ginevrino Chronometrie Philippe Beguin e fece un’unica ma imperativa richiesta: voleva semplicemente il Rolex più importante e prezioso che fosse mai stato prodotto. Fu allora che i celeri impiegati svizzeri, dopo aver frugato in ogni cassetto, presentarono all’imperatore quel meraviglioso orologio. Non stupisce che Bao Dai, uomo di grande gusto, confermato anche dall’eccezionale collezione di auto d’epoca, rimase favorevolmente colpito e decise di procedere con l’acquisto.
Da sempre ero (e tutt’oggi son0) un grande estimatore della referenza 6062. Forse il Rolex più completo mai prodotto. Differisce dall’altro calendario annuale con movimento automatico (la referenza 8171, chiamata anche in gergo collezionistico “Padellone”). per la splendida ed inconfondibile cassa Oyster. Per molti, e certamente anche per me, la massima espressione della produzione orologiera degli anni ’50.
Bao Dai, un orologio unico
Ma è l’insieme dell’orologio che affascina enormemente … Il colore giallo della cassa unito al colore nero lucido del quadrante ed alla incredibile luminosità degli indici diamanti rappresenta un mix di elementi formidabili che fanno del Bao Dai un vero e proprio capolavoro. Ho la fortuna di essere amico da un quarto di secolo ormai del collezionista che per circa 15 anni ha posseduto e goduto la bellezza l’orologio. Come Bao Dai, questo simpaticissimo signore asiatico di nascita, ma europeo di formazione culturale, che parla correttamente diverse lingue (inglese, italiano, russo e qualche nozione di mandarino) da sempre ha posseduto un gusto ed una sensibilità assolutamente fuori dal comune che lo ha proiettato ad essere senza dubbio alcuno il collezionista più importante al mondo.
“Sono passati quasi vent’anni da quando vidi per la prima volta il 6062 Bao Dai. Era sulla copertina di uno dei primi cataloghi Phillips. Quell’orologio non mi è mai uscito dalla testa. Avevo iniziato a collezionare questa referenza nelle sue varie versioni – ad oggi considero la 6062 il lavoro migliore di Rolex. Molti anni dopo, a Milano, andai a trovare un mio amico commerciante e a quattro metri da me, sulla sua scrivania, potei scorgere adagiato l’orologio dei miei sogni. Quello stesso giorno concludemmo l’affare. Fu per me il giorno più fortunato – per molti anni a seguire ho goduto nell’ammirare e indossare questo oggetto meraviglioso – e anche se Rolex avesse creato due altri pezzi simili, la configurazione del quadrante Bao Dai sarebbe rimasta quella meglio bilanciata, più bella e unica. Come collezionista mi sentii beato”*.
Come non essere d’accordo con lui?