In Italia vive il 3% dei milionari mondiali, per un totale di 1.480.000 persone. Considerando anche i cosiddetti “affluenti”, la ricchezza media dei ricchi italiani si aggira intorno ai 239.200 dollari a testa
Il tasso di crescita medio della ricchezza per adulto è stato – anche nell’anno della pandemia – del 3,5%, nonostante il reddito medio della popolazione intesa nel complesso sia calato
È interessante notare che nei primi vent’anni del nuovo millennio la ricchezza italiana si è spostata verso gli asset non finanziari
La fotografia sullo stato della ricchezza italiana è di Credit Suisse. Nel suo consueto Global Wealth Report annuale, la banca svizzera promuove il Belpaese relativamente alla presenza e alla sopravvivenza di ricchi (hnwi, almeno un milione di dollari investibili) e ultra ricchi (uhnwi, coloro con almeno 15 milioni di dollari di patrimonio personale netto). Il tasso di crescita medio della ricchezza per adulto è stato – anche nell’anno della pandemia – del 3,5%, nonostante il reddito medio della popolazione intesa nel complesso sia calato del 2,2% (in realtà questa media è calcolata includendo anche Spagna e Grecia, i due paesi che gli autori considerano simili all’Italia dal punto di vista patrimoniale).
È interessante notare che nei primi vent’anni del nuovo millennio la ricchezza italiana si è spostata verso gli asset non finanziari. Sottolinea l’indagine che nell’ultimo anno i prezzi delle azioni nel nostro paese sono calati del 17,8%, e a fine 2020 erano ancora giù del 7% rispetto ai livelli pre-pandemia. In parallelo, in Italia è cresciuto l’indebitamento, e con esso la disuguaglianza.
La disparità nella distribuzione del reddito viene calcolata dall’indice di Gini: 0 rappresenta la perfetta uguaglianza, 1 la massima diseguaglianza. Lo Stivale presenta attualmente un indice di Gini dello 0,66. A inizio 2000 l’indice di concentrazione del reddito era invece dello 0,6. L’1% più ricco della popolazione possiede il 22,2% della ricchezza del paese, valore sostanzialmente invariato rispetto a vent’anni fa (22,1%). Il che, in concomitanza con l’aumento della disuguaglianza, si traduce in una disparità nella distribuzione della ricchezza fra i ricchi “meno ricchi”.
Globalmente, ci sono 56,1 milioni di milionari, aumentati di 5,2 milioni di unità nel 2020. A livello mondiale, la creazione di nuova ricchezza è stata fondamentalmente immune alla pandemia, essendo aumentata del 7,4%, fino a sfiorare i 418.300 miliardi di dollari cumulativamente. I titani della ricchezza sono ancora Nord America ed Europa, il primo con 12.400 miliardi di dollari, la seconda con 4.200 miliardi. Nei prossimi cinque anni, il patrimonio dei più benestanti si impennerà del 39%, dicono le previsioni: entro il 2025 le masse dei più abbienti del pianeta voleranno a 583.000 miliardi di dollari, per un numero totale di milionari pari a 84 milioni. Chissà se tanta ricchezza avrà ricadute positive sul benessere delle popolazioni.