“La revisione della direttiva dovrà tener conto anche dell’impatto della crisi dovuta alla pandemia di Covid-19. E dunque diventa importante testare le proposte di modifica in diverse condizioni di mercato”, dichiara Alberto Corinti, membro del consiglio dell’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni (Ivass)
Si dovrebbe arrivare al processo di revisione della normativa, se tutto procede secondo i piani, entro l’estate del 2021. Ma prima di allora sono veramente tanti i temi su cui si dovrà discutere
Il lavoro sulla revisione della Solvency 2 ha però subito dei ritardi a causa della pandemia. E infatti Parente ha spiegato come i lavori sarebbero dovuti finire entro fine giugno ma sono stati prolungati di altri 6 mesi. E inoltre alle imprese sono state chieste ulteriori dati, per cercare di capire anche l’impatto del coronavirus sul settore.
Il calendario rivisto prevede dunque diverse tappe:
- 1° luglio – 21 ottobre: consultazione pubblica della commissione Ue sulla revisione di Solvency 2
- 1° luglio: pubblicazioni delle specifiche tecniche e dei draft templates dell’Eiopa
- 8 luglio: pubblicazione delle informazioni tecniche necessarie allo svolgimento della complementary information request (Cir)
- 14 settembre: le imprese invieranno i dati della Cir
- 24 settembre: questi verranno trasmetti all’Eiopa
- Fine ottobre: discussione al Bos dell’Eiopa del final advice
- Fine dicembre: trasmissione formale dell’Eiopa alla commissione Ue del final advice
- Estate 2021: commissione Ue presenterà una proposta legislativa al parlamento e al consiglio per iniziare l’iter legislativo.
E quindi si dovrebbe arrivare al processo di revisione di Solvency 2, se tutto procede secondo i piani, entro l’estate del 2021. Ma prima di allora sono veramente tanti i temi su cui si dovrà discutere. Come per esempio il fatto che il meccanismo del volatility adjustment (Va) aumenta la volatilità. Questo inoltre risponde meglio nei casi in cui lo spread è basso. Quando si alza reagisce in maniera peggiore, rispetto agli strumenti in atto oggi. E infine in termini di capitalizzazione complessiva, non ci sono evidenze – sottolinea l’Ivass- di capitalizzazione complessiva insufficiente. E dunque non ci deve essere una richiesta di maggiore capitalizzazione.
Insomma, i punti e le criticità evidenziate sono importanti. Ma c’è anche da dire che ci sarà un anno di tempo per riuscire a trovare la giusta strada da percorrere e su cui far evolvere la Solvency II.